Regione, un piano da 900 milioni di euro in 10 anni contro il dissesto idrogeologico

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Saranno siglate già nelle prossime settimane le prime intese tra Regione Emilia-Romagna e Ministero dell’Ambiente per la definizione di un piano decennale per la mitigazione del rischio idrogeologico.Lo ha annunciato questa mattina l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo in occasione del convegno “Acqua di qualità e sicurezza idraulica”, organizzato dalla Regione per celebrare la giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo.

“Si tratta di un piano di interventi, condivisi con l’Unità di missione nazionale per il dissesto Italia Sicura, che per l’Emilia-Romagna vale 900 milioni di euro in dieci anni – ha precisato Gazzolo -. La difesa del suolo è una priorità per il Paese e per la nostra regione, e proprio perché la consideriamo irrinunciabile abbiamo aumentato di oltre il 40% le risorse di bilancio destinate al dissesto idrogeologico e alla protezione civile. Stiamo già realizzando gli interventi prioritari – ha aggiunto l’assessore – e con il territorio condivideremo la programmazione futura”.

Durante l’incontro è stato anche presentato il Piano di gestione del rischio alluvioni e l’aggiornamento del Piano di gestione del distretto idrografico, che saranno approvati come richiede l’Europa entro dicembre, ma dei quali oggi sono stati anticipati i contenuti.

Il primo è lo strumento che individua le azioni necessarie per affrontare le criticità idrauliche del territorio, dalla prevenzione e protezione alla gestione in fase di emergenza. L’obiettivo è quello di ridurre le conseguenze che i fenomeni alluvionali hanno sulla sicurezza dei cittadini, l’ambiente e il patrimonio culturale, migliorare la conoscenza e diminuire l’esposizione al rischio. Norme, interventi, buone pratiche per guardare ai corsi d’acqua come spazi da preservare e da rispettare.

Il Piano di gestione del distretto idrografico è invece il documento che mette a punto le misure per la tutela e la salvaguardia di tutte le acque: fiumi, laghi, mare, lagune salmastre e acquiferi sotterranei, con l’obiettivo di prevenirne e ridurne l’inquinamento, promuoverne l’utilizzo sostenibile, proteggere l’ambiente, migliorare le condizioni degli ecosistemi acquatici e mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità.

Problemi e proposte che mettono in relazione l’ambiente, la difesa del territorio e l’agricoltura, per la quale l’acqua rappresenta una risorsa vitale. Come ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli “rispetto a questo tema occorre un approccio integrato. L’Emilia-Romagna è una regione che ha raggiunto livelli molto virtuosi nella gestione dell’acqua dal punto di vista agricolo, ed è anche la regione con il maggior livello di biodiversità in Italia. Nel nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 il tema della gestione della quantità e della qualità dell’acqua sarà molto presente, e già nei prossimi mesi – ha concluso l’assessore – saremo operativi con i primi bandi specifici su questi contenuti”.

Il convegno è stato animato da un flash mob sull’acqua che ha visto protagonisti gli alunni delle scuole medie Besta di Bologna.

 

Fonte: Portale Regione Emilia – Romagna

Foto: Archivio Protezione civile.gov.it