Energia/ Orange Book: in futuro servizi “on demand” a utenti consapevoli

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ROMA – Grazie ad un uso razionale delle risorse i servizi pubblici possono migliorare la vita socio-economica delle nostre citta’ a partire dai problemi percepiti dai cittadini, come per esempio l’inquinamento e i cambiamenti climatici. Di questo si occupa la nuova edizione “Orange book– efficienza energetica e nuovi servizi per le citta’” messo a punto da Utilitalia, Fondazione Utilitatis, in collaborazione con EfficiencyKNow, presentato oggi al Ministero dello Sviluppo economico (leggi il comunicato stampa completo) che ipotizza un futuro di ‘servizi on-demand’ per cittadini consapevoli: fornire una risposta attraverso un servizio specifico nel luogo, nel tempo e nella misura richiesta. Cinque i settori chiave analizzati per valutare l’applicazione e lo sviluppo di nuovi modelli: biometano, teleriscaldamento, illuminazione pubblica, efficientamento delle infrastrutture idriche e mobilita’ sostenibile. Ambiti in cui le amministrazioni locali dovrebbero cogliere le potenzialita’ offerte dalle utilities sull’efficienza energetica, e di conseguenza raggiungere i target di riduzione delle emissioni.

Ad esempio, viene evidenziato che per i servizi idrici, l’adozione di un sistema automatico di controllo del funzionamento dell’impianto puo’ far risparmiare: 10% di acqua, dal 12 al 30% di energia elettrica, una riduzione fino al 30% dei malfunzionamenti dell’impianto e un taglio dei costi di manutenzione dal 15 al 30%.

Sul fronte del teleriscaldamento, sono stati eseguiti investimenti che hanno interessato 1.135.613 utenti per un risparmio di energia pari a 486.531 Tep per una riduzione della C02 di 1.574.850 ton/anno.

Nel settore del biogas nell’ultimo triennio sono stati realizzati progetti che hanno comportato investimenti per 75 Milioni di euro e una produzione di biogas pari a circa 20 milioni di metri cubi all’anno. Altri dati legati al risparmio emergono dall’analisi di alcuni progetti di efficientamento delle reti di illuminazione pubblica forniti da un gruppo di utilities. In particolare, la sostituzione di corpi illuminanti tradizionali, con circa 260 mila nuovi punti luce con tecnologia a led, ha consentito una riduzione della CO2 pari a 38.000 ton/anno.

(Agenzia Dire)


I COMMENTI

Il presidente di Utilitalia Giovanni Valotti

Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia: “L’efficienza è spinta ad un ambiente migliore”

L’imperativo per i prossimi anni e’ conciliare le istanze energetiche e ambientali. Investire sull’efficienza energetica vuol dire dare un contributo importante al miglioramento dell’ambiente e apportare benefici economici ai cittadini. L”efficienza energetica puo’ essere un perno per raggiungere gli obiettivi contenuti negli accordi internazionali sulla riduzione delle emissioni”, in virtu’ di questo le public utilities “devono necessariamente diventare protagoniste perche’ presenti in tutte le grandi citta’ italiane dove si concentrano i consumi e perche’ operano in campi come la mobilita’ sostenibile, biocarburanti, le reti di teleriscaldamento. Noi ci aspettiamo regole stabili e un sistema di incentivi che valorizzi le imprese serie”.


Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente: “Abbiamo bisogno di multiutilities forti e organizzate, pronte a cogliere la vera sfida economica degli anni a venire: l’ambiente”

La quarta rivoluzione industriale alle porte  sara’ soprattutto economia circolare. Non parliamo più solo di rispetto dell’ecosistema, ma di ambiente come leva di competizione per le nostre imprese e di sviluppo delle nostre città. Abbiamo rinnovato e potenziato l’ecobonus, fatto il Conto Termico 2.0, puntato sul fondo Kyoto per fare efficienza sugli edifici pubblici, stanziato 35 milioni sulla mobilità sostenibile e 50 sulle colonnine elettriche. Dobbiamo darci una governance chiara, avere nuovi strumenti: per questo lavoriamo alla SEN, che ha come primo driver il raggiungimento degli obiettivi ambientali di Parigi e dei target europei, la Strategia di Sviluppo Sostenibile e quella di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. Abbiamo allora bisogno di multiutilities forti e organizzate, pronte a cogliere questa sfida, senza frammentazioni come accade in alcune parti d’Italia. Dall’Orange Book – aggiunge il ministro – emerge in maniera chiara che il settore ambientale e’ la vera sfida economica degli anni a venire”.