A Reggio Emilia, i rifiuti si trasformano in metano per i bus

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Metano bio dalla frazione organica dei rifiuti differenziati, per alimentare gli autobus in modo sostenibile. E’ lo scenario che si è aperto a Reggio Emilia, dove tra circa un paio d’anni e’ prevista la realizzazione di un impianto che trasformera’ la spazzatura in carburante e gli sfalci verdi in compost di qualita’ per l’agricoltura. A realizzarlo sara’ Iren, investendo circa 54 milioni nell’opera che sorgera’ sull’area di 120.000 quadrati a Gavassa, a nord dell’A1, dove una decina di anni fa era previsto un nuovo inceneritore. Partner dell’operazione sono inoltre il centro di ricerca con sede al tecnopolo, il Crpa– che mette a disposizione la tecnologia per il biogas- e l’azienda di trasporto pubblico Seta.

Quest’ultima, in particolare, investira’ intorno agli 11 milioni per acquistare entro il 2020, 60 nuovi mezzi alimentati a metano e costruire nella sede reggiana di via del Chionso una stazione di rifornimento per il nuovo carburante a basso impatto ambientale che acquistera’ in esclusiva da Iren. Il progetto, presentato giovedì 6 luglio in municipio, mette in pratica il principio dell’economia circolare per la chiusura del ciclo dei rifiuti, ma costituisce anche un primo tassello della cosiddetta Area Vasta Emilia. Nell’impianto di Reggio Emilia, infatti, confluiranno anche i rifiuti organici di Parma e Piacenza, per un totale stimato di 100.000 tonnellate all’anno.

Dalle 67.000 tonnellate di frazioni verdi conferite nell’impianto ne verranno invece “estratte” 53.000 di compost. “E’ un progetto assolutamente avanzato sul fronte dell’innovazione dei beni comuni- sottolinea il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchiche lega la mobilita’ sostenibile all’energia rinnovabile con un’operazione mai fatta negli utlimi 20 anni in questa citta’”.

Nel 1996, aggiunge l’assessore comunale Mirko Tutino, “la raccolta differenziata nella nostra provincia era al 14% e si discuteva su come gestirlo. Oggi siamo arrivati al 65% e con il piano di estensione della raccolta differenziata che abbiamo attivato anche in questi mesi arriveremo nei prossimi anni a circa il 75%“. Tutino evidenzia poi: “Non parliamo di un salto nel vuoto ma di una tecnologia conosciuta e sperimentata con impatti prossimi allo zero. Credo che con questo progetto lanciamo anche un messaggio fondamentale a migliaia di cittadini reggiani a cui stiamo chiedendo di cambiare le loro abitudini con la raccolta differenziata porta a porta”.

(Intervista all’AD di Iren Ambiente, Roberto Paterlini)

Dal 2015, spiega l’amministratore delegato di Iren Massimiliano Bianco, “abbiamo messo al centro delle nostre politiche sui territori alcune parole come sostenibilita’, recupero di materia, economia circolare, che per noi sono anche attivita’ industriali. Sicuramente questo progetto si inserisce in maniera coerente in questo rilancio in cui investiremo nei prossimi anni 2,2 miliardi su tutte le aree in cui operiamo“.

Il presidente della Provincia Giammaria Manghi sottolinea che l’impianto “costituisce un primo punto di riferimento per l’area vasta Emilia“, mentre quello di Seta Vanni Bulgarelli conferma: “Sostituiremo 20 mezzi con nuovi autobus alimentati a metano, con l’obiettivo di arrivare a 50-60, ovvero piu’ del 50% dei 90 mezzi in servizio sulla rete urbana del capoluogo“. Il presidente di Crpa, Giuseppe Veneri, illustra infine i prossimi progetti di ricerca in campo: la realizzazione di biometano in forma liquida e un sistema per il degrado “anaerobico” (senza aria) dei sacchetti dell’immondizia. Ora il progetto dell’impianto di biometano passa come primo step al vaglio della Regione e di Arpae per la valutazione di impatto ambientale.

(Agenzia Dire)