#Utilitalia – Green Book 2018, ecco i dati sulla gestione dei rifiuti urbani in Italia

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IL GREEN BOOK IN SINTESI

PRODUZIONE E RACCOLTA DIFFERENZIATA

La produzione dei rifiuti prodotti in Italia ha ripreso a crescere nel 2016, dopo alcuni anni di stabilizzazione: l’incremento è stato del 2% rispetto all’anno precedente, soprattutto per via della ripresa economica.

La raccolta differenziata ha raggiunto il 52,5% nel 2016, anche se con molte differenze tra aree del Paese: il nord arriva al 64%, il centro al 48,6% e il sud al 37,6%.

Per quanto riguarda la riforma dell’assetto organizzativo del servizio di igiene urbana, sono oggi presenti 57 Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), con una riduzione del 55% rispetto ai 129 ATO del 2007; prevalgono gli Ambiti regionali anche se ci sono ATO con dimensione che varia dalla scala regionale a quella sub-provinciale.

SPESA PER FAMIGLIA E GRANDI CITTA’

Dall’analisi sulle tariffe per il 2017, su una popolazione complessiva di oltre 18 milioni di abitanti nei comuni capoluogo, una famiglia tipo (3 persone che vivono in 100 metri quadri) nel 2017 ha speso mediamente 227 euro in un comune sotto i 50.000 abitanti e 334 euro in un comune con popolazione superiore a 200.000 abitanti.

In media sempre nel 2017 al nord la spesa è stata di 271 euro, di 353 al centro e 363 al sud.

Il paradosso è nella disomogeneità del servizio nelle diverse aree del Paese (dalla raccolta differenziata alla presenza di impianti fino all’intera filiera dei ciclo): i costi che sono più alti proprio dove la qualità è peggiore. Nel 2017 si registra un valore medio del costo per abitante di 232 euro, con punte minime di 155 e massime di 366.

IMPIANTI

Dalla mappatura degli operatori, sia per il servizio di raccolta che per la gestione degli impianti, emerge una situazione molto frammentata, con una larga prevalenza di aziende a partecipazione pubblica al centro-nord e una presenza residuale al sud (dove il 33% degli abitanti è servito da aziende pubbliche o miste).

Quanto agli impianti e alla loro localizzazione, quelli di trattamento integrato aerobico e anaerobico sono concentrati al nord dove viene gestito il 98% della frazione organica da raccolta differenziata; gli impianti di compostaggio della stessa tipologia di rifiuti sono invece in prevalenza al sud (il 49% trattata in impianti a partecipazione pubblica e il 51% privati). Gli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) sono più diffusi al sud (con il 49% del trattamento).

Per lo smaltimento in discarica il Sud supera il resto del Paese: con il 62% del rifiuto urbano residuo a livello nazionale smaltito in questo modo. La situazione si capovolge sugli impianti di recupero energetico: concentrati soprattutto al nord dove viene trattato il 69%, il 12% al centro e il 19% al sud.