Aziende associate/Meno perdite, più prevenzione: Hera sfida il climate change-VIDEO

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BOLOGNA – I cambiamenti climatici mettono e metteranno a dura prova le reti di distribuzione dell’acqua, quindi e’ bene continuare ad attrezzarsi: non rincorrendo l’emergenza, ma giocando di prevenzione. Quella che, ad esempio, ha consentito l’anno scorso agli utenti dell’Emilia-Romagna di non rimanere senz’acqua nonostante la siccita’ da record o quasi.
È il leitmotiv che ha animato giovedì 19 luglio a Bologna i lavori di un convegno Hera centrato proprio sul climate change, e le sue ripercussioni sul servizio idrico, in compagnia di rappresentanti istituzionali e universitari.

Si tratta di un settore, quello dell’acqua, nel quale la multiutility investe ogni anno 100 milioni di euro e segue da vicino la lotta alle perdite a suon di iniziative, dall’analisi geologica dei terreni alla ricerca dei ‘buchi’ anche grazie alle tecnologie satellitari.

Spiega il direttore acqua di Hera spa, Franco Fogacci: “Il tema delle perdite e’ sempre piu’ importante e nei prossimi anni pensiamo di raddoppiare, almeno, il livello di bonifiche sulle nostre reti“. Le perdite dipendono dalla lunghezza delle reti e dai punti di giunzione, che per loro natura perdono: “È chiaro- evidenzia Fogacci- che non ci aiutano fattori come l’eta’ delle reti, il movimento del terreno, il traffico, tutte le vibrazioni che in genere causano rotture. E appunto, il secco, i movimenti del terreno, le variazioni di temperatura incidono moltissimo. Le nostre reti, in tutti i territori serviti, perdono meno di 15 litri per metro al giorno e possiamo stimare che le perdite occulte siano almeno il 60-70% di questa misura. L’anno prossimo investiremo contro le perdite attorno ai 25 milioni di euro, specifici– assicura Fogacci- sul fronte rotture”.

Ma e’ l’amministratore delegato di Hera, Stefano Venier, a tornare sulla siccita’ 2017 e sul suo ‘lascito’. Il grande secco dell’anno scorso, puntualizza Venier, ci ha lasciato questo messaggio: “L’area del Mediterraneo, come altre nel mondo, sara’ assolutamente soggetta a fenomeni ripetuti di questo tipo. Per poterli gestire, dobbiamo mettere in campo interventi preventivi e sostenibili che abbiano a che fare col sistema delle reti. Che non vuol dire semplicemente- avvisa l’ad Herafare piu’ manutenzione ma farla in modo pianificato, ampliando le fonti di disponibilita’ dell’acqua. Se l’anno scorso non avessimo rafforzato per tempo i punti di prelievo dell’acqua- va al punto Venier parlando a margine del convegno- non saremmo stati in grado di garantire la massima continuita’ del servizio per tutta l’estate a tutti i cittadini”. Serve una call to action collettiva, traduce quindi l’amministratore delegato: “Aziende come Hera ci devono mettere le loro capacita’ ingegneristiche e di innovazione, ma ci vuole anche il contributo degli enti regolatori e dei cittadini: la risorsa idrica e’ un bene prezioso al di la’ del suo prezzo, ognuno di noi deve esserne consapevole e preservarlo”.

Sulla stessa linea Fogacci, che aggiunge: “Nonostante la siccita’, l’anno scorso siamo riusciti a lasciare tutti i nostri utenti con l’acqua sufficiente alle proprie esigenze domestiche. Questo l’abbiamo fatto attraverso l’interconnessione degli acquedotti e una pianificazione- segnala il direttore acqua– che ci permette di bonificare le reti prima che si rompano, cercando di limitare al minimo i disagi per gli utenti”.

E a confermare che la strada seguita da Hera e’ quella giusta, pensano anche i dati della societa’ di ricerca specializzata Agici. Li riassume per la stessa societa’ Marco Carta, che premette e spiega: “Come qualita’ del servizio idrico integrato, l’Emilia-Romagna e’ virtuosa e si colloca assolutamente tra le eccellenze. Abbiamo analizzato 55 utility idriche a vario titolo: le multiutility in senso stretto sono quelle che registrano le performance tecnico-finanziarie migliori ed Hera e’ tra queste.
Quindi, Hera risulta tra le utility migliori nel cluster migliore”.

 

(Agenzia DIRE)