Utilitalia/Innovazione nei servizi pubblici: l’85% delle aziende ha investito in soluzioni 4.0

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ROMA – Trasformazione digitale, industria 4.0, innovazione nei servizi ai cittadini nelle aziende SPL. Se ne è parlato mercoledì 14 novembre a Roma, in occasione della presentazione della quarta edizione dell’Orange Book “Utilities 4.0 – Stato dell’arte e prospettive dell’innovazione nei Servizi Pubblici Locali”, realizzata da Fondazione Utilitatis e Utilitalia con il supporto tecnico scientifico di EfficiencyKnow e PwC.

La ricerca analizza in particolare l’impatto dell’innovazione digitale abilitata da Industria 4.0 nei settori dell’acqua, dell’energia e della gestione dei rifiuti. Dall’analisi condotta su un campione di 104 utilities, è emerso come circa l’85% delle aziende ha effettuato investimenti in Industria 4.0 negli ultimi tre anni. In particolare, il 60% delle aziende che ha investito in tecnologie digitali, ha realizzato interventi relativi ad “App Mobile”. Il 55% in «Internet of Things» legato alla sensoristica. Guardando alle tecnologie 4.0 destinate ad avere il maggiore impatto, secondo quasi il 90% dei gestori, le soluzioni basate sull’IoT saranno quelle che genereranno i maggiori cambiamenti nei diversi settori, seguite dai sistemi di «Intelligenza Artificiale» (41%).

In particolare, gli investimenti in tecnologie digitali crescono dai 164 milioni del 2015-2018 ai 358 milioni del triennio 2018-2020 (+118%), salendo a circa il 6,4% del volume di investimenti pianificati.

Quanto all’adesione ai meccanismi incentivanti di Industria/Impresa 4.0, un’azienda su quattro dichiara di averne beneficiato. Tra i principali ostacoli alla fruizione degli incentivi per gli investimenti in digitalizzazione, il 60% delle aziende ha indicato l’incompatibilità degli interventi in programma con il sistema di incentivi. Tra le proposte di miglioramento degli incentivi di Impresa 4.0 oltre il 50% delle aziende riterrebbe opportuna una stabilizzazione delle misure, che tenga conto delle tempistiche a cui sono legate le aziende a partecipazione pubblica.

Bisogna tener conto della natura delle nostre imprese diverse da altri comparti: ogni investimento produce effetti positivi sull’ambiente e sul servizio ai cittadini – ha dichiarato il presidente di Utilitalia Giovanni Valotti –  Le utilities hanno un vasto mondo di innovazione, dall’IoT alle blockchain, dalla cybersecurity alla robotica, ma serve un booster che porti su larga scala quello che oggi e’ principalmente concentrato nelle grandi imprese. A prescindere dall’assetto proprietario delle imprese e’ necessario supportare una dimensione minima, compensare un deficit di competenze e sostenere gli investimenti semplificando le procedure. Da parte delle imprese il dovere e’ un management di qualita’ che non abbia paura di innovare e con una visione oltre la scrivania”. 

Come emerge dalla ricerca, sarà necessario rafforzare l’asse della Formazione 4.0, prorogando gli incentivi, stabilizzando sul medio periodo quelli legati alla trasformazione  4.0, sostenendo adeguatamente la transizione energetica e integrando le utilities come protagoniste all’interno dei Competence Center sul territorio” dichiara il Presidente della Fondazione Utilitatis Federico Testa.

Davide Crippa, Sottosegretario allo Sviluppo economico ha concluso i lavori sottolineando che “oggi le Utilities si trovano a dover affrontare da protagoniste la sfida delle tre “d”: decarbonizzazione, decentramento e digitalizzazione. In questo passaggio molto delicato il ruolo del Governo sarà di supporto e di accompagnamento. Industria 4.0 e Formazione 4.0 rappresentano due validi strumenti di sostegno che necessitano di stabilità regolatoria che ci impegniamo ad assicurare. Auspichiamo inoltre un ruolo attivo delle Utilities nel percorso che ci porterà alla definizione ed attuazione del Piano Energia Clima”.