Dalla Regione/Economia circolare, chiamata per idee e buone prassi

BOLOGNA – (Agenzia Dire). L”Emilia-Romagna punta sull”economia circolare. E chiede aiuto ai suoi abitanti. Alle imprese invece promette di abbattere gli ostacoli che rendono ostica la cultura ”economica” del recupero.

Lo fa innanzitutto con la legge, approvata ad ottobre dello scorso anno, che istituisce un forum permanente che chiama in causa direttamente i cittadini. I quali potranno dialogare con Istituzioni e associazioni attraverso la piattaforma digitale ”Chiudi il cerchio”, che raccoglie anche informazioni, azioni, documenti e progetti relativi all”economia circolare. Con un obiettivo specifico: censire e integrare cio” che in regione e” attivo in questo settore.

Alla piazza virtuale si affiancheranno incontri e workshop sul territorio, per favorire la co-progettazione e lo scambio di proposte. Oggi e” stato fatto il primo passo di questo percorso, con un incontro a cui hanno partecipato istituzioni, imprese e associazioni. “Siamo convinti che un”economia circolare che funzioni bene possa dare una svolta verde alla nostra regione e al Paese occorre puntare su un nuovo sistema di gestione dei rifiuti, che sia sempre piu” sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, economico, culturale e scientifico“, evidenzia l”assessore alle Politiche ambientali, Paola Gazzolo, ricordando come l”Emilia-Romagna sia stata la prima Regione a dotarsi di “una legge che in tema di riduzione, raccolta differenziata e riciclo pone degli obiettivi ancor piu” ambiziosi di quelli fissati dall”Unione europea. E con il forum che oggi presentiamo chiediamo un impegno diretto a tutta la comunita”, perche” solo insieme si puo” vincere la sfida”. 

Riciclo dei rifiuti portato al 70% entro il 2020, raccolta differenziata innalzata al 73% e produzione pro-capite ridotta del 20-25%, introduzione della tariffa puntuale, incentivi ai Comuni piu” virtuosi e alle imprese green: questi gli obiettivi del primo Piano regionale per la gestione dei rifiuti.

A questo si affianca il nuovo Piano energetico, che mette a disposizione, tra risorse europee, nazionali e regionali, oltre 245 milioni di euro nei prossimi tre anni per le nuove strategie energetiche. Si tratta di investimenti dedicati allo sviluppo di energie rinnovabili, al risparmio energetico, ai trasporti, alla formazione, alla ricerca e all”innovazione, al rafforzamento dell”economia verde.

L”economia circolare e” una rivoluzione che oggi si combina con l”idea che economia puo” far rima con sostenibilita”– ricorda l”assessore alle Attivita” produttive ed Energia verde, Palma Costianzi, direi di piu”: la competitivita” passa anche da qui”.

L'europarlamentare Simona Bonafè (foto tratta da biografieonline.it)
L’europarlamentare Simona Bonafè (foto tratta da biografieonline.it)

Anche l”Unione europea e” al lavoro su questo fronte, ricorda l”europarlamentare Simona Bonafe”. “Il modello di sviluppo attuale non e” piu” sostenibile- spiega- non possiamo continuare a consumare, a livello globale, piu” del doppio delle risorse che il pianeta e” in grado di rigenerare. L”economia circolare e” l”unica strada da percorrere, e i settori green potranno rappresentare anche un grande volano di crescita economica”.

Del progetto europeo Cesme (economia circolare per le piccole e medie imprese), finanziato con oltre un milione e 600.000 euro, sono partner la Regione attraverso Ervet e la Citta” metropolitana di Bologna. Avviato a inizio 2016, si concludera” nel 2020: deve promuovere l”accesso delle piccole e medie imprese all”economia circolare attraverso il miglioramento delle politiche locali a loro supporto. Saranno quindi studiati gli ostacoli, legislativi, finanziari e tecnologici, che le aziende incontrano nell”accedere alla circular economy e quantificati i benefici sociali ed economici collegati al recupero di materia e di energia. L”incontro in Regione e” stata anche l”occasione per ascoltare le testimonianze dell”economia circolare che funziona gia”, quella delle imprese che hanno gia” adottato buone pratiche.

La Bio-on di Bologna, ad esempio, ha individuato la possibilita” di produrre a livello industriale polimeri biodegradabili e naturali ottenuti da co-prodotti o scarti della barbabietola da zucchero.

Leila, che a Bologna e” presente dentro la velostazione Dynamo, e” una biblioteca delle cose, un luogo dove si possono prendere in prestito oggetti in modo da non doverli acquistare. Leila e” un esempio funzionante di sharing economy.

Barilla ha presentato il progetto “Cartacrusca” con cui ha avviato una collaborazione con la Cartiera Favini per la produzione di carta in cui il 17% delle fibre di cellulosa e” sostituito da crusca derivante dalla lavorazione di grano, orzo, segale e altri cereali.

La Amp Recycling del gruppo Ilpa di Ferrara e” specializzata nella produzione di Pet riciclato, ricavato dalla lavorazione di bottiglie di plastica recuperate con la raccolta differenziata.

Tra le best practice, anche quella di Herambiente, la quale, nell’ambito della mission di gestore del servizio pubblico di raccolta e delle attività di selezione e avvio al recupero dei rifiuti, ha attivato procedure di separazione dei rifiuti per tipologia e di controllo sulla qualità e conformità dei materiali.