Attualità/ Potenziamento dell’autonomia regionale, approvato il documento di indirizzi

La Giunta regionale ha approvato nella seduta di lunedì 28 agosto il documento di indirizzi per l’avvio del percorso necessario al riconoscimento di una maggiore autonomia per l’Emilia-Romagna. La Regione punta così a un rafforzamento dell’autogoverno del sistema territoriale per poter gestire direttamente – e con risorse certe – politiche e provvedimenti in quattro aree strategiche per continuare a creare sviluppo e buona occupazione senza lasciare indietro nessuno: lavoro e formazione; imprese, ricerca e sviluppo; sanità e welfare; ambiente e territorio.

Intende farlo ricorrendo alla Costituzione, che all’articolo 116, comma III, consente l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori “forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso una legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta, sulla base di un’intesa fra il Governo e la Regione interessata.

Con una maggiore autonomia si intende migliorare i già alti standard di rendimento delle istituzioni regionali e locali a beneficio dell’intera comunità emiliano-romagnola – cittadini, imprese, enti territoriali, associazioni, agenzie formative -, attuare modelli organizzativi sempre più innovativi e portare sempre più vicino ai territori funzioni rilevanti. Mettere quindi ancor di più l’Emilia-Romagna nelle condizioni di competere con le aree più avanzate in Europa e nel Mondo, attraendo investimenti, saperi e competenze, allo stesso tempo potenziando e innovando il sistema sanitario e quello di welfare, semplificando le procedure amministrative e i meccanismi decisionali.

Restano fermi i capisaldi dell’ordinamento costituzionale: l’unità giuridica, economica e finanziaria della Nazione; il principio perequativo e i valori solidaristici e cooperativi sui quali è fondata la fiscalità nazionale, cioè il meccanismo di finanziamento delle funzioni pubbliche territoriali.

Quanto all’iter procedurale, sul documento della Giunta ci sarà ora il confronto in Assemblea legislativa, che potrebbe arrivare a votare un proprio atto di indirizzo, seguirà l’adozione formale da parte della Giunta della proposta che la Regione porterà al negoziato con il Governo, la sottoscrizione dell’intesa con l’esecutivo nazionale, la presentazione del disegno di legge governativo alle Camere e la sua successiva approvazione a maggioranza assoluta.

Nell’ambito del negoziato con il Governo verranno definite le risorse necessarie alla copertura delle funzioni richieste. Nel documento, la Regione propone la propria compartecipazione al gettito dei tributi erariali riferibili al suo territorio. Non intende quindi chiedere nuove risorse allo Stato, puntando a massimizzare le opportunità di investimento sul territorio regionale rispetto a risorse già presenti, senza oneri aggiuntivi sul bilancio regionale e riducendo l’overshooting, ovvero il non utilizzo di risorse destinate agli investimenti stessi.


LE AREE DI INTERVENTO STRATEGICO

Nel dettaglio, le aree sulle quali la Regione punta ad ottenere maggiore autonomia riguardano la tutela e la sicurezza del lavoro, l’istruzione tecnica e professionale; l’internazionalizzazione delle imprese, la ricerca scientifica e tecnologica, il sostegno all’innovazione; il territorio e la rigenerazione urbana, l’ambiente e le infrastrutture; la tutela della salute.

L’acquisizione e il concreto esercizio di tali competenze deve però essere accompagnato da competenze complementari riconosciute alla Regione e riferibili al coordinamento della finanza pubblica, alla governance istituzionale e alla partecipazione alla formazione e all’attuazione del diritto dell’Unione Europea.

Vengono poi indicati gli ambiti di intervento, con alcune indicazioni specifiche che potrebbero concretizzarsi in un contesto di maggiore autonomia regionale.

Per quanto riguarda l’area ambiente e territorio, su cui si concentrerà il contributo di Confservizi ER, le misure individuate dal documento sono piani pluriennali di intervento in materia di edilizia sanitaria, sicurezza del territorio, tutela dell’ambiente e rigenerazione degli spazi urbani.