Società partecipate: proroga al 30 novembre per la ricognizione degli esuberi.

 

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ROMA – Si allunga di 60 giorni il calendario per la gestione degli esuberi che saranno individuati dalle società pubbliche nel censimento previsto dalla riforma Madia. Le aziende controllate dalle Pa avranno tempo infatti fino al 30 novembre per dichiarare gli esuberi, che andranno comunicati alle rappresentanze sindacali entro il 10 dicembre e alle regioni entro il 20 dicembre. Tutti questi dati dovranno poi essere trasmessi all’Anpal, l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, che dal 15 gennaio li gestirà con il proprio applicativo. Le Regioni dovranno favorire la mobilità degli esuberi, e chi non sarà ricollocato entro il 30 marzo entrerà sotto la gestione diretta dell’Anpal che avrà tempo fino al 30 giugno per chiudere la partita. Fino ad allora, le società pubbliche potranno assumere solo chi è presente negli elenchi, tranne quando la ricerca riguarda profili particolari non compresi fra gli esuberi (gli «infungibili»): in questo caso andrà chiesta l’autorizzazione delle Regioni, ma dopo 30 giorni scatterà il silenzio-assenso.

La proroga è frutto dell’intesa raggiunta giovedì 21 settembre in Conferenza Stato – Regioni. Alla base della richiesta avanzata da Regioni ed enti locali vi è il fatto che la scadenza originaria del 30 settembre coincideva con quella per il piano di razionalizzazione delle partecipate (oltre che con la data ultima per l’approvazione del consolidato). In sostanza, le controllate avrebbero dovuto individuare gli esuberi negli stessi giorni in cui gli enti proprietari sono chiamati a decidere la sorte delle loro aziende. Resta da chiarire se i dipendenti a suo tempo esternalizzati e ora destinati a rientrare nelle amministrazioni di appartenenza incideranno sui tetti alle assunzioni.


I COMMENTI

BONACCINI (CONFERENZA REGIONI): “NON LASCEREMO SOLI I LAVORATORI”

“Noi avevamo gia’ dato due intese sui percorsi che portano alla revisione delle societa’ a partecipazione pubblica per quanto riguarda il ruolo delle regioni, dopo quelle due intese e l’avvio del percorso oggi si tratta di andare a trovare un’intesa forte sui criteri per l’eventuale ricollocamento delle persone che dovessero non essere piu’ all’interno di quelle societa’ che verranno revisionate, ridotte, dismesse o ridotta la partecipazione”. Cosi’ il presidente della conferenza delle regioni, Stefano Bonaccini (nel video)  sulla norma Madia che taglia le partecipate. Al termine della riunione dei governatori, Bonaccini riferisce : “Abbiamo chiesto un tempo un po’ piu’ ampio di qualche settimana per poter, anche come regioni, gestire i passaggi che verranno fatti. Insieme all’Anci l’obiettivo numero uno e’ cercare di non lasciare solo nessuno”.

DECARO (ANCI): “SERVE TEMPO PER UN PERCORSO CHE TUTELI I LAVORATORI”

“Abbiamo chiesto e ottenuto un tempo più congruo per una verifica seria degli eventuali esuberi derivanti dai piani di razionalizzazione delle società partecipate. Si tratta di passaggi delicati che richiedono più di qualche giorno e prevedono procedure con i sindacati. L’obiettivo che ci poniamo come sindaci è quello di tutelare ed essere al fianco dei lavoratori”. “La proroga – ribadisce il presidente  Anci Antonio Decaro – serve a tutelare maggiormente i lavoratori attraverso tempi congrui per la formazione e la gestione di un procedimento complesso, perno di una riforma delle partecipate pubbliche che va portata avanti nella massima garanzia dei diritti dei dipendenti delle nostre società”.