Autonomia regionale, obiettivo condiviso

BOLOGNA – L’obiettivo di un miglioramento delle potenzialità di sviluppo di una Regione attraverso la dotazione di più ampi margini di autonomia gestionale, è condiviso da Confservizi E.R.

 Anche la scelta di utilizzare lo strumento costituzionale (articolo n. 116 della Costituzione) piuttosto che il ricorso ad un referendum consultivo è valutata come una modalità positiva, poiché permette una riallocazione di poteri fra centro e periferia in modo ordinato e condiviso.

 La modalità scelta dalla Regione Emilia-Romagna per accrescere la propria autonomia amministrativa, può costituire un precedente di straordinaria importanza, teso a dimostrare che il dialogo inter-istituzionale è la strada più proficua per adeguare i poteri locali alle esigenze dettate dalla specificità economiche, sociali, regionali e per fronteggiare in modo più dinamico la sfida della globalizzazione.

 Apprezzata è stata una metodologia di coinvolgimento della comunità regionale che ha offerto, ai tanti soggetti coinvolti, la possibilità di esprimere il loro orientamento su temi di particolare complessità e ad alta sensibilità politica.

 Dallo specifico punto di vista delle aziende che gestiscono i servizi pubblici locali, si valutano positivamente le proposte per maggiori competenze/risorse in campo ambientale e delle infrastrutture.

 Tali maggiori competenze, se accompagnate da un vero processo di semplificazione amministrativa che sappia evitare anche la moltiplicazione delle procedure regionali, potranno – da un lato – contribuire ad irrobustire la rete infrastrutturale in campo energetico, idrico e nella gestione dei rifiuti e – dall’altro – rendere più efficace l’azione pubblica anche sul piano della prevenzione e della sicurezza sul territorio regionale, per contrastare con maggiore efficacia i fenomeni legati al cambiamento climatico.


Per saperne di più

Il progetto della Regione Emilia – Romagna