Acqua/Utilitalia: “Essenziale risanare le infrastrutture idriche”
“Il tema di risanamento delle infrastrutture idriche è essenziale. Gli investimenti andrebbero portati a un livello più alto; oggi investiamo circa 34 euro ad abitante all’anno dovremmo portarli ad almeno 80 euro. Tra l’altro i dati diffusi dall’Istat dimostrano in modo evidente come e quanto sia marcata la differenza tra diverse zone d’Italia; specialmente dove il servizio viene gestito dalle aziende e quelle, in particolare nel Sud, in cui sono ancora i Comuni a occuparsene direttamente”. Così il direttore generale di Utilitalia (la Federazione delle imprese che si occupano di acqua energia e ambiente), Giordano Colarullo in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebrata il 22 marzo.
Per questo Utilitalia, le cui aziende forniscono servizi idrici all’80% della popolazione, ritiene sia necessario che “l’Italia pensi, sulla scia di quanto successo per l’energia con la Sen, a una Strategia idrica nazionale (Sin); è fondamentale alzare lo sguardo, assumere un orizzonte almeno decennale, definendo un Piano di investimenti e le relative priorità”.
“La governance – prosegue Colarullo – è essenziale, perché in alcuni casi dove non c’è chiarezza si può inceppare la macchina decisionale. La tariffa italiana si attesta in media a 1,64 euro per mille litri di acqua, uno dei livelli più bassi d’Europa. Il livello tariffario basso è anche il riflesso di un lungo periodo di scarsi investimenti, che fortunatamente ha ripreso respiro da quando c’è l’Authority, l’Arera. Nei prossimi anni gli investimenti dovranno continuare a crescere e questo richiederà senz’altro un supporto anche del livello tariffario, nonché dove opportuno anche di altre fonti di finanziamento. Adeguamenti tariffari che dovranno naturalmente garantire l’accesso a questo bene essenziale a tutti, con particolare attenzione alle fasce disagiate, come già accade grazie alle norme del regolatore e agli strumenti che le aziende hanno posto in essere in tutto il Paese”.