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Gruppo Iren/Il contributo alla creazione di valore per le città e i territori

REGGIO – EMILIA – In questo momento di profonde trasformazioni, quale è il ruolo delle multiutility nello sviluppo dei territori?  Come possono le aziende che erogano servizi creare valore e fungere da catalizzatori di innovazione e crescita sostenibile?

Sono queste alcune delle domande a cui si è cercato di dare risposta nel corso del forum “Orientati al futuro. Strategie di sviluppo e valorizzazione dei territori”, organizzato da Iren e Ambrosetti presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia martedì 9 ottobre.

All’incontro, nel corso del quale è stato presentato lo studio di The European House – Ambrosetti sul contributo del Gruppo Iren alla creazione di valore per i territori e nelle città, hanno partecipato Carlo Ratti Director del MIT Senseable City Lab, il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, Valerio De Molli Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti, Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia, Paolo Peveraro, Ettore Rocchi e Massimiliano Bianco, rispettivamente Presidente, Vice Presidente e AD del Gruppo Iren.

The European House – Ambrosetti ha applicato a Iren il proprio modello, cosiddetto dei “4 Capitali” (economico, ambientale, cognitivo e sociale culturale), di misurazione e valutazione multidimensionale del valore creato da un’impresa e il suo contributo allo sviluppo del territorio e del Paese.

Per quanto riguarda il contributo alla crescita del Capitale economico, Iren rappresenta una realtà industriale di primaria importanza a livello nazionale, posizionandosi, con un fatturato 2017 di 3.7 miliardi di Euro, 25esima tra tutte le aziende del comparto industriale italiano, 6a nel proprio settore di riferimento e 3a tra i comparable, con un tasso di crescita dei ricavi del 9,3% tra il 2015 e il 2017 rispetto a una media dell’industria italiana del -1,5%.

Un Gruppo che ha generato un contributo al PIL nazionale pari a 2,3 miliardi di euro tra Valore aggiunto diretto, indiretto e indotto che ha realizzato una crescita degli investimenti nel periodo 2014-17 del 36,6%.

La crescita del titolo Iren in Borsa (93% negli ultimi 5 anni) ha generato valore economico per le amministrazioni territoriali che rappresentano i maggiori azionisti Iren (detentori del 51,7% delle azioni Iren): 255 milioni di Euro cumulati negli ultimi 6 anni.

Sul fronte del Capitale ambientale, il Gruppo genera l’86% del totale di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e assimilate, una quota superiore rispetto alla media delle aziende comparable (57%) e a quella del Paese (37%). Iren è particolarmente impegnata nella riduzione delle emissioni di CO2, risultando prima tra i comparable.
Nel settore idrico, dove è il 3° operatore italiano ha servito 3 milioni di abitanti equivalenti nel servizio di depurazione, le perdite delle reti sono inferiori di 9 punti percentuali rispetto alla media nazionale.

Con riferimento al contributo alla crescita del Capitale cognitivo, Iren attiva filiere di Ricerca e Sviluppo su scala internazionale, che coinvolgono un totale di 274 partner, di cui 75 in Italia, 184 in Paesi dell’Unione Europea e 15 in Paesi extra-UE, consentendo importare nel nostro Paese know-how, competenze e conoscenza, al diretto servizio di cittadini, imprese e territori.
Con l’iniziativa IrenUp, Iren si afferma inoltre come uno dei principali finanziatori di Venture Capital italiani, stanziando 22 milioni di Euro in 3 anni, il 12% del totale dei fondi Corporate Venture Capital erogati in Italia.

Iren contribuisce al Capitale sociale e culturale dei territori in cui opera innanzitutto sotto il profilo occupazionale in quanto è un employer sempre più rilevante con circa 7.000 dipendenti e una crescita degli occupati del 37% tra il 2013 e il 2017 (+4% per l’economia Italia) e 600 nuove assunzioni nello stesso periodo. A questo impatto occupazionale diretto si aggiungono gli occupati indiretti e indotti, sostenuti da Iren attraverso l’attivazione delle filiere di fornitura e subfornitura e l’effetto sui consumi, per un totale di circa 25.000 occupati.
L’offerta di lavoro di Iren aiuta ad affrontare i rilevanti squilibri sociali del Paese: fragilità occupazionale giovanile, condizione femminile e precarietà. Ad oggi il 52% dei neo assunti in Iren è under 30, una quota frutto di una precisa politica aziendale che mira a raddoppiare gli occupati under 30 entro il 2020.
Iren contribuisce inoltre al settore della cultura con un valore cumulato dei contributi aziendali nel periodo 2013-2017 di oltre 34 milioni di Euro dove particolare attenzione è rivolta al sistema teatrale con finanziamenti agli enti teatrali dei territori in cui opera pari a 3,5 milioni di Euro nel 2017 ( 42% del totale dei contributi raccolti da tali enti).

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