Rifiuti speciali. Tempi più veloci per autorizzare l’aumento delle capacità di stoccaggio degli impianti. Via libera in Giunta regionale. Sullo smaltimento, in vista un accordo coi gestori del territorio per dare precedenza alle imprese emiliano-romagnole
BOLOGNA – Arriva la prima risposta della Regione alle segnalazioni delle imprese emiliano-romagnole sulle criticità nella gestione dei rifiuti speciali evidenziate nelle ultime settimane. Nella seduta di lunedì pomeriggio, infatti, la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha approvato la delibera che velocizza l’iter autorizzativo per l’incremento delle quantità di rifiuti che è possibile stoccare negli impianti già esistenti in Emilia-Romagna. Atto per il quale l’Agenzia regionale per la prevenzione ambientale e l’energia (Arpae) dovrà dare precedenza e assoluta priorità nella valutazione delle richieste di incremento a quelle in arrivo in questi giorni e fino al prossimo 31 dicembre, privilegiando così quelle presentate dalle aziende attualmente alle prese con le difficoltà di smaltimento. Un assenso che arriverà comunque solo con la piena garanzia delle condizioni di sicurezza e della normativa ambientale.
Al tempo stesso, si lavora in queste ore per costruire un accordo tra la Regione e i principali gestori degli impianti al fine di accogliere prioritariamente i rifiuti speciali prodotti dalle aziende emiliano-romagnole. Trattandosi di rifiuti “a mercato”, l’accordo non potrà che essere naturalmente su base volontaria ma, nei limiti delle disponibilità date e nel rispetto dei contratti in essere, la Regione ha raccolto un’importante disponibilità dei gestori stessi a farsi carico in via prioritaria delle esigenze delle imprese del territorio per superare le criticità in corso.
“Nei giorni scorsi ho incontrato personalmente tutti i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e dei gestori degli impianti che avevano segnalato la necessità di stoccare i rifiuti all’interno dei propri magazzini o di portarli all’estero, con un inevitabile aumento dei costi: si tratta di un tema di assoluta rilevanza, da cui dipende la competitività del nostro sistema economico– afferma Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente-. Le criticità evidenziate dalle aziende sono la conseguenza della scarsità di impianti di trattamento che contraddistingue l’intero Paese: una questione che si riflette anche su una Regione da sempre virtuosa come l’Emilia-Romagna, perché i rifiuti speciali possono circolare sul territorio nazionale secondo le regole del libero mercato, quindi al di fuori da ogni pianificazione regionale“.
A questo si aggiungono le conseguenze della ripresa economica, che vede l’Emilia-Romagna fra le Regioni locomotiva su scala nazionale. E, ancora, la chiusura di alcuni mercati esteri, in particolare quello cinese, tradizionalmente principale destinazione per la valorizzazione dei rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata italiana.
“Il confronto avviato con i gestori degli impianti ha accertato la disponibilità ad individuare ulteriori capacità di smaltimento in Emilia-Romagna, già a partire dal 2019: un elemento positivo in più– prosegue Gazzolo– in una strategia che guarda all’economia circolare e alla chiusura dei cicli produttivi attraverso un maggior impiego dei materiali riciclati. Stiamo lavorando proprio in queste ore per raggiungere un accordo, su base volontaria, che dia una risposta importante alle aziende del nostro territorio”.
L’allarme sulla gestione dei rifiuti speciali era stato lanciato alcune settimane fa, sia da Confservizi che da Confindustria, Legacoop e le altre associazioni datoriali, le quali avevano espresso le criticità legate al tema stoccaggio e smaltimento degli scarti della produzione in un documento congiunto e, successivamente, in un’audizione della commissione Ambiente dell’Assemblea Legislativa presieduta da Manuela Rontini. L’appello di produttori e gestori era apparso anche sulla stampa locale (vai all’articolo).