Emiliambiente: nuovi criteri per il premio di risultato, qualità del servizio e riduzione dei costi

FIDENZA – Incentivo del merito secondo due criteri, misurabili e condivisi: riduzione dei costi e mantenimento dell’elevato livello della qualità del servizio percepito dagli utenti. In questa direzione va l’Accordo Aziendale Integrativo sul Premio di Risultato siglato a dicembre 2019 dai vertici di EmiliAmbiente SpA e dai rappresentanti dei lavoratori riuniti nella RSU aziendale, sostenuti dai delegati sindacali di categoria di UIL e CGIL. L’intesa, depositata al Ministero del Lavoro lo scorso 17 gennaio, è stata sottoscritta in tempi brevissimi con il pieno accordo di tutti i partecipanti al tavolo: è di durata triennale (2020-2022) e rappresenta per la SpA un importante cambio di mentalità, perché si basa sulle Linee Guida Aziendali 2020-2022, approvate di recente dal suo Consiglio di Amministrazione. Vediamola nel dettaglio.

 IL PDR “PRIMA”: OBIETTIVO, IL RISULTATO ECONOMICO

Il Premio di Risultato consiste in un’integrazione variabile della retribuzione per i dipendenti dell’azienda in funzione dei risultati ottenuti.

Gli obiettivi di performance da raggiungere possono essere di tre tipologie: individuali, di area (i diversi settori in cui si divide l’impresa) e aziendali. L’erogazione dei premi di area e individuali è vincolata al raggiungimento degli obiettivi aziendali, cioè di alcuni macro-traguardi che coinvolgono l’intera SpA, e che fino ad ora ruotavano prevalentemente attorno all’ottenimento di un determinato risultato economico; più nel dettaglio, il risultato economico del bilancio consuntivo di un determinato anno doveva essere uguale o superiore al valore di budget di previsione dello stesso anno.

Questa impostazione ha però rivelato nel tempo alcune criticità. Nell’idrico infatti il calcolo del budget di previsione si fonda su una stima dei consumi previsti – calcolata sulla base delle annualità precedenti –  che può essere poi smentita, a fine anno, dalla lettura effettiva dei contatori.

Se ne deduce che il rapporto tra budget di previsione di un anno “x” e risultato economico dello stesso anno è regolato da una variabile che esula dal controllo della governance aziendale (cioè lo scarto da consumi previsti e consumi effettivi).

Nel caso in cui l’erogazione del premio fosse stata legata al semplice criterio economico ci sarebbe stato il rischio che, paradossalmente, i dipendenti dell’azienda venissero premiati nella circostanza in cui i consumi fossero più elevati di quanto previsto, ma con un basso livello di efficienza in termini di costi.

Da qui la necessità di un approccio differente, che è diventato realtà con l’intesa sindacale firmata a fine 2019.

IL PDR “OGGI”: QUALITÀ DEL SERVIZIO E RIDUZIONE DEI COSTI

L’accordo prevede che gli obiettivi aziendali si basino su due criteri: da una parte mantenimento dell’elevato livello della qualità del servizio percepito dagli utenti e dall’altra l’efficientamento dei costi (in breve: i costi operativi dell’anno in corso devono essere minori di quello precedente). È importante precisare che l’azienda ha scelto di escludere dall’obiettivo di efficientamento i costi ritenuti strategici (è il caso ad esempio, dell’impegno per la sostenibilità ambientale, con il progetto didattico “La Scuola dell’Acqua” e le altre iniziative di sensibilizzazione su qualità e sicurezza dell’acqua del rubinetto) e quelli soggetti a variazioni di mercato: è il caso dell’energia elettrica e dello smaltimento fanghi, per i quali l’azienda persegue obiettivi di riduzione dei quantitativi

La seconda, importante novità riguarda gli obiettivi di efficienza delle tre aree in cui si articola la SpA (Area Servizi Societari, Area Commerciale-Patrimonio e Area Tecnica), che l’accordo fa derivare, per la prima volta, dalle linee guida EmiliAmbiente 2020-2022, inserite come allegato e parte integrante dell’intesa: un modo per condividere con tutti i lavoratori lo strumento che disegnerà la rotta dell’azienda nel medio periodo.

Dagli obiettivi d’area dipendono poi quelli individuali, interessati dallo stralcio del criterio del calcolo delle presenze: l’obiettivo di questa scelta è premiare il merito, più che la mera presenza, e garantire ai lavoratori un’organizzazione del lavoro funzionale e flessibile.

Nella stessa direzione va il progetto smart working, per il quale EmiliAmbiente è intenzionata ad avviare una sperimentazione nei prossimi mesi: una modalità organizzativa che prevede per i dipendenti lo svolgimento di una parte dell’attività lavorativa anche al di fuori dei locali aziendali.

“La nostra mission è creare valore: per i nostri soci, per i cittadini dei Comuni serviti e per i nostri dipendenti” afferma Andrea Peschiuta, Direttore Generale di EmiliAmbiente. “In quest’ultimo caso, significa fare in modo che le lavoratrici e i lavoratori di EmiliAmbiente siano felici di farvi parte e si sentano partecipi dei risultati raggiunti grazie alla loro competenza e passione. Aggiungo che stiamo già lavorando a un ulteriore accordo prosegue Peschiuta – che ci permetterà di continuare a percorrere la strada del welfare aziendale, già imboccata con le intese siglate negli scorsi anni”.