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Tari, al via raccolta dati di Arera per l’adozione di provvedimenti urgenti

Arera ha pubblicato la delibera (n° 102 del 26 marzo 2020) ” Richiesta di informazioni per l’adozione di provvedimenti urgenti nel settore di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, anche differenziati, urbani ed assimilati, alla luce dell’emergenza da COVID-19″.

Con questo provvedimento – spiega infatti l’Autorità – al fine di permettere al settore di preservare gli imprescindibili profili di tutela dell’utenza, le caratteristiche di eccellenza industriale, nonché di gestire con strumenti adeguati la fase emergenziale, si procede a richiedere agli Enti territorialmente competenti e ai gestori che erogano il servizio integrato di gestione dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati, ovvero i singoli servizi che lo compongono, ogni informazione utile (qualora specificamente riconducibile all’emergenza COVID-19) a porre in essere le azioni necessarie al mantenimento di un quadro di regole certo e affidabile.”

In sostanza, con l’evolversi della situazione epidemiologica da virus Covid-19 si è modificato il quadro di riferimento dei provvedimenti Arera, con particolare riferimento a quanto previsto dall’introduzione del metodo tariffario Tari disciplinato con la delibera n. 443/2019, rendendo necessaria una raccolta di informazioni per la successiva adozione di provvedimenti urgenti.

Le informazioni richieste da Arera si riferiscono agli eventuali oneri aggiuntivi emersi nell’ambito delle attività gestionali, con il fine di acquisire elementi per una corretta valutazione dei possibili effetti in termini di mantenimento o miglioramento dei livelli di qualità, nonché di modifica o meno del perimetro gestito.

L’emergenza sanitaria in atto – spiega infatti Il Sole 24 Ore in un articolo pubblicato venerdì 27 marzo –  ha infatti dimostrato che possono essere inclusi parametri specifici che misurano questa particolare situazione, per cui occorre introdurre correttivi in una logica di miglioramento generalizzato del servizio rispetto alle criticità riscontrate. Infatti, se prima si avevano costi di gestione ordinaria per la raccolta rifiuti, oggi si potrebbero avere sovracosti dovuti ad esempio alla raccolta di materiale sanitario infetto e Arera deve riconoscerli nel piano finanziario.” Altre informazioni di interesse per Arera sono le possibili criticità connesse alla gestione delle tariffe e ai rapporti con gli utenti, anche per valutare le ricadute in termini di previsioni di riscossione, individuando eventuali categorie di utenti maggiormente meritevoli di tutela.

In particolare poi, agli operatori Arera rivolge l’invito a specificare «quali problemi hanno in questa fase di emergenza» che debbano tradursi in provvedimenti e a puntare alla continuità dei servizi essenziali tralasciando altro nella fase di emergenza.   Si segnala, infine, che con un comunicato del 26 marzo scorso, l’Arera ha ulteriormente differito al 30 aprile il termine per fornire i dati relativi alla qualità del servizio di gestione delle tariffe e dei rapporti con gli utenti.