La qualità delle acque in Emilia – Romagna: on line i report 2014-2019

La Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000 istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque ai fini della gestione delle risorse idriche dove l’unità territoriale di riferimento è individuata nel “distretto idrografico”, area di terra e di mare, costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi e dalle rispettive acque sotterranee e costiere.

La direttiva persegue obiettivi ambiziosi: prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativomigliorare lo stato delle acque e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili.

Sono previsti cicli di monitoraggio a cadenza sessennale allo scopo di definire: il quadro conoscitivo dei corpi idrici per pianificare le azioni di mitigazionel’efficacia delle misure di tutela messe in campo e la valutazione delle variazioni a lungo termine naturali o risultanti da una diffusa attività antropica.

Il territorio dell’Emilia-Romagna è compreso quasi interamente nel distretto idrografico del fiume Po e soltanto per una piccolissima porzione nel distretto dell’Appennino Centrale.

Il primo ciclo di monitoraggio ha definito un quadro conoscitivo dello stato dei corpi idrici regionali per il quadriennio 2010-2013, e recepito nel piano regionale di gestione di distretto 2015-2021.

Il secondo ciclo di monitoraggio 2014-2019, pubblicato ora, è finalizzato all’aggiornamento dello stato ambientale funzionale al terzo e ultimo ciclo di pianificazione distrettuale previsto dalla DQA 2021-2027.

Per approfondimenti vedi il tema ambientale Acque o contatta il Centro tematico regionale Sistemi idrici di Arpae.

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(Arpae.it)