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Pnrr e transizione ecologica, il Mite fa il punto su obiettivi e stato di avanzamento complessivo

Tramite il PNRR il MiTE si propone di accelerare e rendere l’Italia campione globale della transizione ecologicaIn particolare: i) rendere l’Italia più resiliente agli inevitabili cambiamenti climatici; ii) rendere il sistema italiano più sostenibile nel lungo termine garantendone la competitività; iii) sviluppare una leadership internazionale industriale e scientifica nelle principali filiere della transizione; iv) assicurare una transizione inclusiva ed equa, massimizzando i livelli occupazionali e contribuendo alla riduzione del gap tra le Regioni; v) aumentare consapevolezza e cultura su sfide e tematiche ambientali.

È importante evidenziare come il PNRR includa misure fondamentali ma faccia parte di un più ampio portafoglio di incentivi e riforme promosse dal Ministero da introdurre per raggiungere gli obiettivi 2030 e 2050, quali i meccanismi di supporto alle rinnovabili (e.g., decreti FER) o per la tutela dei Parchi e delle biodiversità (e.g., il programma ‘Parchi per il Clima’).

Il MiTE ha titolarità della porzione più rilevante della Missione 2 ‘Rivoluzione Verde e transizione ecologica’ con 34,7 miliardi articolati su 26 investimenti e 12 riforme, suddivisi in 4 componenti:

  1. Economia circolare e agricoltura sostenibile;
  2. Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile;
  3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici;
  4. Tutela del territorio e della risorsa idrica

Un’attenzione particolare nella destinazione delle risorse delle iniziative a titolarità MiTE è dedicata alle Regioni del Sud, al fine di eliminare le disuguaglianze territoriali. Al momento si prevede che il Mezzogiorno possa essere il destinatario del circa il 40% delle risorse. Un particolare sforzo progettuale da parte dei proponenti è però necessario perché questa attenzione ‘ex-ante’ (ad esempio prevedendo in fase di bando una quota da destinare in via prioritaria al Sud) si traduca poi effettivamente in progetti concreti. A titolo di esempio, gli ultimi bandi attualmente in corso in ambito economia circolare (M2C1 1.1 e 1.2), al momento vedono richieste per meno del 30% dell’ammontare dalle Regioni del Sud. Ai fini del monitoraggio e della rendicontazione europea, il PNRR italiano prevede complessivamente 527 tra Milestones e Targets (M&T). Il MiTE ne ha la quota più importante, pari a 89 distribuiti nel corso degli anni di Piano. Con riferimento a tali M&T, il MiTE ha pienamente conseguito tutti gli impegni del 2021 (i 7 M&T ‘europei’, cioè da rendicontare alla Commissione europea). Quest’anno dovrà conseguire ulteriori 20 M&T, di cui 11 nei prossimi 6 mesi.

In parallelo, per monitorare strettamente questi impegni, abbiamo anche introdotto M&T ‘italiane’, che rappresentano step intermedi nei cronoprogrammi per il raggiungimento degli obiettivi europei. È importante evidenziare che le M&T europee sono fondamentali, ma non forniscono pienamente il quadro di insieme di avanzamento di tutti gli interventi del PNRR.

A titolo di esempio, se guardiamo ai prossimi mesi, prevediamo di aggiudicare bandi già in corso per oltre 2,5 miliardi di euro: ‘Impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti’ (1,5 miliardi), ‘Progetti “faro” di economia circolare’ (0,6), ‘Isole Verdi’ (0,2), ‘Interventi per la sostenibilità ambientale dei porti’ (0,27).

Nel corso del semestre prevediamo inoltre di emanare nuovi bandi per quasi 10 miliardi di euro: ‘Sviluppo Agrovoltaico’ (1,1), ‘Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo’ (2,2), ‘Sviluppo del biometano’ (1,92), ‘Rafforzamento smart grid’ (3,61), ‘Interventi su resilienza climatica reti’ (0,5), ‘Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento’ (0,2), ‘Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano’ (0,33).

In parallelo concorrono al raggiungimento dei target di decarbonizzazione del PNRR le aste per nuova capacità rinnovabile elettrica, con:

  • FER1: 3 GW da bandire nel primo semestre (dopo l’aggiudicazione di 1,8 GW a gennaio). Un risultato già importante se confrontiamo l’esito con quello delle aste precedenti: rispetto a una media di circa 500 MW a procedura registrata nelle precedenti sei tornate, nell’ultimo bando si è quasi triplicata la potenza aggiudicata.
  • Possibile proseguo del meccanismo FER1 e avvio primi bandi relativi al FER2, il meccanismo di incentivazione delle tecnologie rinnovabili ‘innovative’ (con capacità per il 2022 in corso di definizione).
  •  Ai fini del raggiungimento dei target delle fonti rinnovabili, tuttavia sarà importante accelerare i processi autorizzativi. Ad oggi ci sono circa 2,5 GW di potenza con VIA positiva dal Ministero della Transizione ecologica, ma con parere negativo dal Ministero della Cultura. I dossier sono ora all’attenzione della Presidenza del Consiglio.

Approfondimento su Milestones e Targets (M&T)

A dicembre 2021 il MiTE ha già conseguito con successo 7 M&T “UE”. Tra le principali misure conseguite:

  • Sono stati avviati i bandi per nuovi impianti di gestione rifiuti ed ammodernamento esistenti e progetti “faro” di economia circolare. Grazie a questo sarà possibili migliorare la gestione dei rifiuti urbani e rafforzare le infrastrutture per la raccolta differenziata, sia ammodernando gli impianti di trattamento sia realizzandone di nuovi, contribuendo a colmare il divario tra le regioni del Nord e quelle del Centro-Sud. I bandi sono al momento in corso, con ottimi risultati di adesione: oltre 1400 domande presentate da Comuni e imprese pubbliche, per 1,4 miliardi di euro, cui si aggiungono oltre 220 domande presentate da aziende private, per oltre 600 milioni di euro. Nonostante il buon “tiraggio” complessivo della misura, si è recentemente decisa una proroga di un mese, accompagnata da azioni di capacitazione per i proponenti, per favorire una maggiore partecipazione delle aziende e delle Pubbliche amministrazioni del Sud. È opportuno ricordare che uno degli obiettivi definiti nella Decisione di esecuzione dell’approvazione del PNRR italiano è la riduzione di 20 punti percentuali della differenza tra la media delle tre Regioni con i risultati migliori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata e quella delle tre Regioni con i risultati peggiori (concentrate al Sud).
  •  È stato prorogato il superbonus al 110% per l’efficientamento energetico degli edifici, per il quale si è tuttavia ritenuto necessario un correttivo per porre un freno all’eccessiva lievitazione dei costi riscontrata in tempi recenti, venendo incontro anche alle esigenze del settore e dell’efficientamento energetico. In particolare, è stato firmato il Decreto che fissa i tetti massimi per gli interventi, aggiornando i massimali vigenti per l’Ecobonus aumentandoli almeno del 20% in considerazione dell’aumento del costo dei beni determinato anche dal maggior costo delle materie prime e dell’inflazione. I massimali, che saranno rivisti annualmente, non sono omnicomprensivi in modo da tener conto dell’eterogeneità dei possibili interventi, e pertanto sono stati esclusi IVA, oneri professionali, e costi di posa in opera. Per tutti i costi non previsti nel Decreto si farà riferimento ai i prezziari predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome o ai listini delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti o ai prezziari della casa editrice DEI. Per queste voci, al fine di evitare speculazioni, sarà comunque indispensabile l’asseveramento della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato e un rafforzamento dei controlli sulle asseverazioni.
  • È entrato vigore il decreto legislativo teso a promuovere l’uso del biometano. Il decreto attuativo è ormai finalizzato e la discussione con la Commissione Europea alle battute finali.
  • È stato avviato il Piano Operativo per il sistema di monitoraggio integrato, con il quale si vuole sviluppare una soluzione di eccellenza internazionale per la tutela del territorio, facendo leva sulle soluzioni più innovative a disposizione. Su questo stiamo ipotizzando uno schema di PPP (partenariato pubblico privato) con cui identificare e sviluppare proposte progettuali.
  • È stato approvato il Piano di forestazione urbana ed extraurbana ed è in corso di definizione l’avviso pubblico per la presentazione dei progetti di riforestazione. L’avviso sarà rivolto alle città metropolitane e verrà pubblicato entro la fine di febbraio
  • È stata introdotta una importante riforma sui servizi idrici, che consentirà di ridurre le perdite e aumentare la sicurezza e la digitalizzazione della rete.
  • Infine, è entrato in vigore il programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico.

Nel corso del prossimo semestre il Ministero dovrà conseguire ulteriori 11 M&T “UE”, di cui relativi a investimenti e 7 relativi a riforme [Tavole da 8 a 11].

Per quanto riguarda gli investimenti:

  • La prima milestone (primo trimestre 2022) è relativa alla misura Digitalizzazione dei parchi nazionali. L’iniziativa si propone di investire 100 M€ per la conservazione della natura, l’introduzione di servizi ai visitatori e la semplificazione amministrativa dei 24 parchi nazionali e delle aree marine protette. In questo semestre si prevede l’avvio dello sviluppo dei servizi digitali e l’accelerazione del processo di semplificazione amministrativa per i parchi e le aree marine protette, tramite emanazione di un DM dedicato. I fabbisogni dei parchi sono già stati raccolti ed il decreto è pronto in bozza, non si prevedono particolari criticità per il raggiungimento della milestone.
  • Il secondo trimestre 2022 prevede invece milestones UE per tre investimenti, tra cui Cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali. La misura di propone di destinare complessivamente 30 M€ per sviluppare contenuti ‘omni-channel’, introdurre una piattaforma aperta che contenga il materiale più rilevante e avviare attività di comunicazione alla cittadinanza. Nei prossimi mesi si prevede di avviare la piattaforma web e conseguire gli accordi con gli autori per realizzare e mettere a disposizione 180 podcast e lezioni video per le scuole e creazione di contenuti. Lo strumento è in corso di preparazione, e si stanno attivando supporti specialistici per finalizzare capitolato tecnico e per gestire la procedura.
  • Nel T2 si assegneranno inoltre tutti i contratti di ricerca e sviluppo sull’idrogeno, per 160 M€, su 4 filoni di ricerca: i) produzione di idrogeno verde, ii) sviluppo di tecnologie per stoccaggio e trasporto idrogeno e per trasformazione in altri derivati e combustibili verdi; iii) sviluppo di celle a combustibile; iv) sistemi intelligenti di gestione delle infrastrutture. Il Piano di Ricerca è già stato approvato (con Enea come affidatario) e a breve sono attesi i relativi bandi.
  • Infine, nel T2 saranno aggiudicati l’appalto/gli appalti per la costruzione di capacità industriale per la produzione di elettrolizzatori, per 450 M€. L’iniziativa complessivamente punta a consolidare e creare competenze proprietarie in Italia e a creare una supply chain europea nella produzione ed utilizzo di idrogeno (assicurando capacità di 1 GW in Italia). Per questo il MiTE ha completato una ricognizione del mercato ed ha avviato un tavolo di lavoro con MiSE, anche per coordinare i diversi strumenti a disposizione ed approfondire le potenzialità e le necessità dei potenziali progetti.

Per quanto riguarda le riforme:

  • 3 M&T riguardano riforme relativa alla Componente 1 economia circolare, ed in particolare l’entrata in vigore del decreto ministeriale per l’adozione della strategia nazionale per l’economia circolare, l’entrata in vigore del decreto ministeriale per il programma nazionale per la gestione dei rifiuti e l’approvazione dell’accordo per lo sviluppo del piano d’azione per la creazione di capacità a sostegno degli enti locali. Tutte queste riforme sono in via di finalizzazione, dopo aver recepito input da consultazione (la strategia) o contributi allo scoping dalla Commissione VIA-VAS (per il rapporto preliminare per il programma nazionale) o aver avviato i primi accordi. Non si prevedono criticità per il raggiungimento delle milestones.
  • Si prevedono inoltre misure per la semplificazione e accelerazione delle procedure la realizzazione degli interventi di efficientamento energetico negli edifici. Per il completamento di questa riforma sono necessari due interventi normativi uno dedicato all’emanazione della riforma PREPAC ed una dedicata al monitoraggio del sismabonus.
  • Sono inoltre previste misure volte a promuovere la competitività dell’idrogeno, ed in particolare è prevista l’entrata in vigore di incentivi fiscali a sostegno della produzione e del consumo di idrogeno verde nel settore dei trasporti. Su questo è al momento in corso un approfondimento con il MEF e con la Commissione Europea per chiarire meglio le aspettative della riforma, ed in parallelo si è avviato un lavoro di possibile revisione di aspetti para-fiscali e tariffari con il GSE.
  • Infine, 2 riforme sono già state introdotte in anticipo in legge di bilancio 2022 con interventi per la semplificazione e accelerazione procedure per interventi contro dissesto idrogeologico e misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati.

Oltre agli 11 M&T sopra descritti ai fini del monitoraggio e rendicontazione UE, nel prossimo semestre il MiTE conseguirà ulteriori M&T procedurali (definiti ‘italiani’), che riguardano molteplici interventi sia di investimento che di riforme. Tra i principali:

  • Infrastruttura di ricarica elettrica (740 M€): la misura si propone costruire le infrastrutture necessarie per promuovere lo sviluppo della mobilità elettrica, realizzando entro il 2026 oltre 20.000 punti di ricarica rapida in superstrade e nei centri urbani. La prossima milestone riguarda l’emissione dell’avviso pubblico per i cofinanziamenti, per cui è attualmente in corsonun’analisi tecnica con RSE.
  • Rinaturazione area Po (360 M€): la misura si propone di riattivare i processi naturali e favorire il recupero della diversità nel bacino del più importante fiume italiano, nevralgico per l’economia ma compromesso da escavazioni, inquinamento, consumo di suolo e canalizzazione eccessiva che ne hanno aumentato il rischio idrogeologico e devastato gli habitat naturali. Il prossimo passo a breve include la sottoscrizione del Protocollo di Intesa e la stesura del Programma d’Azione, dopo aver già concluso l’accordo di programma ed istituito una Cabina di Regia dedicata.
  • Produzione di idrogeno in siti dismessi (500 M€): con l’obiettivo di sviluppare aree industriali con economia in parte basata su idrogeno verde, per promuovere a livello locale la produzione e l’uso di idrogeno nell’industria e nei trasporti. Per contenere i costi verranno utilizzate aree dismesse già collegate alla rete elettrica: lì verranno installati elettrolizzatori per la produzione di idrogeno mediante sovra-generazione di fonti rinnovabili o produzione di energia pulita nell’area. La ricezione delle manifestazioni di interesse da parte delle Regioni è attualmente in corso.
  • Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate (acciaierie, cementifici, vetrerie e altri), per decarbonizzare produzioni che ora emettono molta CO2 (2 miliardi). Il prossimo passo a breve sarà la pubblicazione dell’invito a presentare proposte per i progetti.
  •  Promozione di un teleriscaldamento efficiente (200 milioni), la cui stesura del bando è attualmente in corso.

 Per quanto riguarda più brevemente solo alcune delle M&T che vedranno in MiTE impegnato nella seconda metà dell’anno:

  • Isole verdi (200 milioni): iniziativa che si propone di trasformare 19 piccole isole in altrettanti laboratori per lo sviluppo di modelli sostenibili. Gli interventi, su misura di ciascuna isola, interessano la rete elettrica e idrica, le energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti e la mobilità a emissioni zero, smart grid e resilienza reti. La procedura di ricezione delle proposte è al momento aperta, ed entro settembre sarà approvata la graduatoria dei progetti relativa ai risultati del bando.
  • Bonifica siti orfani (500 milioni): iniziativa che si propone di recuperare il suolo potenzialmente contaminato delle aree industriali abbandonate per cui non è individuabile il responsabile dell’inquinamento e dare al terreno di questi siti, cosiddetti orfani, un nuovo utilizzo, favorendone il reinserimento nel mercato immobiliare e promuovendo l’economia circolare. Il decreto con i criteri di ammissibilità degli interventi nei siti orfani è pronto, e la prossima tappa prevede l’adozione del Piano d’Azione.

Per far fronte a questa sfida il Ministero si sta rafforzando, e potrà contare a breve su un nuovo contingente di più di 100 esperti e project manager dedicati al PNRR per cui stiamo per avviare le procedure di reclutamento. Inoltre, nei prossimi mesi intendiamo strutturare e rafforzare ulteriormente: il coinvolgimento degli stakeholder nella fase di finalizzazione del disegno delle misure e dell’avvio dell’implementazione; il livello di comunicazione regolare degli avanzamenti; i canali di supporto per fornire i necessari chiarimenti (anche prevedendo canali dedicati per le Regioni e gli enti locali); e l’assistenza tecnica laddove necessario, anche facendo leva sulle convenzioni messe a disposizione. Il PNRR è infatti un’occasione unica per accelerare la transizione ecologica del nostro Paese, ed il contributo di tutti è decisivo per il successo delle numerose iniziative avviate.

(mite.gov.it)