Gruppo Iren: riciclo carta-plastica, nuovo impianto hi-tech a Parma
Un impianto ‘hi-tech’ per gestire in un unico flusso 135.000 tonnellate di carta e plastica l’anno, chiudendo così il ciclo di raccolta e valorizzazione dei rifiuti delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Con un investimento di 24,5 milioni di euro nasce così ReCap, centro per la selezione di carta, cartone e plastica realizzato da Iren all’interno del Polo ambientale integrato di Parma (Pai), nell’area industriale Spip. L’inaugurazione si è svolta questa mattina alla presenza dell’assessora all’Ambiente di Parma Tiziana Benassi, del presidente di Assocarta Lorenzo Poli e del vicedirettore di Comieco Roberto Di Molfetta, nonché dell’amministratore delegato di Iren Gianni Vittorio Armani e dell’amministratore delegato di Iren Ambiente Eugenio Bertolini.
Secondo la multiutility, è “l’impianto più grande d’Italia per volumi di carta e plastica trattati con avanzato grado di automazione per la separazione spinta dei materiali, in grado di trattare in un unico sito le diverse frazioni secche derivanti dalla raccolta differenziata quali plastica, carta e cartone”. In particolare, grazie a un’elevata presenza tecnologica, si riesce a ‘correggere’ anche un rifiuto non smaltito del tutto correttamente, facendo una post-selezione dopo la differenziata fatta a casa sia di plastica che di carta, attraverso lettori ottici e robotizzazione, con una qualità che lascia al massimo un 20 per cento di rifiuto e di materiali non appropriati. Anche se poi “ovviamente c’è il controllo umano sulla qualità del prodotto finito, e il prodotto che esce fuori viene rimesso in un ciclo di ulteriore selezione che poi porta alla ricreazione di prodotti finiti, di plastica e di carta nel ciclo produttivo”, sottolinea l’ad Iren Gianni Vittorio Armani.
Complessivamente, la potenzialità dell’impianto di Parma permette di trattare 135.000 tonnellate l’anno di materiali in ingresso, di cui 35.000 di plastica e 100.000 di carta e cartone.
“Sicuramente un investimento molto importante che ci consente di ottimizzare il riutilizzo delle risorse dei nostri rifiuti per rimetterli nei cicli produttivi- prosegue Armani- che ci permette di risparmiare materie prime e combustibile. E ovviamente un risparmio anche economico. Noi siamo un’economia che parte e basa si basa sul riciclo delle risorse”.
Per questo con l’inaugurazione di ReCap “mettiamo un altro tassello all’interno della strategia sull’economia circolare del gruppo Iren– aggiunge Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente- con questo impianto, di fatto diamo risposta alle produzioni della raccolta differenziata e, per quello che riguarda carta, plastica e cartone di tutto il territorio dell’Emilia occidentale”. Una soluzione strategica per “poter allungare lentamente il ciclo per arrivare fino al prodotto di ritorno nelle case dei cittadini”, conclude Bertolini. L’obiettivo finale dell’impianto di Parma insomma è di chiudere l’intero sistema di raccolta e valorizzazione dei flussi di questi materiali sulle tre province emiliane di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, raccolti tramite il circuito della differenziata. Dalle operazioni di trattamento e selezione della plastica, oltre alla separazione di alluminio e barattolame, si ottiene un materiale idoneo ad essere trattato nei centri secondari del Corepla (Consorzio imballaggi plastica). Per quanto riguarda la carta ed il cartone, nell’impianto, inserito nel circuito Comieco, i materiali subiranno il trattamento finale prima di essere avviati alla successiva lavorazione in cartiera per produrre nuova carta e cartone. Infine, per gli scarti di processo è prevista invece la termovalorizzazione per produrre energia e calore.
La realizzazione di ReCap rientra nell’ambito del Piano industriale di Iren per il 2030, che prevede circa 13 miliardi di euro di investimenti, di cui 2,5 miliardi dedicati al settore ambiente anche attraverso il trattamento e riciclo dei rifiuti.
L’area si estende su una superficie di circa 58 ettari, 50 dei quali sono stati piantumati con circa 15.000 alberi e arbusti comprendenti essenze autoctone resilienti trasformando lo spazio in una vera e propria cittadella di tecnologia ambientale a servizio del territorio.
(Agenzia Dire)