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Economia circolare: ecco i “progetti faro” finanziati con il PNRR

Una spinta al riciclo avanzato di plastica, carta, tessile e apparecchiature elettriche ed elettroniche. Via libera al finanziamento di 192 progetti nell’ambito delle linee d’investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicate alle quattro filiere faro dell’economia circolareLe graduatorie definitive, approvate ieri dal Ministero dell’Ambiente, assegnano 464 dei 600 milioni di euro complessivamente disponibili (150 per ogni filiera), con un plafond residuo per la sola filiera dei rifiuti tessili. Fondi che serviranno a migliorare le performance di raccolta e riciclo in settori molto diversi tra loro, ma tutti considerati ugualmente strategici dal Piano d’azione UE per l’economia circolare. “Sono 192 le proposte finanziate – ha chiarito il vice ministro dell’Ambiente Vannia Gava – di cui 115 al Sud e 77 Nord, sulla scorta del principio di riequilibrio infrastrutturale”, che prevede l’assegnazione di almeno il 60% delle risorse disponibili alle regioni centro meridionali.

Sono 67 i progetti ammessi a finanziamento nell’ambito della linea d’intervento dedicata alla realizzazione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, anche allo scopo di aumentare la capacità di riciclo delle componenti oggi meno recuperate, come plastiche e materie prime critiche. Dei progetti finanziati, 22 si collocano in regioni del Nord e 45 invece al Centro-Sud, in linea con i criteri di riparto delle risorse concordati con l’UE.

Sono invece 70 le proposte progettuali ammesse a finanziamento nella linea d’intervento per carta e cartone, filiera simbolo dell’economia circolare in Italia, forte di una tradizione secolare di riciclo che il PNRR punta a consolidare e rilanciare nel segno dell’innovazione tecnologica. Focus di buona parte dei progetti selezionati l’efficienza di processo nelle fasi di selezione e di riciclo dei rifiuti, con un’attenzione particolare al tema dei costi energetici, che per le cartiere sono cresciuti esponenzialmente nell’ultimo anno.

Al capitolo plastica le proposte ammesse a finanziamento calano di numero – sono complessivamente 31 – ma aumentano gli importi medi riconosciuti, che in cinque casi sono superiori ai 10 milioni di euro. Segno anche della maggiore complessità tecnologica dei progetti presentati, molti dei quali puntano all’implementazione di tecnologie avanzate di riciclo molecolare. “Le nuove tecnologie per riciclo della plastica – ha spiegato Gava – consentiranno di azzerare gli scarti di materia che si ottengono dai tradizionali processi meccanici e di produrre, dai trattamenti chimici, vettori energetici come l’idrogeno o il metanolo per la produzione di biocarburanti”. Dei progetti selezionati 19 sono targati Centro-Sud.

Quarta filiera faro quella dei rifiuti tessili, altro settore nel quale l’Italia vanta pratiche secolari di riciclo, come nel caso della tradizione del recupero degli scarti di lana nel polo di Prato. L’obiettivo è sfruttare i fondi del PNRR per passare dal riciclo di tradizione a quello d’innovazione. I progetti ammessi a finanziamento sono 25, 13 dei quali presentati da aziende del Centro-Sud, ma a differenza delle altre filiere in questo caso il plafond da 150 milioni non è stato esaurito.

(Fonte: riciclanews.it)