Dal Governo. Cabina di regia per il contrasto all’emergenza idrica

Si è tenuto mercoledì 1 marzo a Palazzo Chigi un tavolo sulla crisi idrica, presieduto dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ne hanno preso parte i ministri Matteo Salvini, Francesco, Lollobrigida, Raffaele Fitto, Gilberto Pichetto Fratin, Roberto Calderoli, Nello Musumeci, il viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli. Lo comunica una nota di Palazzo Chigi.

Nel corso della riunione si è convenuto di affrontare la questione idrica, a fronte della siccità in corso: A) Istituendo a Palazzo Chigi una Cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli Enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie; B) Lavorando a un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la siccità; C) Avviando una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile della risorsa idrica; D) Individuando un Commissario straordinario con poteri esecutivi rispetto a quanto programmato dalla Cabina di regia.

Intanto, si apre oggi (2 marzo) la consultazione pubblica sullo schema di decreto ministeriale sul riutilizzo irriguo delle acque reflue depurate. Obiettivo, aprire ai contributi utili dei soggetti interessati in vista dell’armonizzazione delle discipline nazionale ed europea”. Lo comunica il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava, che sottolinea: “Poiché il risparmio idrico e il miglioramento dell’efficienza dovrebbero essere prioritari quando si elaborano misure per affrontare la scarsità d’acqua, il riutilizzo rappresenta una misura virtuosa, proprio in un’ottica di economia circolare”. Dal prossimo 26 giugno si applicherà negli stati dell’Ue il nuovo regolamento che definisce per la prima volta requisiti minimi per l’utilizzo delle acque di recupero. Il nuovo testo mira, dunque, ad evitare agli operatori italiani un gravoso doppio binario normativo.