L’UE ridurrà anche le emissioni di metano
Dopo l’approvazione dei provvedimenti cruciali del Fit for 55, procede la marcia del Green deal europeo, il piano di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra che dovrebbe rendere l’Europa climaticamente neutrale entro il 2050. Questa volta tocca al metano, gas considerato responsabile di circa un terzo dell’attuale riscaldamento globale: l’Unione europea dovrà ridurne le emissioni in tutti i settori produttivi, secondo la posizione adottata sul tema dal Parlamento europeo, che ora avvierà i negoziati con il Consiglio dell’Ue sul testo finale del regolamento.
Si tratta della prima legge UE per ridurre le emissioni di metano e comprende le emissioni dirette di metano provenienti dai settori del petrolio, del gas fossile e del carbone, oltre che dal biometano una volta immesso nella rete del gas. I deputati chiedono che le nuove norme includano anche il settore petrolchimico.
La risoluzione legislativa è stata adottata con 499 voti a favore, 73 contrari e 55 astensioni.
Il Parlamento invita la Commissione a rendere il 2030 un obiettivo vincolante per la riduzione delle emissioni di metano nell’UE per tutti i settori interessati entro la fine del 2025. Inoltre, i Paesi UE dovrebbero fissare obiettivi nazionali di riduzione nell’ambito dei loro piani nazionali integrati per l’energia e il clima.
Rafforzare gli obblighi di rilevamento e riparazione delle perdite di metano
Secondo la proposta, gli operatori dovranno presentare alle autorità nazionali competenti un programma di rilevamento e riparazione delle fuoriuscite di metano entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del regolamento. I deputati chiedono che le indagini di rilevamento e riparazione siano più frequenti rispetto alla proposta della Commissione. Inoltre, chiedono di rafforzare gli obblighi di riparazione delle fuoriuscite, e che tutti i componenti con fuoriuscite di metano siano riparati o sostituiti subito dopo la rilevazione della perdita, o al massimo cinque giorni dopo.
Il Parlamento sostiene il divieto di rilascio e di combustione in torcia del metano dalle stazioni di drenaggio entro il 2025 e dai pozzi di ventilazione entro il 2027, garantendo la sicurezza dei lavoratori nelle miniere di carbone. Inoltre, obbliga i Paesi dell’UE a stabilire piani di mitigazione per le miniere di carbone abbandonate e i pozzi di petrolio e gas fossile inattivi.
L’energia fossile importata inclusa nelle nuove regole
Poiché le importazioni rappresentano oltre l’80% del petrolio e del gas consumati nell’UE, i deputati vogliono che, a partire dal 2026, gli importatori di carbone, petrolio e gas siano obbligati a dimostrare che anche l’energia fossile importata soddisfa i requisiti del regolamento. Le importazioni da Paesi con requisiti simili per le emissioni di metano saranno esenti dall’obbligo.
Dopo la votazione, la relatrice Jutta Paulus (Verdi/ALE, DE) ha detto: “Il voto di oggi è un impegno per una maggiore protezione del clima e per la sovranità energetica in Europa. Senza misure ambiziose per ridurre le emissioni di metano, l’Europa non raggiungerà i suoi obiettivi climatici e continuerà a sprecare energia preziosa. Chiediamo misure di riduzione del metano ambiziose e rigorose. Nel settore energetico, tre quarti delle emissioni di metano possono essere evitate con misure semplici e senza grandi investimenti. Poiché l’Europa importa più dell’80% dei combustibili fossili che brucia, è essenziale ampliare il campo di applicazione alle importazioni di energia.
Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio sul testo finale della legislazione.
Contesto
Il metano è un potente gas a effetto serra e un inquinante atmosferico ed è responsabile di circa un terzo dell’attuale riscaldamento globale. Proviene da un’ampia gamma di settori, tra cui l’agricoltura, i rifiuti e l’energia, responsabili rispettivamente del 53%, 26% e 19% delle emissioni di metano nell’UE secondo l’Agenzia europea dell’ambiente. Oggi gli obiettivi per le emissioni di metano sono illustrati nel regolamento UE sulla condivisione degli sforzi.
L’UE ha sottoscritto il Global Methane Pledge, che mira a ridurre entro il 2030 le emissioni globali di metano di almeno il 30% rispetto ai livelli del 2020, il che potrebbe eliminare un riscaldamento di oltre 0,2°C entro il 2050.
Adottando questa legislazione, il Parlamento risponde alle aspettative dei cittadini di realizzare e accelerare la transizione verde, come espresso nelle proposte 2(2), 3(2), 11(1) e 11(7) delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.
Fonte: Parlamento UE