Materiali critici, il Consiglio apre all’utilizzo dei fondi RePowerEu

 Aprire alla possibilità di usare i fondi esistenti dell’Ue, compresi quelli per il Fondo per la transizione giusta e per il RePowerEu, per raggiungere gli obiettivi del regolamento sulle materie prime critiche. Lo prevede l’ultima bozza di compromesso sul Raw Materials Act, messa a punto dalla presidenza svedese del Consiglio Ue.

Intervenendo sui considerando all’articolato vero e proprio, la bozza di mandato negoziale evidenzia come “i progetti sulle materie prime critiche, compresi i progetti strategici, potrebbero essere ammessi a beneficiare di tali fondi se sono soddisfatti i requisiti dei rispettivi programmi, ad esempio relativi alla posizione geografica, all’ambiente o al loro contributo all’innovazione”. I fondi e i programmi esistenti citati nel considerando sono: il Fondo europeo di sviluppo regionale, “il cui stanziamento di sovvenzioni per promuovere la coesione regionale può consentire alle Pmi di sviluppare progetti innovativi, per esempio legati alla riduzione del consumo di energia nella lavorazione delle materie prime.

E ancora, vengono citati: il Fondo per la transizione giusta, che “può essere utilizzato anche per sostenere questo tipo di progetti nella misura in cui contribuiscono a ridurre i costi sociali ed economici della transizione verde”; il Fondo per la ripresa e la resilienza, in particolare il capitolo RePowerEu, “può essere mobilitato per sostenere progetti che riguardano, ad esempio, il riciclaggio o il recupero di materie prime”; il Fondo per l’innovazione, “può fornire sovvenzioni, per esempio, per consentire lo sviluppo di capacità di riciclaggio delle materie prime legate alle tecnologie a basse emissioni di carbonio”; il programma InvestEu, per “stimolare gli investimenti, in particolare nella transizione verde e digitale”; lo Strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale e il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile plus, per i Paesi terzi “che contribuiscono alla diversificazione dell’approvvigionamento dell’Unione”.

Fonte: Public Policy / Policy Europe) NAF