Decreto Sicurezza Energetica, oggi il voto finale

AUDIZIONI/ COMMISSIONE ECOMAFIE

 “Vorrei potermi augurare che le procedure derogatorie a cui si fa ricorso nei casi di Protezione civile possano in parte essere applicate e utilizzate anche nella gestione ordinaria. Molto spesso gli amministratori locali si trovano davanti muri insormontabili per procedure che, pur nel rispetto della trasparenza, costringono gli amministratori ad estenuanti attese, compromettendo o pregiudicando l’efficacia dell’intervento che deve essere eseguito in tempi ragionevolmente brevi”.

Lo ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in audizione davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo di rifiuti.

Nel corso dell’audizione, il ministro ha parlato anche della necessità di avere una disciplina organica per la gestione dell’emergenza.

“Mi sembra evidente come manchi allo stato una disciplina legislativa organica che, ferme restando le peculiarità dei singoli eventi calamitosi, possa individuare il quadro giuridico generale applicabile alla gestione dei rifiuti in emergenza”.

“Sebbene l’Italia sia un Paese particolarmente vulnerabile e fragile – ha aggiunto – si sono succedute nel tempo discipline non sempre omogenee, cioè adottate di volta in volta con provvedimenti d’urgenza molto spesso disorganici l’uno rispetto all’altro-.

 “Per superare questa criticità il governo ha recentemente approvato un disegno di legge dedicato alla ricostruzione post-calamità, recante un corpus di norme finalizzato a definire finalmente un quadro giuridico uniforme per il coordinamento delle procedure e delle attività successive a quelle poste in essere dalla Protezione civile nei territori colpiti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo. In questa prospettiva – ha concluso – si colloca la previsione del cosiddetto ‘stato di ricostruzione e di rilievo nazionale’ che fa seguito allo stato di emergenza. La disciplina posta dal disegno di legge costituisce un modello unico, atto a garantire certezza, stabilità e velocità dei processi di ricostruzione”. (Public Policy)


 AUTONOMIA DIFFERENZIATA

Con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti, l’Aula del Senato ha approvato il 23 gennaio, in prima lettura, il ddl recante disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione (AS. 615-A Governo, collegato alla manovra di finanza pubblica, e abb.).

Il provvedimento verrà inviato alla Camera per la seconda lettura.

Il disegno di legge intende fissare le coordinate e le procedure per dare attuazione al terzo comma dell’art. 116 della Costituzione, riformato nel 2001, laddove si prevede la possibilità di attribuire “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” alle Regioni a statuto ordinario che ne facciano richiesta. All’attribuzione si provvede con una legge dello Stato “sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata”. Le materie potenzialmente coinvolte sono tutte quelle in cui è prevista la legislazione “concorrente” tra Stato e Regioni e che l’art.117 della Carta così enumera: “Rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni; commercio con l’estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale”. All’elenco vanno aggiunte tre materie su cui lo Stato ordinariamente detiene l’esclusiva della legislazione: organizzazione della giustizia di pace; norme generali sull’istruzione; tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.

Il finanziamento delle funzioni statali trasferite avverrà attraverso una compartecipazione a uno o più tributi erariali maturati nel territorio della Regione. Su questo tema, si sono concentrate le principali critiche al testo, secondo cui il rischio è quello di cristallizzare o accrescere le disuguaglianze esistenti. A questo fine dovrebbero servire i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni da assicurare su tutto il territorio nazionale, promuovendo l’esercizio effettivo dei diritti civili e sociali con interventi perequativi anche nelle Regioni che non richiederanno l’autonomia rafforzata e che hanno una minore capacità fiscale per abitante. I Lep, alla cui introduzione le nuove norme sono subordinate, dovranno essere adottati dal governo con uno o più decreti legislativi entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge (che in questo senso agisce come una legge-delega). Resta però tutto da definire il nodo delle risorse finanziarie ed è uno scoglio decisivo da superare per rendere effettivamente praticabile tutta l’operazione.


LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA

La Commissione Politiche dell’UE del Senato ha proseguito il 22 e 23 gennaio l’esame del ddl recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti normativi dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023 (AS. 969 Governo, approvato dalla Camera). Iniziate le votazioni.


IMPIANTI PORTUALI RACCOLTA RIFIUTI NAVI

La Commissione Ambiente della Camera e la Commissione Ambiente ed Energia del Senato stanno esaminando in questi giorni, in sede consultiva, lo schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 197, di recepimento della direttiva (UE) 2019/883 relativa agli impianti portuali di raccolta per il conferimento dei rifiuti delle navi, che modifica la direttiva 2010/65/UE e abroga la direttiva 2000/59/CE (Atto n° 106).

L’esame è stato rinviato in attesa del parere della Conferenza Unificata.


DECRETO SICUREZZA ENERGETICA

Atteso il 26 gennaio alla Camera dei Deputati il voto finale, dopo che è stata posta la questione di fiducia.

Le ultime modifiche apportate in sede di esame in commissione:

FINE MAGGIOR TUTELA: entro tre mesi dal trasferimento dei punti di consegna dei clienti finali verso il servizio di tutele graduali, gli esercenti la maggior tutela presenteranno all’Arera la relazione che indica costi sostenuti e non recuperabili a decorrere dal 1° aprile 2023: l’Autorità dovrà fissare, entro 90 giorni dalla legge di conversione, termini e modalità per l’invio della relazione (inclusi quelli legati ai lavoratori dei call center).

CESSIONE ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI:  possibilità di recesso, senza penali, per i titolari di contratti per differenza stipulati con il Gse, che non implicano lo scambio fisico di energia elettrica, ai sensi del decreto Mase del 16 settembre 2022 che disciplinava le modalità di cessione di energia elettrica da fonti rinnovabili nella disponibilità del Gestore.

DEPOSITO NAZIONALE SCORIE NUCLEARI: Approvata una modifica all’articolo 11 che consente alla Sogin di riconsiderare eventuali autocandidature per il deposito nazionale delle scorie nucleari di Comuni non presenti nella Cnai (la Carta nazionale che identifica le aree idonee) «tenuto conto dei vincoli territoriali nel frattempo decaduti o sostanzialmente modificati» o per ragioni tecniche superabili con adeguate modifiche al progetto del Parco tecnologico, strettamente collegato al deposito. Ampliato anche il termine per la presentazione delle autocandidature: entro 90 giorni (e non più 30) dal pubblicazione sul sito del Mase dell’elenco delle aree presenti nella proposta di Cnai.

INCENTIVI RINNOVABILI: possibilità di stipula di contratti per differenza a due vie di durata pluriennale tra il Gse e gli operatori selezionati con aste per incentivare le rinnovabili unita alla possibilità di partecipare alle aste per gli incentivi anche per tutti gli impianti fotovoltaici in area agricola. Esteso anche il termine ultimo di applicazione del meccanismo transitorio per i prezzi minimi garantiti agli impianti bioliquidi sostenibili (con il possibile aggravio di 300 milioni n bolletta ).

EOLICO OFFSHORE: Via libera all’estensione a tutto il territorio nazionale, incluse le aree limitrofe a quelle in “phase out” dal carbone, della possibilità di individuare porti in cui realizzare piattaforme galleggianti per lo sviluppo dell’eolico rispetto ai due già individuati dal decreto nel Sud d’Italia.

POTERI COMMISSARIO DEPURAZIONE:  potenziati i poteri del commissario unico per le acque reflue urbane: potrà operare in deroga a ogni norma di legge diversa da quella penale.


Rassegna parlamentare a cura di MF