Rinnovabili: Commissione UE approva il decreto FER 2
La Commissione Europea ha approvato lo schema di decreto che promuove la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili non pienamente mature o con costi elevati di esercizio, il cosiddetto FER2. Obiettivo dell’intervento è incentivare la realizzazione di una capacità di 4,6 GW di impianti entro il 31 dicembre 2028, tra cui: impianti eolici off-shore, geotermoelettrici a emissioni nulle, geotermoelettrici tradizionali, alimentati a biomassa e biogas, fotovoltaici floating su acque interne e a mare, nonché impianti da energia mareomotrice, del moto ondoso e altre forme di energia marina e impianti solari termodinamici.
“Il via libera della Commissione– afferma il ministro Gilberto Pichetto- è un passo in avanti importante verso i nostri obiettivi energetici, che arriva dopo un lungo e costruttivo confronto con le istituzioni europee. Questo provvedimento, molto atteso, consentirà di abilitare nuove tecnologie fondamentali per la decarbonizzazione”, conclude il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Il testo sarà ora posto all’attenzione dei Ministri concertanti per la firma, al fine di essere trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione e la successiva pubblicazione. Entro trenta giorni dalla data di pubblicazione saranno poi emanate le Regole Operative con decreto del Ministero per rendere pienamente funzionante la misura.
In merito allo schema di decreto FER2, approvato martedì 4 giugno dalla Commissione europea, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica precisa in una nota quanto segue: 1) il costo della misura (cumulato sui 20/25 anni di incentivo) dipende dalle tecnologie oggetto del meccanismo; pertanto si evidenzia che l’onerosità della stessa dipende prevalentemente dall’obiettivo di supportare fino a 3.8 GW di eolico off-shore, tecnologia particolarmente costosa. La scelta di tale obiettivo è stata assunta prima dell’ottobre 2022 (in particolare il valore finale di 3.8 GW è stato definito in esito alle fasi di condivisione del provvedimento per il parere in conferenza unificata reso poi nella seduta del 28 settembre 2022; 2) i previsti prelievi in bolletta andranno a sommarsi agli oneri di sistema già in essere, atteso che il valore complessivo degli oneri è comunque variabile anche in ragione degli impianti che fuoriescono dai meccanismi di incentivazione in ragione della scadenza dei precedenti incentivi. Va ad ogni modo tenuto in considerazione che il valore citato nella Comunicazione della commissione rappresenta una stima dell’onere massimo complessivo della misura. L’onere effettivo dipenderà infatti da quanto effettivamente richiesto dai produttori nell’ambito delle procedure competitive e dai prezzi dell’energia elettrica sui mercati spot (più alti i prezzi spot, minore sarà l’onere); 3) i 35 miliardi non sono già finanziati: rappresentano una stima dell’onere complessivo massimo della misura. Come per tutti i meccanismi di sostegno alla produzione elettrica da fonti rinnovabili, gli oneri netti della misura (differenza tra quanto riconosciuto ai produttori e prezzi di mercato spot) troveranno copertura sulle tariffe dell’energia elettrica (componente Asos). Va precisato inoltre che, in considerazione delle tecnologie incentivate, che prevedono tempi di costruzione degli impianti molto lunghi, ed essendo il meccanismo riconosciuto solo sull’energia prodotta e immessa in rete, l’impatto reale sulle tariffe per gli impianti oggetto del FER2 non si avrà prima del 2029; 4) I costi trovano copertura sulla componente ASOS della bolletta elettrica, e si ribalteranno con i medesimi criteri normalmente previsti per l’applicazione di detta componente; 5) Come per tutti i meccanismi di sostegno alla produzione elettrica da fonti rinnovabili, gli oneri netti della misura (differenza tra quanto riconosciuto ai produttori e prezzi di mercato spot) troveranno copertura sulle tariffe dell’energia elettrica (componente Asos).
Fonte: Agenzia Dire