Decreto Agricoltura: fotovoltaico a terra anche in cave e discariche
DECRETO MATERIE PRIME DI INTERESSE STRATEGICO
La Commissione Attività produttive della Camera ha iniziato il 2 luglio l’esame ddl di conversione in legge del decreto-legge 25 giugno 2024, n. 84, recante disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico (AC. 1930) (scade il 24 agosto). Svolto ciclo di audizioni.
Il provvedimento definisce misure urgenti finalizzate all’attuazione di un sistema di governo per l’approvvigionamento scuro e sostenibile di materie prime critiche, così come definite dal regolamento UE 2024/1252 ed è entrato in vigore lo scorso 26 giugno.
Tra le principali disposizioni di interesse per il comparto SPL: art. 2 (Disposizioni per il riconoscimento dei progetti strategici), art. 4 che istituisce presso la direzione generale del Mase il punto unico di contatto per il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di progetti di riciclaggio di materie prime strategiche, l’art. 5, l’art. 6 che istituisce presso il Mimit il Comitato tecnico per le materie prime critiche e strategiche e l’art. 11 che istituisce sempre presso il Mimit, un Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche ai fini di monitoraggio e misurazione del fabbisogno nazionale.
DECRETO AGRICOLTURA
L’Aula della Camera ha approvato giovedì 11 luglio la legge di conversione del dl Agricoltura con 148 sì e 71 no. Il provvedimento era stato già approvato dal Senato, ora è legge. Precedentemente la Camera, con 181 voti favorevoli e 111 contrari, aveva approvato la fiducia posta dal Governo sul disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63, recante disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale (in scadenza il 14 luglio) nel testo della Commissione Agricoltura identico a quello approvato al Senato.
Stabilita dunque l’inammissibilità dei 298 emendamenti presentati dalle opposizioni.
In sostanza, nell’esame alla Camera, non è stata apportata nessuna modifica rispetto al testo approvato in prima lettura al Senato.
Tra le disposizioni di maggiore interesse, la riscrittura della norma transitoria – relativa al fotovoltaico a terra in aree agricole – che stabiliva, in un primo momento, che le procedure in materia già avviate dovessero essere concluse in ragione della normativa previgente. La riformulazione approvata specifica che saranno esclusi dalla stretta i progetti per quali “alla data di entrata in vigore della presente disposizione, sia stata avviata almeno una delle procedure amministrative, comprese quelle di valutazione ambientale, necessarie all’ottenimento dei titoli per la costruzione e l’esercizio degli impianti e delle relative opere connesse ovvero sia stato rilasciato almeno uno dei titoli medesimi”.
L’installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra potrà essere consentita anche nelle “cave già oggetto di ripristino ambientale e quelle con piano di coltivazione terminato ancora non ripristinate, nonché le discariche o i lotti di discarica chiusi ovvero ripristinati.
Rassegna parlamentare a cura di MF