Commissione UE: ecco il Clean Industrial Deal
COMMISSIONE UE
La Commissione Europea ha pubblicato il c.d. Clean Industrial Deal (COM(2025) 85 final), una comunicazione recante le misure che le istituzioni eurounitarie metteranno in campo per favorire l’abbassamento dei prezzi dell’energia, aumentare la domanda di prodotti green, finanziare la transizione pulita, promuovere la circolarità dei materiali e creare posti di lavoro di qualità. Insieme al Clean Industrial Deal sono stati pubblicati l’Affordable Energy Action Plan (COM(2025) 79 final), che individua le azioni per la riduzione del costo dell’energia a carico di imprese e cittadini europei, e l’Omnibus package, che include due proposte di direttiva e uno schema di regolamento delegato che mirano a razionalizzare gli obblighi in materia di rendicontazione di sostenibilità a carico delle imprese.
Inoltre, la Commissione Ue è pronta ad aprire le norme sugli aiuti di Stato agli investimenti che comportano una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra delle attività industriali o a una riduzione sostanziale del consumo di energia nelle attività e nei processi industriali. Questo quanto risulta da una bozza di comunicazione sugli aiuti di Stato collegati agli obiettivi del Clean Industrial Deal.
Per attività industriali si intendono le attività che comportano la produzione di beni finali o intermedi tangibili su scala. Vengono esclusi da questo schema di aiuti, quelli nel settore agricolo, gli aiuti per la produzione di energia (che saranno coperti da un altro schema); gli aiuti che incentivano nuovi investimenti nella produzione industriale basati sui combustibili fossili più inquinanti, come carbone, gasolio, lignite, petrolio, torba e scisto bituminoso.
Per il momento, la bozza di comunicazione fissa la soglia minima di riduzione del consumo di energia al 20%. Rientreranno nello schema anche gli investimenti in attrezzature per la cattura del carbonio lo stoccaggio o l’utilizzo della CO2 (CCS o CCU). Il gas naturale potrà essere utilizzato per gli investimenti finalizzati alla decarbonizzazione del calore industriale solo se debitamente giustificato e in ogni caso a condizione che fornisca un risparmio energetico di almeno il 30% o una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 60%, anche se al momento la bozza pone tra parentesi tutte le cifre, che dunque potranno essere soggette a ulteriori ritocchi. Saranno coperti dallo schemo anche gli investimenti in infrastrutture energetiche ubicate sul territorio del progetto. Una parte dello schema riguarda gli investimenti per la produzione di energia. (Public Policy).
Domande e Risposte sul Clean Deal
Sul tema ascolta anche il podcast Primo firmatario (dal minuto 6′).
Il 4 marzo la presidente von der Leyen terrà un dialogo strategico sull’acciaio e annuncerà il piano d’azione per l’acciaio e i metalli
Come annunciato dalla presidente von der Leyen il 7 febbraio, la Commissione europea avvierà un dialogo strategico sull’acciaio volto a tracciare un percorso decisivo per il futuro dell’industria siderurgica europea. L’iniziativa sottolinea il fermo impegno della Commissione nei confronti di questo settore strategico, riconoscendone il ruolo centrale nell’innovazione, nella crescita, nell’occupazione e nella più ampia autonomia strategica dell’UE.
Sulla base di un’intesa comune sulle sfide future, il vicepresidente esecutivo Séjourné è stato incaricato di elaborare un piano d’azione specifico per l’acciaio e i metalli, da lanciare nella primavera di quest’anno.
La presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato: “L’industria siderurgica è un settore chiave del nostro mercato unico europeo. Allo stesso tempo, questo settore è della massima importanza nella nostra lotta contro il cambiamento climatico. Il dialogo strategico contribuirà a sviluppare un piano d’azione concreto per affrontare le sfide uniche di questo settore nella transizione industriale pulita. Vogliamo garantire che l’industria siderurgica europea sia competitiva e sostenibile a lungo termine”.
Di fronte a sfide senza precedenti – l’impennata dei costi dell’energia, i problemi di accesso alle materie prime, la concorrenza globale sleale e i nuovi dazi statunitensi – l’industria siderurgica richiede un’azione mirata. Il dialogo strategico sull’acciaio mira a fornire un piano solido e attuabile per il futuro del settore.
Il 4 marzo la presidente Ursula von der Leyen presiederà la riunione ad alto livello del dialogo strategico sull’acciaio. I principali rappresentanti di tutta la catena del valore dell’acciaio, tra cui produttori di acciaio, fornitori di materie prime, acquirenti e rappresentanti delle parti sociali e della società civile, sono stati invitati a partecipare a questo incontro.
Il dialogo si baserà sulle basi gettate dalla bussola dell’UE per la competitività, pubblicata di recente, e dal prossimo Clean Industrial Deal dell’UE. I principali punti di discussione includeranno come migliorare la competitività e la circolarità, guidare la transizione pulita, la decarbonizzazione e l’elettrificazione, garantire relazioni commerciali eque e condizioni di parità a livello internazionale. Ulteriori informazioni sono reperibili nella nota concettuale che guiderà le discussioni nell’ambito del dialogo strategico.
La Commissione informerà e consulterà il Consiglio e il Parlamento europeo durante l’intero processo di dialogo. Saranno inoltre condotte consultazioni più ampie con altre parti interessate in tutto il settore
L’industria siderurgica europea è una componente vitale dell’economia dell’UE e un fattore chiave per la sua autonomia strategica.
L’industria siderurgica europea, con circa 500 siti produttivi in 22 Stati membri, contribuisce con circa 80 miliardi di euro al PIL dell’UE e sostiene oltre 2,5 milioni di posti di lavoro. Fornisce input essenziali a settori critici come l’automotive, l’edilizia, la difesa, le tecnologie a zero emissioni, i veicoli elettrici (EV) e le infrastrutture critiche, alla base di intere catene del valore industriali. (Fonte: Commissione Ue).