Norme in materia di stoccaggio del gas: il Consiglio approva il suo mandato negoziale
CONSIGLIO UE
Norme in materia di stoccaggio del gas: il Consiglio approva il suo mandato negoziale
Venerdì 11 aprile i rappresentanti degli Stati membri (Coreper) hanno approvato la posizione del Consiglio sulla modifica del regolamento sullo stoccaggio del gas. Il Consiglio ha convenuto di prorogare di due anni le norme sullo stoccaggio del gas, garantendo nel contempo agli Stati membri una maggiore flessibilità per adeguarsi alle condizioni di mercato in costante evoluzione e per affrontare eventuali manipolazioni del mercato.
Questo testo servirà da mandato negoziale alla presidenza per avviare i colloqui con il Parlamento europeo sulla forma finale della legge.
La Commissione ha proposto di prorogare di due anni gli obblighi esistenti degli Stati membri di riempire i loro impianti di stoccaggio del gas al 90% prima della stagione invernale, al fine di garantire prevedibilità e trasparenza. Tale proroga, mantenuta anche nella posizione del Consiglio, ridurrebbe l’esposizione dell’UE alla volatilità dei prezzi, anche a causa dell’attuale instabilità geopolitica.
Contribuirebbe inoltre a migliorare la sicurezza energetica e la stabilità del mercato del gas fino all’istituzione di un potenziale quadro a livello dell’UE in materia di sicurezza energetica nei prossimi anni.
Il mandato del Consiglio introduce una serie di modifiche per fornire maggiore flessibilità agli Stati membri. Ciò li aiuterebbe a reagire rapidamente alle condizioni in costante evoluzione e a trarre vantaggio dalle migliori condizioni di acquisto, garantendo nel contempo la sicurezza dell’approvvigionamento di gas e il corretto funzionamento del mercato interno. Soprattutto:
• gli obiettivi vincolanti già esistenti di riempimento del 90% dovrebbero essere raggiunti in qualsiasi momento tra il 1º ottobre e il 1º dicembre invece dell’attuale scadenza del 1º novembre
• il mandato del Consiglio chiarisce che gli obiettivi di stoccaggio intermedio per ciascuno Stato membro nei mesi di febbraio, maggio, luglio e settembre sono indicativi, al fine di conseguire il riempimento e la prevedibilità dello stoccaggio, lasciando nel contempo sufficiente flessibilità ai partecipanti al mercato durante tutto l’anno
• In caso di condizioni di mercato sfavorevoli (come possibili manipolazioni del mercato), gli Stati membri possono discostarsi fino al 10% dall’obiettivo di riempimento
• la Commissione può aumentare ulteriormente tale scostamento (con un atto delegato) in caso di persistente sfavore delle condizioni di mercato
• Se la produzione nazionale di gas degli Stati membri supera il consumo medio annuo dei due anni precedenti o in caso di tassi di iniezione lenti degli impianti di stoccaggio con una capacità superiore a 40 TWh, gli Stati membri possono discostarsi fino al 5% dall’obiettivo di riempimento
• Quest’ultima flessibilità può essere utilizzata a condizione che non incida negativamente sul funzionamento del mercato interno del gas o sulla capacità degli Stati membri direttamente connessi di fornire gas ai loro clienti protetti
I negoziati sul nuovo regolamento dovrebbero iniziare a maggio, una volta che il Parlamento avrà votato il suo mandato. Una volta raggiunto un accordo provvisorio tra i due colegislatori, esso sarà formalmente approvato da entrambe le istituzioni prima di essere pubblicato ed entrare in vigore.
Grazie agli obiettivi di stoccaggio del gas stabiliti nel 2022, la situazione della sicurezza energetica in Europa è migliorata dopo la crisi energetica provocata dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Questi obblighi di stoccaggio del gas scadranno alla fine del 2025. Tuttavia, il perdurare della situazione tesa sul mercato mondiale del gas richiede una proroga di tali disposizioni oltre il 2025.
Gli impianti di stoccaggio del gas rappresentano il 30% del consumo di gas dell’Unione durante i mesi invernali. Inoltre, impianti di stoccaggio sotterraneo del gas ben riempiti possono contribuire a fornire gas aggiuntivo in caso di domanda elevata o interruzioni dell’approvvigionamento.
Semplificazione degli investimenti: il Consiglio concorda la sua posizione sul regolamento “InvestEU” per rafforzare la competitività dell’UE
I rappresentanti degli Stati membri (Coreper) hanno approvato il 16 aprile la posizione del Consiglio (“mandato negoziale”) su una delle proposte della Commissione volte a semplificare le norme dell’UE e quindi a rafforzare la competitività dell’UE. La presente proposta mira ad aumentare la capacità di investimento dell’UE per mobilitare circa 50 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati aggiuntivi a sostegno di alcune politiche dell’UE, in particolare per quanto riguarda la bussola per la competitività, il Clean Industrial Deal, la politica industriale della difesa e la mobilità militare. Le modifiche proposte mirano inoltre a rendere più facile per gli Stati membri contribuire al programma “InvestEU” e a semplificare gli obblighi amministrativi.
“La semplificazione della legislazione esistente è indispensabile per rafforzare la competitività dell’UE. In questi tempi turbolenti, l’accordo odierno in sede di Consiglio è un primo passo verso la creazione di ulteriori opportunità di investimento che sicuramente rafforzeranno la nostra posizione economica sulla scena mondiale.”
così — Adam Szłapka, ministro dell’Unione europea della Polonia.
La proposta fa parte dei pacchetti “Omnibus” adottati dalla Commissione alla fine di febbraio 2025 al fine di semplificare la legislazione vigente nel settore della sostenibilità e degli investimenti dell’UE. La presente proposta modifica il regolamento “InvestEU” per contribuire a mobilitare circa 50 miliardi di euro di investimenti aumentando l’entità della garanzia dell’UE e agevolando l’uso combinato della garanzia “InvestEU” con la capacità esistente disponibile nell’ambito di tre programmi preesistenti: il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), lo strumento di debito del meccanismo per collegare l’Europa (MCE) e la cosiddetta “linea di credito InnovFin”, un’iniziativa lanciata dal gruppo BEI a sostegno della ricerca e dell’innovazione. Inoltre, la proposta aumenta l’ attrattiva del comparto degli Stati membri “Invest-EU” e riduce gli oneri amministrativi causati dagli obblighi di segnalazione, in particolare per le PMI.
A seguito dell’approvazione del mandato negoziale del Consiglio da parte del Coreper, la presidenza è in grado di avviare negoziati interistituzionali (triloghi) al fine di raggiungere un accordo provvisorio con il Parlamento europeo su tale proposta.
Nell’ottobre 2024 il Consiglio europeo ha invitato in via prioritaria tutte le istituzioni dell’UE, gli Stati membri e i portatori di interessi a portare avanti i lavori, in particolare in risposta alle sfide individuate nelle relazioni di Enrico Letta (“Molto più di un mercato”) e Mario Draghi (“Il futuro della competitività europea”). La dichiarazione di Budapest dell’8 novembre 2024 ha successivamente invitato ad «avviare una rivoluzione della semplificazione», garantendo un quadro normativo chiaro, semplice e intelligente per le imprese e riducendo drasticamente gli oneri amministrativi, normativi e di comunicazione, in particolare per le PMI. Il 26 febbraio 2025, a seguito dell’invito dei leader dell’UE, la Commissione ha presentato la proposta di cui sopra, come uno dei due pacchetti “omnibus”, volti a semplificare la legislazione vigente nel settore dei programmi di investimento dell’UE. Il 20 marzo 2025 i leader dell’UE hanno esortato i colegislatori a portare avanti i lavori sui primi due pacchetti omnibus in via prioritaria e con un elevato livello di ambizione, al fine di portarli a termine il prima possibile nel 2025.
La proposta mira a migliorare il programma “InvestEU” aumentando la garanzia dell’UE di 2,5 miliardi di euro (da 26,2 miliardi di euro a 28,6 miliardi di euro) e rafforzando la combinazione del sostegno disponibile a titolo del bilancio dell’UE con il programma “InvestEU” e i suoi tre programmi preesistenti: il FEIS, lo strumento di debito per collegare l’Europa (MCE) e il cosiddetto strumento di debito “InnovFin”, un’iniziativa lanciata dal gruppo BEI a sostegno della ricerca e dell’innovazione. Ciascuna delle due misure dovrebbe mobilitare 25 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati aggiuntivi.
Inoltre, la proposta mira ad aumentare l’attrattiva del comparto degli Stati membri “InvestEU”, che si concentra su specifiche priorità nazionali. La proposta mira inoltre a ridurre gli oneri amministrativi a carico dei partner esecutivi, degli intermediari finanziari e dei destinatari finali, con un risparmio stimato in 350 milioni di euro. In particolare, la proposta rivede la definizione di PMI e riduce il numero di indicatori in base ai quali i partner esecutivi dovranno riferire per le operazioni di piccole dimensioni non superiori a 100 000 euro. Riduce inoltre la frequenza degli obblighi di comunicazione da parte dei partner esecutivi, passando da relazioni semestrali a relazioni annuali.
Fonte: Consiglio UE