Decreto polizze catastrofali approvato definitivamente
DECRETO POLIZZE CATASTROFALI
Con 78 voti favorevoli e 53 astenuti, l’Aula del Senato ha approvato il 21 maggio, definitivamente, il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 marzo 2025, n. 39, recante misure urgenti in materia di assicurazione dei rischi catastrofali (AS. 1482, approvato dalla Camera) (scade il 30 maggio). Tutti gli emendamenti sono stati respinti. Il sottosegretario per le imprese e il made in Italy Massimo Bitonci ha accolto 9 dei 21 ordini del giorno presentati. Il provvedimento sarà ora inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione.
Il provvedimento, il cui testo è formato da due articoli, fa riferimento agli obblighi assicurativi delle imprese. Ne proroga i termini per adempiere (rispetto alla scadenza precedente, 31 dicembre 2024), definisce le modalità attuative e introduce eccezioni e chiarimenti interpretativi all’attuale norma. Così ad esempio le imprese di medie dimensioni avranno tempo fino al primo ottobre 2025, per stipulare assicurazioni a copertura dei danni causati da calamità naturali; quelle piccole e micro fino al 31 dicembre, mentre per le grandi il termine è rimasto al 31 marzo scorso.
Gli emendamenti approvati alla Camera e confermati dal Senato hanno poi introdotto alcune novità e chiarimenti, per facilitare il coordinamento dol il decreto ministeriale attuativo (Dm Mimit 30 gennaio 2025, n. 18). Tra essi, quelli che delimitano la non assicurabilità degli immobili abusivi e la non applicabilità dei limiti massimi di scoperto e franchigia e quello che regola obbligo e indennizzo nel caso l’immobile non sia di proprietà dell’impresa.
DDL AUTONOMIA DIFFERENZIATA
Nel Consiglio dei Ministri dello scorso 19 maggio è stato approvato, su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, il disegno di legge-delega per la determinazione dei “livelli essenziali delle prestazioni” (“lep”), in attuazione dell’art. 116, comma 3, della Costituzione.
Si tratta di un passaggio fondamentale nel percorso verso l’Autonomia differenziata, volto a garantire che i diritti civili e sociali, in tutte le Regioni, siano erogati in modo uniforme e adeguato, come richiesto anche dalla recente Sentenza della Corte costituzionale n. 192/2024.
I “lep” rappresentano la soglia minima di prestazioni che lo Stato è tenuto a garantire su tutto il territorio nazionale per assicurare l’effettivo godimento dei diritti sociali e civili, la trasparenza nei rapporti finanziari tra Stato e Regioni, e il superamento dei divari territoriali.
Come indicato nell’art. 1, comma 2, della Legge n. 86/2024, i “lep” costituiscono il “nucleo invalicabile” per l’esercizio dei diritti fondamentali e la corretta allocazione delle risorse pubbliche.
I contenuti del Disegno di legge
Il Disegno di legge si compone di 33 articoli, suddivisi in 3 Titoli:
- Titolo I – Disciplina generale della delega: conferisce al Governo il potere di adottare, entro 9 mesi dall’entrata in vigore della Legge, uno o più Decreti legislativi per la determinazione dei “lep” nelle materie oggetto di autonomia differenziata, come da art. 3, comma 3, della Legge n. 86/2024, escludendo la materia “tutela della salute”.
- Titolo II – Principi e criteri direttivi per la determinazione dei “dep”: definisce i criteri specifici per ciascuna funzione o ambito di materia, individuando le prestazioni da garantire come “livello essenziale”.
- Titolo III – Disposizioni finali: stabilisce che l’attuazione della Delega non comporti nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, sottolineando l’importanza di una gestione efficiente e sostenibile delle risorse.
Il Provvedimento interviene sul processo avviato dalla “Legge di bilancio 2023” (art. 1, commi 791-801-bis, legge n. 197/2022) e ridefinito con la Legge n. 86/2024, introducendo correttivi resi necessari dalla Corte Costituzionale per rafforzare la legittimità del procedimento di determinazione dei “lep”.
Con l’approvazione del Disegno di legge, il Governo dispone ora di una cornice normativa per procedere all’individuazione tecnica dei “lep”, condizione imprescindibile per l’attribuzione delle funzioni previste dall’art. 116, terzo comma, della Costituzione. (Centro Studi Enti Locali).
QUESTION TIME/AUDIZIONI
ALLUVIONE. CURCIO: INADEMPIENZE? EMILIA-ROMAGNA ALL’AVANGUARDIA SU EMERGENZE
“Sul tema delle inadempienze sulla gestione emergenziale io ovviamente posso parlare solo del 2023, perché nel 2024 non l’ho gestita, e la Regione Emilia-Romagna dal punto di vista del sistema di protezione civile è sempre stata una di quelle Regioni all’avanguardia”. Lo ha detto Fabrizio Curcio, commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia Romagna, Toscana e Marche, audito giovedì 22 maggio dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, in merito all’attuazione delle norme di prevenzione e sicurezza e sugli interventi di emergenza e di ricostruzione a seguito degli eventi calamitosi verificatisi dal 2019. Dal punto di vista operativo, ha sottolineato Curcio, “non ho trovato situazioni particolari, se non la complicazione di lavorare su un territorio molto vasto per un mese intero”. Il commissario ha poi ricordato che “quelli del 2023 e 2024 sono stati eventi mai registrati prima in quell’area, con tempi di ritorno superiore ai 500 anni e in alcuni casi a distanza di un anno e mezzo l’uno rispetto all’altro”. (Agenzia Dire).
Alla Camera Foti chiarisce: la revisione del Pnrr non ferma i cantieri
Nessun cantiere sarà fermato, nessuna tratta ferroviaria verrà sospesa e nessun intervento sarà cancellato. Il Ministro degli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr Tommaso Foti assicura che la nuova revisione del Piano di rilancio non ne riduce l’ambizione ma serve proprio a garantire la puntualità degli obiettivi e delle rate connesse, a partire dalla prossima: nessun progetto verrà lasciato indietro, a cominciare da quelli sulle ferrovie che, sebbene difficili da completare entro la scadenza del 2026, verranno riscadenzati e rifinanziati in altro modo, ha detto Foti presentando la revisione alla Camera. Il Ministro ha precisato che le modifiche apportate non rappresentano un’anomalia, ma sono previste dal regolamento Ue. L’obiettivo è rimodulare le risorse già previste, per tener conto di situazioni impreviste che rendono alcuni interventi irrealizzabili entro la scadenza di giugno 2026.
Sui fondi dirottati dalle colonnine di ricarica agli incentivi per le auto elettriche Foti ha voluto “fare chiarezza”: l’Italia ha un parco auto elettriche piuttosto piccolo, a fronte di un tasso di colonnine ogni 100 auto superiore a Francia e Germania. Per questo il Governo ha pensato di “riequilibrare” puntando sugli incentivi per 39mila auto elettriche che abbatterebbero anche 58mila tonnellate di co2. A sostegno della linea del Governo, la Camera ha approvato una risoluzione di maggioranza che chiede di mantenere inalterata l’ambizione originaria del Pnrr. Le risorse eventualmente liberate dovranno essere reindirizzate verso misure già previste, ma caratterizzate da un’elevata domanda: transizione 5.0, decarbonizzazione, autonomia energetica, occupazione giovanile, formazione e innovazione. Il testo impegna inoltre l’esecutivo a rispettare gli obiettivi trasversali del piano: parità di genere, crescita dell’occupazione giovanile, riequilibrio territoriale e pieno sostegno al Mezzogiorno, cui deve continuare a essere destinato almeno il 40% delle risorse. Infine, per gli interventi eventualmente esclusi dalla revisione del Piano si chiede al Governo di trovare strumenti alternativi per garantirne il completamento. (Nomos).
DAL GOVERNO
ENERGIA. PNRR, MASE: PRONTO NUOVO REGOLAMENTO PER ELENCO VENDITORI GAS
Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha firmato il regolamento che disciplina l’Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di gas naturale a clienti finali. Il provvedimento definisce condizioni, criteri e modalità per l’iscrizione, la permanenza e l’eventuale esclusione delle imprese dall’albo, trasformandolo da strumento meramente ricognitivo a requisito vincolante per lo svolgimento dell’attività di vendita. Redatto dal MASE su proposta dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, il regolamento introduce anche uno speciale procedimento di esclusione in caso di violazioni e condotte irregolari, accertate da ARERA, AGCM, Garante per la protezione dei dati personali o Agenzia delle dogane e dei monopoli. Lo schema rappresenta una sotto-milestone del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell’ambito della Missione 1 Componente 2. “Con l’adozione di questo regolamento facciamo un passo decisivo verso un mercato del gas più trasparente, competitivo e sicuro per cittadini e consumatori”, dice Pichetto. “L’iscrizione obbligatoria all’Elenco dei venditori- aggiunge- introduce un presidio di legalità e affidabilità che rafforza la fiducia nei confronti degli operatori e tutela gli acquirenti da pratiche scorrette”. “È un intervento concreto che mette ordine nel sistema e risponde agli impegni assunti con il PNRR, dimostrando la capacità del nostro Paese di coniugare crescita, concorrenza e rigore istituzionale”, conclude Pichetto. Più in particolare, tra i principali contenuti, il provvedimento prevede la definizione dei requisiti tecnici, finanziari e di onorabilità delle imprese; le modalità di iscrizione e aggiornamento dell’Elenco; la disciplina dei controlli ministeriali e dei procedimenti di cancellazione ed esclusione; la previsione di un periodo transitorio per l’iscrizione provvisoria delle imprese già presenti nell’elenco operativo dal 2012. Entro 45 giorni dall’entrata in vigore del regolamento, sarà adottato un decreto direttoriale del MASE, previo parere del Garante per la protezione dei dati personali, per definire le modalità operative di iscrizione, gestione e aggiornamento dell’Elenco.
Rassegna parlamentare a cura di MF