Ispra: nel 2024 le emissioni italiane sono diminuite del 3%
Calo significativo dei gas serra nel 2024: -3% rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto del comparto che produce energia elettrica. Questo settore incide in media per un quarto delle emissioni nazionali e negli anni si dimostra tra i più efficienti in termini di riduzione dei gas climalteranti: questi sono diminuiti del 64% dal 1990. Si conferma problematico il settore dei trasporti le cui emissioni continuano a crescere e rappresentano il 28% di quelle nazionali: derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale e sono aumentate di circa il 7% dal 1990. Il parco veicolare italiano è tuttora caratterizzato da mezzi ad alimentazione tradizionale (benzina e gasolio) e negli anni il numero dei veicoli ha registrato una notevole espansione (oltre il 50%). Tutti gli altri settori economici registrano marcate riduzioni delle emissioni, ad eccezione della gestione dei rifiuti che però contribuisce solo al 5% del totale nazionale. Questo il quadro che emerge dalle prime elaborazioni dell’Ispra relative al 2024, presentate a Roma nell’ambito del convegno “Decarbonizzazione: costruire un futuro a emissioni zero” promosso da Ispra.
Un rapporto
È disponibile online il rapporto “Le emissioni nazionali di gas serra, la situazione in Italia in vista degli scenari futuri”, che delinea il quadro emissivo italiano a partire dal 1990 fino al 2023 e presenta un’analisi degli scenari emissivi al 2030 e 2055 rispetto a quello di riferimento (a politiche correnti) e allo scenario a politiche aggiuntive previste dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec). Un focus specifico è dedicato agli obiettivi di riduzione delle emissioni, con particolare riferimento ai settori Effort Sharing e al ruolo del settore Lulucf (Land Use, Land-Use Change and Forestry) nel bilanciamento delle emissioni. Compito dell’Ispra è elaborare e pubblicare annualmente l’inventario nazionale e ogni due anni gli scenari delle emissioni di gas serra per trasmetterli agli organismi europei e internazionali.
La tendenza
Il rapporto conferma la tendenza alla riduzione delle emissioni dal 1990 al 2023, diminuite del 26,4% e passate da 518 a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Oltre ai trasporti e alla produzione di energia, un contributo importante alle emissioni totali è rappresentato dalle categorie del residenziale (18%), dell’industria manifatturiera (13%), dell’agricoltura (8%), dei processi industriali (6%), della gestione dei rifiuti (5%).
Rispetto agli obiettivi europei di neutralità emissiva al 2050 e di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030, l’Italia è in linea su 2 dei 3 pilastri principali: sia per il target Ue di riduzione del 62% rispetto al 2005 delle emissioni dei grandi impianti, dell’aviazione e del trasporto marittimo (Emission Trading System o ETS-1 ), come anche quello di assorbire la CO2 tramite l’obiettivo Lulucf (land use, land use change e silvicoltura) fissato per l’Italia a circa 35 milioni di tonnellate. Problematico, invece, l’obiettivo dell’Effort Sharing di ridurre le altre emissioni (trasporti, riscaldamento, agricoltura, piccola industria ecc.) del 43,7% rispetto al 2005. Gli scenari Ispra indicano una riduzione del 30% al 2030 per quello a politiche correnti e del 41% con politiche aggiuntive Pniec.
È disponibile online anche il rapporto “Le emissioni di CO2 nel settore elettrico nazionale e regionale” che delinea il quadro della produzione di energia elettrica in Italia e i miglioramenti conseguiti nella riduzione delle emissioni di gas serra.
Leggi il rapporto dell’Ispra https://www.isprambiente.gov.it/file…
Leggi il rapporto “Le emissioni di CO2 nel settore elettrico nazionale e regionale” https://www.isprambiente.gov.it/file…
Fonte: E-Gazette