Decreto Infrastrutture: le novità su qualità dell’aria e appalti pubblici dopo il passaggio alla Camera

DECRETO INFRASTRUTTURE

La Camera dei Deputati ha approvato giovedì 10 luglio con la questione di fiducia l’esame del ddl di conversione in legge del decreto-legge 21 maggio 2025, n. 73, recante misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l’attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all’Unione europea in materia di infrastrutture e trasporti (AC.2416) (scade il 20 luglio) 

Il provvedimento è ora atteso in Senato.

Ecco le principali modifiche apportate in sede di conversione alla Camera.

Un emendamento al dl Infrastrutture, approvato dalle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, reintegra le risorse per interventi di decarbonizzazione del settore trasporti già oggetto di finanziamento nell’ambito del Piano nazionale complementare. Lo fa sapere una nota del Mit. L’obiettivo, spiegano dal dicastero di Porta Pia, è di garantire gli obiettivi di incremento della capacità di stoccaggio del gas naturale liquido sul territorio nazionale, in particolare nel settore marittimo, mediante uno stanziamento di risorse per le annualità 2027, 2028 e 2029. Tale stanziamento (pari a 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2027 e 2028 ed a 5 milioni di euro per l’anno 2029) consentirà la realizzazione di interventi destinati alla decarbonizzazione del settore trasporti nel Porto di Brindisi, ammessi inizialmente a contributo nell’ambito del Piano nazionale complementare (Pnc) e successivamente definanziati. 

In materia di pianificazione della qualità dell’aria e delle limitazioni della circolazione stradale – con particolare riguardo alle misure adottate dall’Italia per superare la procedura di infrazione della Commissione europea per il superamento dei limiti di qualità dell’aria – è stato approvato dalle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera un emendamento  finalizzato ad assicurare maggiore flessibilità nelle scelte delle Regioni per il rispetto di tali limiti. In particolare, si legge in una nota del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, “è stato differito dal 1° ottobre 2025 al 1° ottobre 2026 il termine che prevede per le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria Euro 5 , prevedendo, al contempo, che la limitazione vada applicata in via prioritaria alla circolazione stradale nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 100.000, anziché 30.000, abitanti”. Inoltre, grazie all’emendamento approvato, “decorso il termine del 1° ottobre 2026, le Regioni possono prescindere dall’inserimento della limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria Euro 5 nei piani di qualità dell’aria mediante l’adozione, nei predetti piani, di misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento euro-unitario“. Infine, “si prevede che le Regioni, qualora lo ritengano necessario, possano introdurre la limitazione strutturale alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel di categoria Euro 5 anche prima del termine del 1 ottobre 2026, mediante l’aggiornamento dei rispettivi piani di qualità dell’aria e la modifica dei relativi provvedimenti attuativi”

Novità anche per quanto riguarda l’ambito degli appalti pubblici.

Una nuova disciplina che prevede meccanismi per compensare il caro materiali nei contratti pubblici. A dare il via libera a questa misura è stata l’approvazione di un emendamento al DL Infrastrutture da parte delle Commissioni Ambiente e Trasporti alla Camera. Lo sottolinea il Mit in una nota. La proposta emendativa introduce una disposizione finalizzata a chiarire con maggiore puntualità il meccanismo della revisione prezzi nei lavori pubblici, causata dall’incremento del costo delle materie prime e dell’energia, al fine di definirne correttamente l’ambito applicativo. In particolare, infatti, con l’emendamento approvato si è inteso evitare applicazioni retroattive del predetto meccanismo revisionale. Nello specifico, il calcolo delle variazioni (anche in diminuzione) tra i prezzi a base di gara, al netto dei ribassi, e i prezziari, dovrà essere effettuato dalle stazioni appaltanti solo a decorrere dal 2025. Grazie a tale precisazione, si eviteranno conseguentemente possibili operazioni di rideterminazione degli importi già liquidati per gli anni fino al 2024.

Infine,  un provvedimento importante per il mondo professionale dell’ingegneria e dell’architettura: è stato approvato l’emendamento che introduce l’anticipazione del prezzo per i servizi di ingegneria e architettura. La decisione è arrivata durante l’esame nelle commissioni riunite Ambiente e Trasporti alla Camera. Lo afferma il Mit in una nota. Questa misura, attesa dai professionisti del settore, permetterà loro di affrontare con maggiore serenità le spese iniziali legate alla fase di progettazione. Sarà infatti possibile ottenere un’anticipazione pari al 10% del valore del contratto di appalto. È fondamentale che tale possibilità sia indicata nei documenti iniziali di gara e inclusa nel quadro economico dell’affidamento. Un passo concreto per supportare i professionisti e dare slancio ai progetti (Agenzia Dire).

Per approfondire i contenuti del dl Infrastrutture, ascolta il podcast Primo Firmatario (dal minuto 8.10)


DECRETO ALLUVIONI

Con 139 voti favorevoli, 105 contrari e 4 astenuti l’Aula della Camera ha approvato il 2 luglio definitivamente il ddl di conversione in legge, con modificazionidel decreto-legge 7 maggio 2025, n. 65, recante ulteriori disposizioni urgenti per affrontare gli straordinari eventi alluvionali verificatisi nei territori di Emilia-Romagna, Toscana e Marche e gli effetti del fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei, nonché disposizioni di carattere finanziario in materia di protezione civile (AC.2482, approvato dal Senato) (scade il 6 luglio). 

Tutti gli emendamenti sono stati respinti. 

Prima della votazione finale la sottosegretaria per i rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano ha accolto alcuni dei 31 ordini del giorno presentati. 

Il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 luglio.

Ecco i punti salienti:

  • Estensione dell’ambito di applicazione degli interventi: Viene esteso l’ambito territoriale delle misure di ricostruzione già previste dal DL 61/2023, includendo anche le aree dell’Emilia-Romagna colpite da eventi alluvionali nei mesi di settembre e ottobre 2024.
  • Semplificazione delle procedure di ricostruzione privata: Il decreto introduce ulteriori misure per snellire l’iter per la riparazione e la ricostruzione degli immobili privati danneggiati, riducendo gli oneri burocratici.
  • Aggiornamento ed efficientamento delle funzioni commissariali: Si mira a rafforzare i poteri e le capacità operative dei Commissari straordinari per la ricostruzione, garantendo maggiore efficacia e rapidità negli interventi.
  • Misure per la riduzione del rischio idraulico e idrogeologico: Prevede l’approvazione, per stralci, di un programma straordinario di interventi volti a mitigare il rischio idraulico e idrogeologico nei territori colpiti, essenziale per prevenire future emergenze.
  • Disposizioni specifiche per i Campi Flegrei: Un intero Capo del decreto è dedicato al fenomeno del bradisismo nell’area dei Campi Flegrei. Questo include:
    • Sospensione di termini e adempimenti: Prevede la sospensione di alcuni termini in materia di adempimenti e versamenti tributari per i soggetti colpiti.
    • Misure di prevenzione e gestione del rischio: Introduce o aggiorna disposizioni per affrontare l’evoluzione del fenomeno bradisismico, comprese le verifiche di vulnerabilità sismica e il rafforzamento della protezione civile nell’area.
    • Semplificazioni per la messa in sicurezza e l’evacuazione: Potrebbe includere misure per facilitare gli interventi urgenti e, se necessario, le operazioni di evacuazione.
  • Disposizioni finanziarie: Stanziamenti di fondi per sostenere gli interventi di ricostruzione e di messa in sicurezza, sia per le alluvioni che per il bradisismo.

DDL SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA

La Commissione Affari costituzionali della Camera ha iniziato il 9 luglio l’esame del Ddl recante misure per la semplificazione normativa e il miglioramento della qualità della normazione e deleghe al Governo per la semplificazione, il riordino e il riassetto in determinate materie (AC. 2393  Governo, approvato dal Senato) (collegato alla manovra di finanza pubblica).   

Il disegno di legge A.C. 2393 (inizialmente S. 1192 al Senato) è un provvedimento di grande rilevanza che si propone di affrontare il tema della semplificazione normativa e del miglioramento della qualità della normazione in Italia, delegando il Governo per il riordino e il riassetto in determinate materie.

Ecco i contenuti principali.

  1. Semplificazione e Riordino Normativo:
    • Deleghe al Governo: Concede al Governo ampie deleghe per l’adozione di decreti legislativi volti alla semplificazione, al riordino e al riassetto di intere materie della normativa vigente. L’obiettivo è ridurre la stratificazione e la complessità legislativa, rendendo il quadro normativo più chiaro e coerente.
    • Testi Unici: Potrebbe prevedere la possibilità di adottare testi unici per determinate materie, al fine di raggruppare e armonizzare le disposizioni sparse in diverse leggi.
    • Abrogazione espressa di norme obsolete: Verranno individuate e abrogate esplicitamente norme non più in vigore o superate, per eliminare il cosiddetto “diritto vivente” implicito e non codificato.
  2. Miglioramento della Qualità della Normazione:
    • Analisi di Impatto della Regolamentazione (AIR) e Valutazione di Impatto (VIG): Rafforza gli strumenti di analisi e valutazione ex ante ed ex post degli atti normativi. In particolare, è prevista una maggiore attenzione alla Valutazione di Impatto di Genere (VIG), per valutare le ricadute delle nuove norme sulle pari opportunità e sull’occupazione femminile.
    • Rafforzamento della funzione di controllo normativo: Potenzialmente prevede misure per migliorare la qualità del linguaggio normativo, la chiarezza e la coerenza delle leggi.
    • Coinvolgimento dell’Osservatorio per la semplificazione normativa: Viene data maggiore rilevanza e, eventualmente, ridefinito il ruolo dell’Osservatorio già esistente, per monitorare e proporre interventi di semplificazione.
  3. Digitalizzazione degli atti normativi:
    • Vengono introdotte disposizioni per la digitalizzazione delle modalità di pubblicazione, conservazione e accesso agli atti normativi, garantendone l’autenticità e l’integrità anche in formato digitale.
  4. Materie specifiche oggetto di delega:
    • Le deleghe al Governo riguardano un ampio spettro di materie. Le schede parlamentari menzionano ambiti come:
      • Decreti legislativi delegati (Art. 2, 9, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21)
      • Decreti ministeriali (Art. 6, 10)
      • Limiti e valori di riferimento (Art. 1, 2, 5, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21)
      • Istituzione di enti (Art. 5)

PDL APPLICABILITA’ QUOTA FISSA TARI ALLE AREE PRODUTTIVE DI RIFIUTI SPECIALI

La Commissione Finanze della Camera ha iniziato il 25 giugno l’esame della pdl recante interpretazione autentica del comma 649 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, in materia di applicabilità della quota fissa della tassa sui rifiuti alle aree produttive di rifiuti speciali (AC. 1989 Laura Cavandoli – Lega). 

L’AC 1989 fa riferimento a una proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati, che riguarda l’interpretazione autentica del comma 649 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, in materia di applicabilità della quota fissa della TARI alle aree produttive di rifiuti speciali. In sostanza, la proposta mira a chiarire che le superfici dove avviene la lavorazione industriale, inclusi i magazzini, sono escluse dall’applicazione della TARI.

L’interpretazione autentica è necessaria per evitare che aree che producono rifiuti speciali, come magazzini o aree industriali, vengano tassate come se fossero aree domestiche. 

In breve, la proposta di legge AC 1989 cerca di risolvere un’incertezza interpretativa riguardo all’applicazione della TARI alle aree produttive di rifiuti speciali, specificando che queste dovrebbero essere escluse dal pagamento della quota fissa della tassa.


DDL INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Le Commissioni riunite Ambiente ed Energia e Sanità e Lavoro del Senato hanno iniziato il 9 luglio l’esame del disegno di legge recante disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale (AS. 1146-B Governo, approvato dal Senato e modificato dalla Camera) (collegato alla manovra di finanza pubblica).  

Servirà dunque una terza lettura parlamentare per approvare in via definitiva il disegno di legge in materia di intelligenza artificiale approvato mercoledì dalla Camera dopo il prima via libera arrivato da Palazzo Madama a marzo, quasi un anno dopo l’approvazione del testo da parte del Consiglio dei ministri.

Il testo, oltre a contenere disposizioni in materia di intelligenza artificiale, delega il Governo ad adottare entro un anno uno o più decreti legislativi per l’adegua­mento della normativa nazionale al regola­mento Ue del 13 marzo 2024. Tra i principi generali viene fissato quello in base al quale “i sistemi e i modelli di intelligenza ar­tificiale per finalità generali devono essere sviluppati e applicati nel rispetto dell’auto­nomia e del potere decisionale dell’uomo” assicurando la “sorveglianza e l’intervento umano”.

Durante l’iter nelle commissioni Trasporti e Attività produttive di Montecitorio, tuttavia, il testo ha subìto modifiche anticipate dalla presentazione da parte del Governo di un emendamento che avrebbe poi soppresso una norma introdotta dalla stessa maggioranza in prima lettura. (Public Policy).


DAL GOVERNO

Il Consiglio dei ministri approva la legge delega su Ccs, idrogeno ed emissioni metano

Muove i primi passi lo schemapichetto.jpg di disegno di legge delega per la definizione di un quadro legislativo in materia di carbon capture and storage (Ccs), di idrogeno e di riduzione delle emissioni di metano nel settore energetico.
Il provvedimento – adottato dal Consiglio dei ministri su proposta del ministero dell’Ambiente – sarà ora trasmesso alle Camere con procedura d’urgenza per accelerarne l’esame e consentire l’adozione dei decreti attuativi entro i tempi utili alla realizzazione degli obiettivi climatici ed energetici fissati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) e dal Green Deal europeo.

Il provvedimento punta a disciplinare in modo organico la filiera della cattura e stoccaggio della CO₂ , interviene sulla regolazione del settore idrogeno e dare attuazione al Regolamento Ue 2024/1787 sulle emissioni di metano.

“Facciamo un passo concreto verso la neutralità climatica e la sicurezza energetica del Paese – afferma il ministro Gilberto Pichetto. – Definiamo un quadro normativo chiaro per tecnologie fondamentali alla decarbonizzazione dei settori industriali più complessi”. (E-Gazette).

Il Governo lavora a una norma per ampliare il numero dei membri

Il Governo starebbe lavorando a una norma per ampliare il numero massimo dei membri dell’Esecutivo (ministri, viceministri e sottosegretari).

In particolare, l’intervento punterebbe ad aggiungere all’attuale squadra di Governo alcuni sottosegretari, di cui uno in rappresentanza delle minoranze linguistiche, annunciato da tempo anche alla luce dell’iter di revisione degli Statuti speciali regionali e in particolare di quello del Trentino-Alto Adige/Südtirol.

Proprio su questo, infatti, è stato varato di recente un ddl di modifica da parte del Cdm. Il provvedimento, trasmesso alla Camera lo scorso 19 giugno, non è ancora stato assegnato, ma – secondo quanto si apprende – l’iter in commissione Affari costituzionali potrebbe cominciare tra un paio di settimane. Secondo fonti legate ai gruppi per le Autonomie è possibile, dunque, che la nomina di quello che dovrebbe essere un “sottosegretario agli Affari regionali a tempo” possa avvenire a breve, proprio per seguire l’iter del testo.

Esponenti di maggioranza sostengono che la norma su cui lavora il Governo potrebbe essere inserita in questo testo sotto forma di emendamento. Secondo altri parlamentari invece, un eventuale emendamento potrebbe passare dal ddl Semplificazione all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato per una modifica al tetto del numero dei membri di Governo e, quindi, dei sottosegretari. (Public Policy).


ALTRI APPROFONDIMENTI

Piano sociale per il clima

Forum Disuguaglianze Diversità: il Piano Sociale per il Clima del Governo rischia di essere un’occasione persa

ASviS: il Piano sociale per il clima non riuscirà a proteggere persone e imprese vulnerabili 

 

Podcast

L’audizione di Pichetto su aree idonee e scorie nucleari 

 

Rassegna parlamentare a cura di MF