CBAM: Il Consiglio approva il regolamento di semplificazione

COMMISSIONE UE

La presidente von der Leyen annuncia un pacchetto da 618 milioni di euro per aumentare le energie rinnovabili in Africa al Global Gateway Forum

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato giovedì 9 ottobre un pacchetto Team Europa da 618 milioni di euro per accelerare la transizione verso l’energia pulita in Africa. Questo annuncio, svelato durante il Global Gateway Forum di Bruxelles, è un’importante pietra miliare nella campagna “Scaling Up Renewables in Africa”, co-ospitata con il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa e coordinata con l’organizzazione internazionale di advocacy Global Citizen.

Questa campagna sensibilizza il mondo e mobilita investimenti pubblici e privati per la generazione e l’accesso all’energia pulita in tutta l’Africa. La presidente della Commissione europea von der Leyen ha dichiarato: “L’Africa ha tutto ciò di cui ha bisogno per diventare un leader mondiale nel settore dell’energia pulita: lungimiranza, talento e abbondanti risorse naturali. Con questo pacchetto Team Europa da 618 milioni di euro, ci uniamo ai nostri partner africani per alimentare un futuro energetico pulito e sostenibile per il continente.”

Il potenziale di energia rinnovabile dell’Africa è enorme: il continente ospita il 60% delle migliori risorse solari del mondo. Aumentare gli investimenti nelle energie rinnovabili è un’opportunità strategica per promuovere l’industrializzazione verde, creare posti di lavoro e rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici.

Attraverso la strategia di investimento Global Gateway, l’Unione europea sta collaborando con i partner africani per cogliere questa opportunità. L’UE sta effettuando importanti investimenti nella generazione, nella trasmissione e nel commercio transfrontaliero di energia elettrica, costruendo nel contempo partenariati affidabili e a lungo termine per sostenere il futuro dell’energia pulita dell’Africa.

Un’accelerazione dei progetti di energia pulita in tutta l’Africa

Il pacchetto odierno, stanziato per 618 milioni di euro, sarà destinato a progetti a sostegno dell’elettrificazione, alla modernizzazione delle reti elettriche e all’ampliamento dell’accesso alle energie rinnovabili.

I progetti annunciati includono:

  • Kenya (55 milioni di euro): sistema elettrico verde per sostenere la produzione di energia elettrica e rafforzare la rete di trasmissione per le abitazioni e le imprese.
  • Uganda (60 milioni di euro): progetto di elettrificazione dell’ultimo miglio per portare l’elettricità nelle aree rurali, a beneficio di oltre 250.000 persone.
  • Repubblica democratica del Congo: (90,14 milioni di euro) Elettrificazione di Kisangani e dei paesaggi verdi circostanti, garantendo l’approvvigionamento energetico e rilanciando l’attività economica locale.
  • Mauritania (125 milioni di euro): corridoio di trasmissione regionale per soddisfare il fabbisogno energetico di popolazioni in rapida crescita.
  • Nigeria (20 milioni di euro): assistenza tecnica per ampliare le soluzioni rinnovabili, a sostegno degli agricoltori e delle piccole imprese.
  • Capo Verde (39 milioni di euro): progetto eolico e di stoccaggio di Cabeolica per espandere la produzione eolica e la capacità delle batterie.
  • Interconnettore Zambia – Tanzania (30 milioni di euro): rafforzamento del collegamento tra i pool di energia dell’Africa meridionale e orientale, rafforzamento della resilienza alla siccità e degli scambi di energia regionali.
  • Togo (199 milioni di euro): progetto di energia rinnovabile e stoccaggio a Kpalimé per aumentare la produzione e l’affidabilità.

In occasione del forum Global Gateway sono stati annunciati anche ulteriori impegni dell’UE nell’ambito del partenariato per una transizione energetica giusta (JETP) con il Sudafrica, a dimostrazione della forte cooperazione UE-Sudafrica in materia di transizione energetica.

Questi annunci si basano sul pacchetto da 545 milioni di euro presentato all’Assemblea generale delle Nazioni Unite solo poche settimane fa, dimostrando che l’UE continua a rispettare i suoi impegni. Fanno parte dell’Iniziativa Africa-UE per l’energia verde (AEGEI), lanciata in occasione del 6° vertice UE-UA del 2022, che mira a sbloccare il vasto potenziale di energia elettrica rinnovabile dell’Africa e a fornire ad almeno 100 milioni di persone l’accesso all’energia entro il 2030. L’iniziativa riunisce 12 Stati membri dell’UE, le loro istituzioni finanziarie per lo sviluppo, la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo in un approccio coordinato Team Europa.

Accelerare il futuro dell’energia verde in Africa

La campagna “Aumentare le energie rinnovabili in Africa” è stata lanciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa in occasione del vertice del G20 in Brasile nel novembre 2024.

La campagna, sviluppata in collaborazione con Global Citizen, mira a mobilitare gli impegni internazionali dei governi, delle banche di sviluppo e del settore privato per promuovere l’accesso alle energie rinnovabili in tutta l’Africa. Il polo d’investimento Global Gateway costituirà un punto di accesso per le imprese che desiderano sostenere gli investimenti dell’UE attraverso la strategia Global Gateway.

Uno sguardo al futuro: G20 e oltre

Lo slancio continuerà al vertice del G20 di Johannesburg (22-23 novembre 2025), dove i leader mondiali e gli investitori dovrebbero annunciare ulteriori impegni nell’ambito della campagna Scaling Up Renewables in Africa.

Global Gateway Forum

Il Global Gateway Forum riunisce un’assemblea di rappresentanti governativi dell’Unione Europea e di tutto il mondo, insieme alle principali parti interessate del settore privato, della società civile, dei leader di pensiero, delle istituzioni finanziarie e delle organizzazioni internazionali per promuovere gli investimenti globali nelle infrastrutture, hard e soft, per raggiungere gli SDG e la crescita sostenibile e la resilienza in tutto il mondo.

Gateway globale

Il Global Gateway è l’offerta dell’UE per ridurre la disparità di investimenti a livello mondiale e promuovere connessioni intelligenti, pulite e sicure nei settori digitale, dell’energia e dei trasporti, nonché per rafforzare i sistemi sanitari, di istruzione e di ricerca.

La strategia Global Gateway incarna un approccio Team Europa che riunisce l’Unione Europea, gli Stati membri dell’UE e le istituzioni europee per il finanziamento dello sviluppo. Insieme, puntiamo a mobilitare fino a 300 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati dal 2021 al 2027, creando legami essenziali piuttosto che dipendenze e colmando il divario globale di investimenti.


CONSIGLIO UE

Il Consiglio concorda la sua posizione su norme aggiornate per gli strumenti di misurazione a sostegno della transizione verde e digitale

Il Consiglio ha adottato mercoledì 8 ottobre la sua posizione sulle modifiche che aggiornano la direttiva ventennale sui requisiti armonizzati per gli strumenti di misura (MID). Le modifiche riguardano nuovi dispositivi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, come le apparecchiature di ricarica per veicoli elettrici, gli erogatori di gas compresso e i contatori di energia elettrica, gas ed energia termica. Le norme aggiornate mirano inoltre ad affrontare il ruolo crescente della digitalizzazione nei contatori intelligenti e a facilitare l’uso di gas emergenti, come l’idrogeno, per sostenere la decarbonizzazione dei processi industriali. I requisiti MID aggiornati sono neutri dal punto di vista tecnologico e incoraggiano l’uso di soluzioni moderne sia per i consumatori che per i produttori di dispositivi di misurazione. Eviteranno inoltre la duplicazione delle normative nazionali, che aumenterebbe i costi per le imprese e i consumatori e ritarderebbe l’introduzione di nuove tecnologie verdi e digitali.

Requisiti di visualizzazione chiari

La posizione del Consiglio chiarisce i requisiti per l’esposizione del risultato della misurazione. Per i contatori di gas ed elettricità, i risultati della misurazione devono essere visualizzati sul contatore stesso, in formato cartaceo o tramite display remoto (un display per visualizzare i dati misurati a distanza, ad esempio in un locale diverso da quello dello strumento di misura). Tuttavia, per le apparecchiature di alimentazione dei veicoli elettrici (EVSE, caricabatterie per l’elettricità) o per gli erogatori di gas compresso, può essere utilizzato anche lo schermo del veicolo o un altro display dell’utente finale (ad esempio uno smartphone). Con queste disposizioni, la posizione del Consiglio garantisce inoltre che siano possibili soluzioni basate su cloud per i contatori intelligenti.

Dispositivi di conversione dell’energia

Il mandato negoziale armonizza i criteri di valutazione della conformità per i dispositivi di conversione dell’energia introducendo un errore massimo ammissibile dello 0,05%. Un dispositivo di conversione dell’energia converte la massa o il volume del gas misurato in energia applicando il potere calorifico del gas.

Ampliamento della gamma di caricatori per veicoli

La posizione del Consiglio elimina le restrizioni nell’ambito di applicazione delle apparecchiature di alimentazione per veicoli elettrici (EVSE) utilizzate a fini residenziali, commerciali o nell’industria leggera. Chiarisce inoltre l’ambito di applicazione rendendo esplicito che sono contemplate anche le ferrovie, le navi, le navi e gli aeromobili.

Il mandato affronta anche i requisiti per i cavi con connettori per EVSE, per alleggerire il carico i cavi possono essere cambiati facilmente senza influire sulle prestazioni del dispositivo.

Periodo transitorio

La posizione del Consiglio garantisce la validità dei certificati nazionali per i dispositivi di misurazione prima dell’applicazione di tali modifiche. Tali certificati continueranno ad essere accettati per 12 anni dopo l’entrata in vigore della direttiva modificata, a meno che non scadano prima. Anche la data di applicazione di queste nuove disposizioni è stata prorogata di conseguenza (da 24 a 30 mesi) per tenere conto del recepimento e della legislazione nazionale.

Passaggi successivi

Il mandato concordato oggi formalizza la posizione del Consiglio e conferisce alla presidenza del Consiglio un mandato negoziale per le discussioni con il Parlamento europeo, che inizieranno una volta che quest’ultimo avrà adottato la propria posizione.

L’attuale legislazione sugli strumenti di misura è stata creata nel 2004. L’attuale direttiva è stata rivista nel 2014 per allinearla ai principi del nuovo quadro legislativo, introducendo un insieme unico di obblighi per gli operatori economici e di procedure di valutazione della conformità. Tuttavia, il quadro legislativo esistente non copre nuovi tipi di strumenti di misura e non rispetta più il principio della neutralità tecnologica.

 

CBAM: il Consiglio approva la semplificazione dello strumento dell’UE per la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio

Il Consiglio ha adottato il 29 settembre un regolamento che semplifica e rafforza il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) dell’UE, nell’ambito del cosiddetto pacchetto legislativo “Omnibus I”.

Il regolamento mira a semplificare e migliorare la conformità al CBAM in modo efficiente sotto il profilo dei costi. L’obiettivo principale è ridurre gli oneri normativi e amministrativi, nonché i costi di conformità per le imprese dell’UE, in particolare le PMI. L’ambizione climatica alla base del CBAM rimane invariata, poiché circa il 99% delle emissioni incorporate nei beni CBAM importati rimarrà coperto.

“Se vogliamo portare a termine la transizione verde e allo stesso tempo rafforzare la competitività dell’Europa, dobbiamo ridurre gli oneri inutili. Questo è esattamente ciò che offre questo strumento: semplificare la vita alle imprese europee mantenendo le nostre ambizioni climatiche.”
Marie Bjerre, ministro danese per gli affari europei

Principali elementi del regolamento

Sostituendo l’attuale soglia di esenzione dal CBAM di merci di valore trascurabile, le modifiche stabiliscono una nuova soglia di massa “de minimis” in base alla quale le importazioni fino a 50 tonnellate per importatore all’anno non saranno soggette alle norme CBAM. Si prevede che la misura esenterà dal CBAM principalmente le PMI e i privati, che importano quantità piccole o trascurabili di merci contemplate dal regolamento CBAM.

Un’altra importante modifica è che il regolamento modificato consentirà anche di evitare eventuali disagi per gli importatori all’inizio del 2026, in attesa della registrazione CBAM: le importazioni di merci CBAM saranno consentite a diverse condizioni, in attesa della registrazione CBAM dell’importatore.

Inoltre, il regolamento modificato contiene diverse altre misure di semplificazione per tutti gli importatori di merci CBAM, ad esempio per quanto riguarda: la procedura di autorizzazione, i processi di raccolta dei dati, il calcolo delle emissioni, le norme di verifica e il calcolo della responsabilità finanziaria dei dichiaranti CBAM autorizzati. Infine, il regolamento modificato contiene adeguamenti delle disposizioni relative alle sanzioni e alle norme relative ai rappresentanti doganali indiretti.

Passaggi successivi

L’atto legislativo sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE nei prossimi giorni ed entrerà in vigore il terzo giorno successivo a quello della presente pubblicazione.

Nell’ottobre 2024 il Consiglio europeo ha invitato in via prioritaria tutte le istituzioni dell’UE, gli Stati membri e i portatori di interessi a portare avanti i lavori, in particolare in risposta alle sfide individuate nelle relazioni di Enrico Letta (“Molto più di un mercato”) e Mario Draghi (“Il futuro della competitività europea”). La dichiarazione di Budapest dell’8 novembre 2024 ha successivamente invitato ad «avviare una rivoluzione della semplificazione», garantendo un quadro normativo chiaro, semplice e intelligente per le imprese e riducendo drasticamente gli oneri amministrativi, normativi e di comunicazione, in particolare per le PMI. Il 26 febbraio 2025, a seguito dell’invito dei leader dell’UE, la Commissione ha presentato due pacchetti “omnibus”, volti a semplificare la legislazione vigente rispettivamente nei settori della sostenibilità e degli investimenti.


LE ALTRE NOTIZIE

RAPPORTO AEA: STATO AMBIENTE IN EUROPA NON BUONO, A RISCHIO COMPETITIVITÀ 

  NATURA CONTINUA A SUBIRE DEGRADO, SFRUTTAMENTO ECCESSIVO, PERDITA BIODIVERSITÀ (DIRE) Roma, 29 set. – Sono stati compiuti progressi significativi nella riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, ma lo stato generale dell’ambiente in Europa non è buono, soprattutto per quanto riguarda la natura, che continua a subire degrado, sfruttamento eccessivo e perdita di biodiversità. Anche gli impatti dell’accelerazione dei cambiamenti climatici rappresentano una sfida urgente, secondo il rapporto più completo dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), pubblicato oggi, sullo “stato dell’ambiente” in Europa. Le prospettive per la maggior parte delle tendenze ambientali “sono preoccupanti e pongono gravi rischi per la prosperità economica, la sicurezza e la qualità della vita in Europa”, avverte AEA. Il rapporto sottolinea che i cambiamenti climatici e il degrado ambientale rappresentano una minaccia diretta per la competitività dell’Europa, che dipende dalle risorse naturali. Aggiunge che il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 dipende anche da una gestione migliore e responsabile del territorio, dell’acqua e di altre risorse. Proteggere le risorse naturali, mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici e ridurre l’inquinamento rafforzerà la resilienza delle funzioni sociali vitali che dipendono dalla natura, come la sicurezza alimentare, l’acqua potabile e la difesa dalle inondazioni. Il rapporto sollecita l’accelerazione dell’attuazione delle politiche e delle azioni a lungo termine per la sostenibilità già concordate nell’ambito del Green Deal europeo. Tali azioni sono in linea con le priorità della Commissione europea in materia di innovazione, decarbonizzazione e sicurezza, definite dalla Bussola della Competitività.(

 ‘Europe’s Environment 2025’ è l’analisi più completa sullo stato attuale e le prospettive per l’ambiente, il clima e la sostenibilità del continente, basata su dati provenienti da 38 paesi. Il rapporto evidenzia che l’Unione Europea è leader mondiale negli sforzi per il clima, riducendo le emissioni di gas serra e l’uso di combustibili fossili e raddoppiando la quota di energie rinnovabili dal 2005. Negli ultimi 10-15 anni sono stati compiuti notevoli progressi anche nel miglioramento della qualità dell’aria e nell’aumento del riciclaggio dei rifiuti e dell’efficienza delle risorse. Anche i progressi su una serie di fattori che consentono la transizione verso la sostenibilità, come l’innovazione, l’occupazione verde e la finanza sostenibile, danno motivo di speranza. “Non possiamo permetterci di abbassare le nostre ambizioni in materia di clima, ambiente e sostenibilità- avverte Leena Ylä-Mononen, direttrice esecutiva dell’Agenzia europea dell’Ambiente- Il nostro rapporto sullo stato dell’ambiente, co-redatto con 38 paesi, espone chiaramente le conoscenze scientifiche e dimostra perché dobbiamo agire. Nell’Unione Europea disponiamo delle politiche, degli strumenti e delle conoscenze, oltre a decenni di esperienza nella collaborazione per il raggiungimento dei nostri obiettivi di sostenibilità. Ciò che facciamo oggi plasmerà il nostro futuro”

“Questo rapporto è un duro monito che l’Europa deve mantenere la rotta e persino accelerare le proprie ambizioni in materia di clima e ambiente- dice la Vicepresidente esecutiva della Commisisone Ue per una transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera- I recenti eventi meteorologici estremi mostrano quanto fragili diventino la nostra prosperità e sicurezza quando la natura si degrada e gli impatti climatici si intensificano. Ritardare o posticipare i nostri obiettivi climatici non farebbe altro che aumentare i costi, approfondire le disuguaglianze e indebolire la nostra resilienza. Proteggere la natura non è un costo. È un investimento nella competitività, nella resilienza e nel benessere dei nostri cittadini. Intensificando gli interventi ora, possiamo costruire un’Europa più pulita, più equa e più resiliente per le generazioni future”. “Nonostante i progressi compiuti, lo stato del nostro ambiente è un chiaro invito ad agire per continuare a ridurre l’inquinamento, ripristinare la natura e proteggere la biodiversità- dice la Commissaria Ue per l’Ambiente, la resilienza idrica e un’economia circolare competitiva, Jessika Roswall- Dobbiamo ripensare il legame tra ambiente ed economia e considerare la protezione della natura come un investimento, non come un costo. Una natura sana è la base per una società sana, un’economia competitiva e un mondo resiliente, ed è per questo che l’UE si impegna a mantenere la rotta sui propri impegni ambientali”. “Questo rapporto ribadisce l’urgente necessità per l’UE di mantenere le sue ambizioni in materia di clima. Essendo il continente con il riscaldamento più rapido, l’Europa ha assistito in prima persona all’impatto devastante del cambiamento climatico, più di recente attraverso i gravi incendi boschivi che hanno devastato l’estate. I costi dell’inazione sono enormi e il cambiamento climatico rappresenta una minaccia diretta alla nostra competitività. Mantenere la rotta è essenziale per salvaguardare la nostra economia”, conclude il Commissario Ue per il clima, le emissioni nette zero e la crescita pulita, Wopke Hoekstra.

La biodiversità sta diminuendo negli ecosistemi terrestri, d’acqua dolce e marini in Europa a causa delle persistenti pressioni dovute a modelli di produzione e consumo non sostenibili, come dimostra in particolare il sistema alimentare, rileva il rapporto AEA. Guardando al futuro, si prevede che il deterioramento dello stato della biodiversità e degli ecosistemi europei continuerà, con obiettivi politici concordati che difficilmente saranno raggiunti entro il 2030, afferma il rapporto. Analogamente, le risorse idriche europee sono sottoposte a forti pressioni, con uno stress idrico che colpisce un terzo della popolazione e del territorio europeo. Mantenere sani gli ecosistemi acquatici, proteggere i bacini idrografici e garantire il ripristino delle falde acquifere è fondamentale per garantire la futura resilienza idrica dell’Europa, afferma il rapporto. Per quanto riguarda i cambiamenti climatici, l’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente del pianeta. Il clima sta cambiando a un ritmo allarmante, minacciando la sicurezza, la salute pubblica, gli ecosistemi, le infrastrutture e l’economia. La crescente frequenza e portata delle catastrofi legate al clima, nonché la consapevolezza che il clima continuerà a cambiare nonostante gli ambiziosi sforzi di mitigazione dell’UE, sottolineano l’urgente necessità di adattare la società e l’economia europee, garantendo al contempo che nessuno venga lasciato indietro. “Queste sfide cruciali richiedono la necessità di ripensare i legami tra la nostra economia e l’ambiente naturale, il territorio, l’acqua e le risorse naturali, afferma il rapporto. Solo ripristinando l’ambiente naturale in Europa sarà possibile mantenere un’economia competitiva e un’elevata qualità della vita per i cittadini europei”, segnala AEA.

Secondo il rapporto AEA, è urgentemente necessario un cambiamento radicale nei sistemi di produzione e consumo – decarbonizzare l’economia, passare alla circolarità, ridurre l’inquinamento e gestire in modo responsabile le risorse naturali. Le politiche dell’UE, incluso il Green Deal, indicano un percorso chiaro verso la sostenibilità. Il rapporto punta in particolare agli sforzi per ripristinare gli habitat attraverso soluzioni basate sulla natura, che rafforzeranno la resilienza e contribuiranno anche agli sforzi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. AEA sottolinea inoltre la necessità di decarbonizzare i settori economici chiave, in particolare i trasporti, e di affrontare il problema delle emissioni provenienti dall’agricoltura. L’aumento della circolarità ha il potenziale per ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di energia e materie prime essenziali. Inoltre, investendo nella transizione digitale e verde dell’industria europea, l’Europa può migliorare la produttività e diventare un leader globale nell’innovazione verde, sviluppando tecnologie per decarbonizzare settori difficili da ridurre come l’acciaio e il cemento. 


RASSEGNA WEB

Come l’Ue ridurrà l’inquinamento idrico – Startmag