Il decreto Rifiuti e Terra dei Fuochi è legge: tutte le novità

DECRETO RIFIUTI E TERRA DEI FUOCHI

Con 137 voti favorevoli, 85 contrari e 3 astenuti, l’Aula della Camera ha approvato il 1 ottobre definitivamente il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116, recante disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, per la bonifica dell’area denominata Terra dei fuochi, nonché in materia di assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi (AC.2623, approvato dal Senato) (scade il 7 ottobre).  

Il Decreto-Legge n. 116 del 2025 è stato convertito in Legge n. 147 del 3 ottobre 2025,  “Disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti, per la bonifica dell’area denominata Terra dei fuochi”.

I punti principali della normativa sono i seguenti:

1. Inasprimento delle pene e nuovi reati

Il punto centrale è il giro di vite sulle sanzioni e sui reati ambientali, con l’obiettivo di colpire in modo più efficace la criminalità organizzata e i comportamenti illeciti:

  • Abbandono di Rifiuti: Vengono inasprite le sanzioni, trasformando l’abbandono di rifiuti (anche per i privati) in fattispecie di delitto in molti casi.
    • L’abbandono di rifiuti pericolosi diventa un delitto punito con la reclusione (introdotto l’Art. 255-ter).
    • L’abbandono di rifiuti non pericolosi (da parte di privati) è punito con ammenda e la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida se il reato è commesso con un veicolo.
  • Combustione e Gestione Illecita: La gestione non autorizzata di rifiuti e le discariche abusive sono ora considerate delitti (prima erano contravvenzioni per i casi meno gravi), e sono inasprite le pene per la combustione illecita di rifiuti (Art. 256-bis).
  • Aggravanti Specifiche: Le pene sono aumentate se i reati sono commessi in qualità di titolare d’impresa o responsabile di un ente, o se l’abbandono si verifica in aree contaminate o potenzialmente contaminate.

2. Contro i rifiuti di piccola entità e per il decoro urbano

  • Sanzioni per “Piccolissimi Rifiuti”: Vengono sanzionate condotte di inciviltà come l’abbandono di mozziconi di sigaretta, scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare, con la possibilità di utilizzare sistemi di videosorveglianza per l’accertamento.
  • Rifiuti Urbani: È stata introdotta la sanzione per l’abbandono di rifiuti urbani accanto ai contenitori stradali.

3. Misure di contrasto e interdittive

  • Responsabilità d’Impresa: Vengono ampliate le fattispecie di reato ambientale che possono comportare la responsabilità amministrativa degli enti (D.Lgs. 231/2001).
  • Confisca e Misure Interdittive: È prevista la confisca dei mezzi di trasporto utilizzati per commettere i delitti e la confisca dell’area sulla quale è commesso il reato (se di proprietà dell’autore). Sono inoltre previste misure interdittive (come sospensioni e cancellazioni dall’Albo nazionale dei gestori ambientali) per i soggetti condannati per reati ambientali.

4. Bonifica e RAEE

  • Bonifica della Terra dei Fuochi: Il decreto contiene disposizioni per la bonifica e l’aggiornamento del piano d’intervento straordinario nell’area denominata “Terra dei Fuochi”.
  • IVA sulla Bonifica: Viene prevista l’applicazione dell’aliquota IVA agevolata (10%) per le attività propedeutiche alla bonifica, se legate a un progetto approvato, mentre rimane al 22% per la semplice rimozione dei rifiuti senza progetto.
  • RAEE (Rifiuti Elettrici ed Elettronici): Sono state introdotte norme specifiche per la gestione e la semplificazione della raccolta domiciliare dei RAEE.

DECRETO ENERGIA

Un set minimo di aree idonee – da cave e miniere cessate alle discariche chiuse, passando per i beni del Demanio non sottoposti a programmi di valorizzazione o per gli invasi idrici in condizioni di degrado ambientale, solo per citarne alcuni – per superare intanto l’impasse determinata dai contenziosi amministrativi dopo i ricorsi degli operatori delle rinnovabili e in attesa che le Regioni legiferino rapidamente. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, prova a chiudere il cerchio attorno alla partita delle aree idonee e sceglie il decreto Energia per fissare alcuni paletti ai quali i governatori dovranno attenersi nell’individuare ulteriori porzioni adatte ad accogliere gli impianti green.

Si tratta di alcuni articoli inseriti nel Dl che, secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore, stabiliscono innanzitutto  un primo pacchetto di aree idonee, all’interno del quale figurano anche quelle già individuate dal decreto 199 del 2021 con cui è stata recepita la direttiva Ue Red II: oltre a cave e miniere dismesse, anche i siti e gli impianti di proprietà di Ferrovie e dei gestori delle infrastrutture ferroviarie, nonché quelle delle concessionarie autostradali. E ancora, per gli impianti fotovoltaici anche le aree interne agli stabilimenti e agli impianti industriali sottoposti ad autorizzazione integrata ambientale, come pure le aree classificate agricole racchiuse in un perimetro in cui i punti distino non più di 350 metri dagli stessi. Ulteriori eccezioni sono poi fissate per gli impianti di biometano, che potranno essere realizzati anche nelle aree adiacenti alle autostrade entro 300 metri di distanza.

Le Regioni avranno 120 giorni di tempo per individuare altre aree idonee oltre a quelle fissate nel decreto e, se non rispetteranno questa scadenza, scatterà l’esercizio dei poteri sostitutivi dello Stato. Nel definire ulteriori aree, i governatori non potranno comunque prevedere divieti generali e astratti all’installazione di impianti green. Obiettivo: evitare che a livello locale emergano troppi ostacoli. Ad ogni modo, si legge nel decreto, al fine di preservare la destinazione agricola dei suoli, «le aree agricole qualificabili come aree idonee a livello regionale non sono inferiori allo 0,8% delle superfici agricole utilizzate (Sau) né superiore al 3% delle stesse».

Accanto a questo, il decreto prevede poi anche un set minimo di aree idonee per gli impianti offshore che potranno essere costruiti, tra l’altro, su piattaforme petrolifere in disuso e su aree distanti 2 miglia nautiche da ciascuna piattaforma, e stabilisce inoltre un iter semplificato per le installazioni che sorgeranno nelle aree idonee. Spetterà, quindi, alla piattaforma digitale del Gse fornire supporto alle Regioni e alle province autonome nel processo di individuazione delle aree idonee e delle zone di accelerazione.

Le anticipazioni di stampa riportate sul decreto, prevedono inoltre anche la “tagliola” per fare decadere le richieste di connessione alla rete elettrica di nuovi impianti green non ancora autorizzati e che non abbiano ancora incassato il benestare di Terna, come pure un iter super celere per consentire il pieno decollo dei progetti di data center che potranno beneficiare di un procedimento unico la cui durata non potrà superare i dieci mesi. Nel provvedimento, ci saranno poi anche le misure per ridurre lo spread sul prezzo del gas e per rilanciare la gas release rimasta al palo.


AUDIZIONI

Lo scorso 25 settembre si è svolta l’audizione di Confservizi rispetto al disegno di legge sulla concorrenza 2025 (n.1578)

I contenuti principali e le criticità sollevate da Confservizi riguardo al DDL sono:

1. Sovrapposizione di controlli

Confservizi rappresenta aziende che gestiscono servizi pubblici locali a rete (settori strategici) già soggetti a regolazione da parte di Autorità di settore indipendenti (come ARERA) e a specifiche discipline settoriali.

Le disposizioni contenute nel Capo I del DDL Concorrenza introducono un sistema generale di controlli sull’andamento gestionale presidiato dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).

Questa impostazione non tiene conto del quadro normativo esistente e genera una sovrapposizione con le analoghe funzioni e indicatori di qualità già definiti e monitorati dalle rispettive Autorità di settore

2. Conseguenze e proposta di soluzione

L’associazione sottolinea quindi che la sovrapposizione normativa rischia di creare ambiguità applicative, potenziali conflitti e di duplicare un sistema di controllo già esistente, rendendolo più pesante e potenzialmente inefficace, in controtendenza con gli obiettivi di semplificazione.

Confservizi ritiene necessario introdurre una clausola generale di salvaguardia delle discipline settoriali per i servizi pubblici locali a rete.

Obiettivo: Valorizzare le competenze e le misure regolatorie già adottate dalle Autorità di settore e attribuire a queste ultime l’attività di monitoraggio, al posto dell’AGCM.


DDL SEMPLIFICAZIONE ATTIVITA’ ECONOMICHE
Con 86 voti favorevoli, 48 contrati e 7 astenuti, l’Aula del Senato ha approvato l’8 ottobre in prima lettura il ddl recante disposizioni per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese (AS.1184-A Governo) (collegato alla manovra di finanza pubblica).  

Il relatore Costanzo Della Porta (FdI), ha illustrato il provvedimento volto a incidere concretamente sulla vita di cittadini e imprese attraverso la riduzione degli oneri burocratici e frutto di un ampio lavoro istruttorio che ha visto l’audizione di numerosi soggetti qualificati e l’approvazione di diversi emendamenti migliorativi. 

Il testo, dopo l’esame in prima lettura, è ora composto da 74 articoli rispetto ai 33 iniziali.  

Nel corso dell’esame in Aula sono stati approvati i seguenti emendamenti: 

  • 2-quinquies.100 (testo 2) De Carlo (FdI) – sopprime la disposizione volta a prevedere, con riferimento allo sviluppo di sistemi di agricoltura di precisione, che l’irrorazione aerea con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto è effettuata presso centri di saggio o enti pubblici di ricerca riconosciuti dal MASAF per le prove di campo o dal Ministero della salute per gli aspetti di conformità alle buone pratiche di laboratorio, secondo quanto previsto dalla vigente normativa dell’Unione europea. Precisa che con DM MASAF sono disciplinate anche l’individuazione della tipologia di terreni agricoli e di colture o gli organismi nocivi che richiedono l’effettuazione dell’intervento, la tipologia di prodotti utilizzabili oltre alle modalità di attuazione volte ad assicurare il minimo impatto sull’ambiente e prevenire danni alla salute umana e animale; 
  • 28.100 Spinelli (FdI) – integra l’articolo 28 recante misure di semplificazione in materia di procedimenti amministrativi di pubblica sicurezza, prevedendo che sia fatta salva l’applicazione dell’articolo 80 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773) sulla verifica delle norme di sicurezza degli edifici necessaria per la concessione della licenza per l’apertura di un teatro o di un luogo di pubblico spettacolo
  • 32.100 Relatore – modifica un riferimento relativo alla clausola di invarianza finanziaria 

Prima della votazione finale la sottosegretaria per i rapporti con il Parlamento Giuseppina Castiello ha accolto due ordini del giorno che impegnano il Governo a: 

  • attivarsi affinché, nell’ottica di tutelare il comparto radio, a bordo dei veicoli nuovi di categoria M, N siano installati dispositivi atti alla riproduzione di contenuti sonori idonei alla ricezione della radiodiffusione sonora analogica e digitale terrestre DAB+ (G10-quater.100 Marti – Lega);
  • vigilare affinché l’applicazione della norma (la riorganizzazione dell’ACI) tuteli i posti e le condizioni di tutte le lavoratrici e i lavoratori di ACI e delle società controllate, garantendo la funzione pubblica e lo sviluppo tecnologico dell’Ente (G10-duodecies.100 De Cristofaro – Misto-AVS).

Il provvedimento sarà trasmesso alla Camera per la seconda lettura. (Nomos)


LE ALTRE NOTIZIE

AMBIENTE. IAIA (FDI): PROPOSTA LEGGE PER PROMUOVERE USO BIOPLASTICHE COMPOSTABILI

Presentata alla Camera dei Deputati una proposta di legge che mira a modificare il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, con l’obiettivo di incentivare un uso consapevole e responsabile delle bioplastiche compostabili. E’ quanto si legge in una nota di Dario Iaia, deputato FdI, e segretario commissione Ecomafie. “Questa iniziativa- sottolinea Iaia, promotore della proposta- si inserisce in un contesto di crescente necessità di garantire un’efficace economia circolare e un miglioramento della qualità della raccolta differenziata. La proposta di legge sottolinea l’importanza delle bioplastiche compostabili come materiale di imballaggio per alimenti, evidenziando il loro ruolo cruciale nel riciclo dei rifiuti”. “Attraverso un uso corretto, queste bioplastiche possono trasformarsi in compost, contribuendo a migliorare la qualità della frazione organica nei processi di raccolta differenziata. È fondamentale educare e informare i cittadini sui giusti utilizzi delle buste di plastica- aggiunge Iaia- Siamo di fronte a un problema reale, dove sacchetti in polietilene, non biodegradabili, contaminano l’umido e compromettono il processo di compostaggio. La nostra proposta di legge prevede misure chiare e sanzioni per chi non rispetta la normativa vigente, garantendo una maggiore trasparenza per i consumatori e un’adeguata informazione lungo tutta la filiera commerciale”. Tra le principali novità, continua la nota, la proposta prevede l’obbligo per produttori e distributori di rilasciare una dichiarazione scritta riguardo agli usi consentiti e vietati delle borse di plastica, in modo da prevenire l’uso improprio di materiali inadeguati per la raccolta differenziata. “Con questa iniziativa, prosegue l’impegno concreto di promuovere la transizione ecologica del Paese, contribuendo a un ambiente più sano e sostenibile per le future generazioni- conclude Iaia- Il cambiamento è possibile solo attraverso scelte consapevoli. Responsabilizziamo insieme i cittadini e le aziende per costruire un futuro migliore”.  (Agenzia Dire)


DAL GOVERNO

Proroga collegio ARERA

Il 4 ottobre 2025 è entrato in vigore il Decreto-Legge 3 ottobre 2025, n. 145recante “Misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente”.

In particolare, il provvedimento dispone che i componenti l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente nominati con decreto del Presidente della Repubblica 9 agosto 2018 continueranno a esercitare le proprie funzioni, limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti, fino alla nomina dei nuovi componenti l’Autorità medesima, e comunque non oltre il 31 dicembre 2025. Il decreto sarà ora presentato alle Camere per la conversione in legge, che dovrà avvenire entro sessanta giorni dalla pubblicazione in Gazzetta.

Via libera al ddl delega sul nucleare

Parte ufficialmente il nuovo corso nucleare del Governo, che avrà un anno per portarlo a termine. Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, lo schema di disegno di legge recante la delega al Governo in materia di energia nucleare, definito “sostenibile”.

Che cosa prevede
Più in particolare, il disegno di legge conferisce al Governo una delega per disciplinare in modo organico l’introduzione del nucleare sostenibile, nel quadro delle politiche europee di decarbonizzazione al 2050 e degli obiettivi di sicurezza energetica. La delega prevede, tra l’altro, l’elaborazione di un programma nazionale per il nucleare sostenibile, l’istituzione di un’autorità indipendente per la sicurezza nucleare (oggi c’è l’Ispettorato per la sicurezza nucleare, l’Isin), il potenziamento della ricerca scientifica e industriale, la formazione di nuove competenze e lo svolgimento di campagne di informazione e sensibilizzazione. I decreti legislativi attuativi dovranno essere adottati entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge.

Risorse, principi e obiettivi
Il ddl sul nucleare, dopo il via libera in consiglio dei ministri, passerà in Parlamento: esso prevede una spesa di 20 milioni l’anno per ciascuna delle annualità 2027, 2028, 2029 “per l’attuazione degli investimenti previsti dalla presente delega a valere sulle risorse assegnate al ministero dell’ambiente”, ai sensi della legge di Bilancio 2025. Il ddl prevede inoltre in previsione di una opportuna campagna di informazione ai cittadini sull’energia nucleare una spesa autorizzata di 1,5 milioni di euro per l’anno 2025 e di 6 milioni di euro per l’anno 2026.
Quanto poi all’istituzione di un’autorità indipendente per la sicurezza è previsto uno stanziamento a copertura di 60 milioni nel trienno 2027-2029 per gli investimenti. Il Parlamento fisserà i principi e gli obiettivi ma il Governo, “è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti la disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, anche ai fini della produzione di idrogeno, la disattivazione e lo smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, nonché la riorganizzazione delle competenze e delle funzioni in materia, anche mediante riordino e modificazioni della normativa vigente”. Un riordino “della disciplina della sicurezza, della vigilanza e del controllo – si legge – attraverso “il riordino o la soppressione degli organi e degli enti titolari di competenza in materia anche al fine di valutare l’istituzione di un’Autorità amministrativa indipendente per la sicurezza nucleare”.

Il via libera delle Regioni
Il provvedimento – già esaminato a febbraio e sul quale è stato acquisito il parere favorevole della Conferenza unificata – segna un punto di svolta per il futuro energetico del Paese. Le Regioni e le Province autonome hanno espresso parere favorevole a maggioranza, condizionato all’intesa sui decreti legislativi attuativi, mentre l’Anci ha ottenuto che i Comuni siano coinvolti nelle consultazioni qualora si proceda all’individuazione ex ante di aree aventi le caratteristiche per ospitare gli impianti, con la valutazione di adeguate misure di compensazione per i territori interessati.

Il commento
“Con questo provvedimento – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto – l’Italia si dota di uno strumento fondamentale per guardare al futuro con realismo e ambizione. Vogliamo essere protagonisti delle nuove tecnologie, dagli smr e amr fino alla fusione, nel quadro della neutralità tecnologica e della transizione energetica europea. Il nucleare sostenibile è una scelta di innovazione, sicurezza e responsabilità verso i cittadini, imprese e verso l’ambiente.” “Bisogna spiegare che cos’è il nuovo nucleare – ha concluso – che non è la bomba atomica, e bisogna spiegare che cosa fare per dare al paese sicurezza e una struttura di controllo e di cosa dare alle future generazioni vista l’esplosione prevista della domanda di energia”

Rassegna parlamentare a cura di MF