L’Emilia-Romagna, entro il 2019, punta a realizzare una ‘greening the industry’. È questo il messaggio uscito dagli Stati generali della green economy lanciati a Bologna il 27 novembre scorso dalla Regione, avviando di fatto un confronto con la società regionale dalla quale prenderanno corpo proposte e soluzioni già entro il prossimo anno.
“La Regione investirà sempre più sulla green economy come pilastro delle politiche di governo” ha sottolineato il presidente della Regione Stefano Bonaccini chiudendo i lavori della giornata.
Con gli Stati generali della green economy – dove sui temi della pianificazione energetica e low carbon economy, dell’economia circolare nella nuova legge regionale sui rifiuti nonché della eco-competitività ed eco-innovazione in agricoltura sono intervenuti gli assessori regionali Palma Costi (attività produttive), Paola Gazzolo (ambiente) e Simona Caselli (Agricoltura) – si avvia un confronto sulla programmazione comunitaria 2014-2020, che porti all’approvazione del nuovo piano energetico regionale e relativo piano triennale degli interventi, oltre che proseguire e vincere le sfide indicate dalla nuova legge regionale su economia circolare e rifiuti e dalle misure, in campo agricolo e ambientale, del Piano di sviluppo rurale.
L’obiettivo di una ‘greening the industry’ come ridisegno del sistema produttivo in cui la sostenibilità ambientale sia connaturata alla sostenibilità sociale (con al centro il nuovo Patto per il lavoro), allo sviluppo dell’attrattività degli insediamenti il rilancio competitivo delle aziende e la messa in sicurezza del territorio ed alla valorizzazione delle risorse naturali.
Questo integrando e coordinando interventi ed azioni in materia di agricoltura, ambiente e attività produttive. E su questi ambiti convergeranno le risorse dei fondi strutturali europei (Fesr e Feasr) e fondi provenienti da altre risorse regionali e nazionali: il 30% dei fondi strutturali avrà impatto sullo sviluppo del green, a cui si aggiungono i fondi per il dissesto idrogeologico e i fondi per il trasporto collettivo. Fonte: Regione Emilia – Romagna.it
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