Attualità. Riforma PA, approvati dal Consiglio dei Ministri i decreti su società partecipate e servizi pubblici locali

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Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madìa, ha approvato nella seduta del 20 gennaio 2015, in esame preliminare, 11 decreti legislativi attuativi della legge 7 agosto 2015 n. 124, relativi a un più ampio disegno di riforma della Pubblica Amministrazione.

Tra questi, vi sono il testo unico di riordino delle società partecipate e il decreto relativo ai servizi pubblici locali. Si tratta di provvedimenti normativi destinati ad incidere profondamente sul numero e sull’assetto attuale delle società pubbliche e che svolgono servizi di interesse pubblico: Confservizi ER seguirà perciò con grande attenzione sia l’iter legislativo che porterà alla pubblicazione dei testi di legge definitivi, che la sua applicazione concreta.


         Nella sezione Approfondimenti del sito, verranno pubblicati tutti i documenti normativi approvati e le schede di lettura

Ecco in sintesi i principali contenuti dei due decreti.

Società partecipate
Si prevede la drastica riduzione delle società partecipate “inutili”: le scatole vuote, le società inattive, quelle troppo piccole e quelle che non producono servizi indispensabili alla collettività. Sono introdotti interventi sui compensi degli amministratori e individuati i criteri chiari sulla base dei quali sarà possibile costituire e gestire le società partecipate.

In base ai contenuti del decreto, le amministrazioni dovranno fare una ricognizione delle proprie partecipazioni e, passato un anno e mezzo, eliminare quelle non strettamente necessarie o con più amministratori che dipendenti (la regola generale è quella dell’amministratore unico, laddove ci sia un cda non potrà essere composto da più di 5 membri).

Anche la classe dimensionale sarà uno dei criteri decisivi per sancire l’esistenza o meno della società, dato che dovranno essere chiuse tutte le partecipate con fatturato sotto il milione. La prima tornata di tagli dovrebbe portare alla chiusura di 2-3mila ‘scatole vuote’. Altre misure contenute nel testo riguardano la disciplina delle crisi d’impresa e la gestione del personale in esubero, per il quale è previsto lo strumento della mobilità.

Il testo unico sulle partecipate rinvia poi a un decreto ministeriale per fissare i nuovi massimi nelle retribuzioni dei dirigenti, escludendo comunque, a priori, buoneuscite e premi in presenza di risultati economici negativi. Non solo, nelle società partecipate da enti locali potrebbe addirittura essere possibile la revoca.


Servizi pubblici locali di interesse economico generale
Secondo gli obiettivi dell’Esecutivo, si afferma la “centralità del cittadino nell’organizzazione e produzione dei servizi pubblici locali di interesse economico generale.” L’erogazione dei servizi pubblici locali è ispirati a principi di efficienza, efficacia nella soddisfazione dei bisogni dei cittadini e applicazione dei costi standard nelle tariffe. “Si promuove la concorrenza, la parità di trattamento tra pubblico e privato e adeguati livelli di tutela della qualità degli utenti”. Rimane l’obiettivo di ridurre drasticamente il loro numero.

Il decreto inoltre, disciplinerà la fusione delle spa locali che si occupano di servizi pubblici, dall’acqua ai rifiuti. Si prevede l’aggregazione, incentivata, su base territoriale, con la creazione di ‘distretti” A disegnare gli ‘hub’ saranno le Regioni e se non provvederanno sarà il Cdm a intervenire. Forti limitazioni anche per il regime delle esclusive.