Dopo le ultime importanti operazioni portate a termine – tra cui l’acquisizione di Amiat, del termovalorizzatore di Torino e di Atena Vercelli – il Gruppo prevede un ulteriore sforzo nel processo di consolidamento nelle proprie aree di riferimento confermandosi come principale aggregatore e motore di sviluppo del Nord-Ovest del Paese. “Consolidamento territoriale che grazie al forte radicamento del Gruppo nelle proprie aree di riferimento e al dinamismo già dimostrato, potrebbe portare un margine addizionale pari circa 100 milioni di euro, non incluso nei numeri del piano”, ha affermato il Presidente di Iren Paolo Peveraro.
Obiettivi, quelli sopracitati, che avranno come comune denominatore la sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria. Iren investirà infatti in attività a basso impatto ambientale (come il teleriscaldamento o il consolidamento impiantistico nel trattamento dei rifiuti) ponendo particolare attenzione all’equilibrio finanziario e continuando a perseguire una significativa riduzione dell’indebitamento previsto in riduzione di circa 180 milioni di euro al 2021.
“Il proiettarsi verso le sfide che ci attendono nei prossimi cinque anni ha caratterizzato le scelte strategiche poste alla base del piano e le sue previsioni finali: un continuo miglioramento in termini di crescita, efficienza, sostenibilità, attenzione verso tutti gli stakeholder e consolidamento territoriale. Tutto ciò con l’obiettivo di fare di IREN un esempio di eccellenza e innovazione nel settore delle multi-utility”, ha sottolineato il Presidente Paolo Peveraro.
Una strategia di crescita orientata allo sviluppo dei business regolati e quasi regolati e a una forte focalizzazione sui clienti energetici. Dal primo punto di vista, particolare importanza riveste sia l’espansione delle reti di teleriscaldamento, sia lo sviluppo del business della distribuzione del gas naturale. A ciò si aggiunge la crescita del settore Ambiente derivante sia da operazioni di consolidamento, alcune delle quali già chiuse (TRM Torino, Atena Vercelli e ACAM Impianti La Spezia), sia attraverso lo sviluppo di impianti dedicati al trattamento di carta, plastica e rifiuto organico.
Infine, in relazione all’espansione della base clienti, particolarmente importante è il progetto denominato “New Downstream” che fungerà da catalizzatore di iniziative commerciali e di marketing mirate a trasformare la commodity energetica in un servizio ad alto valore aggiunto.
Target che consentiranno una robusta generazione di cassa tale da coprire agevolmente lo sfidante piano di investimenti, superiore a 2,2 miliardi di euro (+23% rispetto al piano precedente) e permetterà il raggiungimento di un rapporto di equilibrio pari a 3x tra debito netto ed EBITDA, già alla fine del 2018. Ciò garantirà per gli anni successivi una notevole flessibilità finanziaria che potrà essere utilizzata per cogliere interessanti opportunità di investimento e M&A o, in assenza di queste ultime, per remunerare ulteriormente gli azionisti.
Sulla base di tali linee strategiche il Gruppo prevede una crescita dell’EBITDA pari a circa 220 milioni di euro, che porterà il margine operativo lordo del Gruppo a 900 milioni di euro al 2021 e un utile di Gruppo in costante aumento, previsto a 251 milioni di euro rispetto ai 118 del 2015.
Una particolare attenzione sarà dedicata alla soddisfazione degli azionisti: il Gruppo prevede infatti una crescita annua del dividendo pari all’8%.
“Obiettivi credibili e sfidanti quelli che si è dato il Gruppo per proseguire nel percorso verso l’eccellenza: un processo di continuo efficientamento con un target di 100 milioni di sinergie, una crescita organica che sfrutterà a pieno 2,2 miliardi di investimenti (di cui un terzo dedicati allo sviluppo), il processo di consolidamento territoriale e infine una rinnovata attenzione verso gli Azionisti mediante una chiara politica di dividendi”, ha dichiarato Massimiliano Bianco, Amministratore Delegato del Gruppo (nella foto).