BOLOGNA – I vertici di Atersir (Agenzia territoriale per i Servizi idrici e i rifiuti) hanno presentato ieri, martedì 7 febbraio, il report pluriennale che illustra tutte le attività realizzate dall’Agenzia in questi anni e i risultati raggiunti.
Ecco i dati principali.
Il Servizio Idrico Integrato
L’attività di regolazione – cioè la definizione del costo del servizio e della sua qualità, delle tariffe , del monitoraggio della qualità e dei costi – del Servizio Idrico Integrato viene svolta, a livello regionale, in un quadro ancora abbastanza frammentato. I bacini tariffari sono ancora 17 e quindi fanno riferimento ad Atersir 17 gestioni, a cui si aggiungono 2 fornitori di acqua all’ingrosso, per servire un totale di 4,5 milioni di cittadini.
Le ordinarie competenze dell’Agenzia comprendono attività di regolazione di massima importanza per la qualità e l’efficienza del servizio e vanno dalla predisposizione dei Piani d’ambito alla scelta delle forme di gestione, alle procedure di affidamento e alla delle condizioni del servizio.
Dal 2012 i metodi per definire le tariffe di acquedotto fognatura e depurazione li fissa a livello nazionale l’AEEGSI (Autorità nazionale per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico); ad Atersir il compito di applicare i metodi, assieme al controllo della realizzazione degli investimenti, oltre ad azioni per noi molto importanti come quelle di sostegno delle utenze deboli – risorse raddoppiate nell’ultimo anno – e di tutela ambientale in relazione alla salvaguardia della risorsa idrica.
Attualmente in tre province (Rimini, Piacenza e Reggio Emilia) sono in corso le procedure di gara per individuare il nuovo gestore per i prossimi 25 anni con procedure di gara complesse e del valore di molte centinaia di milioni di euro.
Alcuni dati
Contributi erogati a favore di utenze in condizione di disagio economico
Dal 2012 al 2017 sono stati destinati oltre 14 milioni di euro sul territorio Regionale. Nel 2016 e 2017 la quota annua, di oltre 2 milioni di euro, è raddoppiata fino oltre 4 milioni di euro all’anno .
Restituzione della remunerazione del capitale investito
Dopo il referendum del 2011 ATERSIR ha determinato la quota di tariffa relativa alla componente di remunerazione del capitale investito e ha disposto la restituzione all’utenza di un importo complessivo di oltre 9,5 milioni di euro. Si è trattato di un’operazione di alto valore simbolico perché direttamente collegata ai temi oggetto della vittoria referendaria sull’acqua del 2011.
Salvaguardia della risorsa idrica nei comuni montani
ATERSIR contribuisce alla gestione delle aree sottese ai bacini idrici che alimentano i sistemi di prelievo delle acque superficiali e sotterranee nel territorio montano e delle aree di salvaguardia. Dal 2013 al 1016 sono stati destinati oltre 8 milioni di euro ad interventi di tutela della risorsa idrica.
Ripresa degli investimenti
Nel 2012 è stato realizzato circa il 70% degli investimenti previsti dai gestori per il servizio idrico. Nel 2015 è stato realizzato il 97% degli investimenti previsti, grazie al nuovo sistema tariffario che ha legato le nuove tariffe, inevitabilmente incrementate ma a livelli ritenuti sostenibili da Autorità nazionale ed ATERSIR, alla ripresa degli investimenti. L’Agenzia, rispettando la legge – in un contesto paese dove questo non si è verificato ovunque -, ha accompagnato questo percorso con un sistema rigoroso per il controllo degli investimenti programmati, della loro attuazione, della tempistica e della contabilità.
Servizio Gestione Rifiuti Urbani e assimilati
Anche per questo servizio l’Agenzia si sta occupando della predisposizione dei Piani d’ambito, della scelta delle forme di gestione, delle procedure di affidamento e delle condizioni del servizio, oltre all’approvazione annuale dei Piani Economico-Finanziari che definiscono il costo del servizio e quindi la copertura di tali costi da parte dei cittadini e le aziende attraverso il tributo comunale oggi chiamato Tari.
Anche in ambito rifiuti l’Agenzia continua ad occuparsi di supportare i cittadini in condizioni di disagio; in particolare per le aree colpite dal sisma del 2012, dove sono stati destinati oltre 10 milioni di euro milioni di euro (ed altri 5 sono da prevedere nei prossimi anni) attraverso un fondo di solidarietà cui hanno partecipato tutti i cittadini della regione. Inoltre la Regione ha attribuito ad ATERSIR la quasi totalità delle attività per incentivare pratiche ambientali virtuose in materia di gestione dei rifiuti e tutte le azioni pubbliche previste dalla recente legge regionale sull’economia circolare, l’unica e la prima nel paese.
L’Agenzia ha ereditato dalle ex AATO (Autorità di Ambito Territoriale Ottimale) un contesto in cui la maggior parte dei gestori del servizio rifiuti si trovava ad essere in scadenza e nella necessità tuttavia di prevedere e realizzare molte azioni per migliorare la gestione dei rifiuti fino ai livelli attuali, tipici di una realtà europea evoluta.
A fianco delle procedure di carattere tecnico-amministrativo, in certi casi mai affrontate prima, rimangono, per la maggior parte dei territori, complessi percorsi politici di approfondimento e condivisione delle decisioni che hanno reso necessario ricorrere alla proroga degli affidamenti vigenti.
Il percorso di riaffidamento del servizio è attualmente in corso per quasi tutti gli ambiti territoriali ed è vicino alla conclusione per le province di Parma, Ravenna e Forlì-Cesena.
Alcuni dati
Raccolta differenziata
La raccolta differenziata dei rifiuti urbani è passata dal 40% del 2012 al 56% del 2015.
Gestione della conseguenza post-sisma (2012)
In tre anni sono stati prelevati dal PEF di tutti i comuni oltre 10 milioni di euro destinati alle aree del sisma (2012), attraverso un fondo istituito con rapidità e gestito con attenti controlli e coinvolgimento dei comuni
Indennità di disagio ambientale
Riconoscimento e regolamentazione di indennità ai comuni sedi di impianti e limitrofi.
Sistema tariffario unico per i poli impiantistici
Organizzazione ed attuazione del sistema tariffario per lo smaltimento dei rifiuti e la relativa strutturazione e stipula del contratto di servizio per tutti i 14 poli impiantistici (termovalorizzatori, impianti di trattamento meccanico-biologici e discariche controllate) oltre a 5 stazioni di trasbordo, censiti ed operativi per lo smaltimento dei rifiuti urbani.
Azioni in materia di rifiuti per l’economia circolare
ATERSIR ha elaborato il calcolo dell’abitante equivalente, indispensabile per fare manovre di prelievo e di erogazione in maniera corretta ed omogenea, ha quindi costituito il Fondo d’ambito per l’incentivazione dell’economia circolare, ha definito le linee guida per l’introduzione della tariffazione puntuale, ha approvato il regolamento per l’attività di vigilanza in materia di raccolta e conferimento e ha elaborato e proposto l’applicazione di agevolazioni per attività di prevenzione dai rifiuti. Per quanto riguarda in specifico il Fondo d’ambito l’Agenzia ha costituito nel 2016 un fondo da 11 milioni di euro che sono stati utilizzati per la riduzione delle bollette dei cittadini nei comuni “virtuosi” nella gestione dei rifiuti e per il finanziamento di progetti per migliorare la raccolta nei comuni meno virtuosi; la prima azione concreta per l’effettiva attuazione di quei principi dell’economia circolare su cui si è fortemente impegnata la Regione attraverso la citata Legge regionale 16 del 2015 ed il recente Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato nel maggio 2016.
I commenti
Tiziano Tagliani, Presidente. “ATERSIR è stata istituita dalla Regione acquisendo le funzioni delle ex Agenzie di Ambito Territoriale Omogeneo per occuparsi di Servizi idrici e rifiuti, con maggiori responsabilità e minor personale. I compiti dei primi anni della sua attività hanno spaziato dall’analisi e conoscenza della composizione dei costi dei due sistemi governati, al percorso di riaffidamento delle gestioni nei territori -in gran parte tutt’ora in corso – sposando le esigenze di sindaci e cittadini con il raggiungimento di obiettivi al rialzo, all’interno degli ambiziosi standard regionali e rispettando la complessa normativa nazionale ed europea.
Oltre quindi al complesso lavoro ordinario dell’Agenzia –complesso per ampiezza del territorio di competenza, per numero di cittadini serviti, per numero di gestioni e specificità- ATERSIR non sta mancando il suo ruolo di governo e sorveglianza, che nel breve periodo ha già portato ricadute positive quali la ripresa degli investimenti nel settore idrico, la distribuzione di risorse a favore di utenze deboli e investimenti a favore di azioni di tutela e salvaguardia delle risorse.”
Vito Belladonna, Direttore.“Sono stati anni molto difficili. Fare la prima agenzia nel paese che deve regolare i servizi idrico e rifiuti in una regione da 4,5 milioni di abitanti, fra provvedimenti nazionali di spending review che limitano la possibilità di strutturarsi, leggi del settore in evoluzione continua e che ancora oggi non si fermano, entrata in funzione dell’Autorità nazionale per il servizio idrico, nuovo Piano regionale dei rifiuti e legge regionale sull’economia circolare. In questo quadro complesso l’Agenzia ha tenuto, i rifiuti sono gestiti a livello delle più avanzate realtà europee a costi sostenibili, gli investimenti in acquedotti fognature e depurazione stanno ripartendo, molte situazioni rimaste in sospeso dalla precedente stagione di regolazione (affidata allora a nove Autorità provinciali) hanno trovato delle soluzioni stabili (ad esempio le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti negli impianti di termovalorizzazione e discariche controllate). Tantissimo c’è ancora da fare soprattutto riguardo ai nuovi affidamenti ma si comincia a vedere la fine di un percorso che è stato inevitabilmente lungo e complesso.
Mi resta un grosso rammarico, al quale dobbiamo cercare di porre rimedio: l’instaurarsi di rapporti in taluni, pochi, casi conflittuali fra Atersir – che lo ricordiamo è l’Agenzia dei Comuni con a capo un sindaco – e i Comuni. Forse non siamo riusciti sempre a far comprendere che le nostre azioni sono fatte come se noi fossimo i comuni, ma che esse devono rispettare le norme e garantire anche la corretta copertura dei costi per i soggetti che svolgono i servizi in parola”.