I rifiuti organici raccolti dagli utenti ‘tornano’ ai cittadini in forma di biometano da usare per il riscaldamento o per alimentare i bus del trasporto pubblico.
E’ quanto accadra’, entro il 2018, grazie al nuovo impianto che Hera realizzera’ a Sant’Agata Bolognese con un investimento di 30 milioni di euro. L’impianto, infatti, ogni anno produrra’, a regime, 20.000 tonnellate di fertilizzante naturale di alta qualita’ e 7,5 milioni di metri cubi di biometano, combustibile rinnovabile al 100%.
Hera, prima multiutility in Italia a farlo, realizzera’ dunque un progetto che permettera’ di evitare l’utilizzo di oltre 6.000 tonnellate di petrolio all’anno.
Il tutto in un sito di compostaggio gia’ attivo e senza consumo ulteriore di suolo. Il processo parte dalle case con gli scarti provenienti dalla cucina, cioe’ il rifiuto organico, e torna al territorio, grazie all’immissione in rete del gas prodotto. L’impianto, spiega Hera, si allineera’ alle migliori tecnologie previste dall’Unione europea per l’economia circolare e agli indirizzi regionali per il trattamento della frazione organica.
L’iter autorizzativo e’ stato completato con l’approvazione da parte della Giunta regionale e a breve partiranno i lavori. Da anni Hera produce biogas attraverso i biodigestori e le discariche, ora pero’ si tratta di raffinarlo per farne del biometano perfettamente analogo a quello che alimenta i mezzi o scorre nei tubi di casa. Nel nuovo impianto di Sant’Agata Bolognese i rifiuti organici saranno trattati con un processo di biodigestione anaerobica per la produzione di biogas.
In sostanza il rifiuto organico, triturato e vagliato, rimarra’ per una ventina di giorni in quattro digestori, chiusi ermeticamente, dove i microrganismi compiranno il processo di digestione producendo biogas, costituito da metano e anidride carbonica, che verra’ sottoposto a una operazione di “upgrading” (purificazione).
Si otterra’ quindi biometano, con una percentuale di metano superiore al 95%, una fonte di energia completamente rinnovabile. Al termine del processo, alla parte solida organica verra’ aggiunto materiale lignocellulosico per ottenere una massa che andra’ a compostaggio. Da qui si ricavera’ compost di qualita’, utilizzabile come terriccio per vasi o fertilizzante in agricoltura. Insomma, da 100.000 tonnellate annue di rifiuti organici della raccolta differenziata, a cui si sommeranno 35.000 tonnellate dalla raccolta di verde e potature, sara’ possibile ricavare a regime 20.000 tonnellate di compost e 7,5 milioni di metri cubi di biometano, evitando un utilizzo di combustibile fossile pari a oltre 6.000 tonnellate equivalenti di petrolio annue pari a 14.600 tonnellate di CO2 evitate. Il biometano potra’ cosi’ diventare carburante green. Con la ricoversione dell’impianto di Sant’Agata, poi, si passera’ da 150.000 a 135.000 tonnellate di materiale trattato all’anno, con riduzione del traffico veicolare e col trattamento esclusivo di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Ora che la vicina discarica e’ esaurita, Herambiente ha deciso di non ampliarla, pur avendo l’autorizzazione. Quanto ai macchinari e le lavorazioni del nuovo impianto saranno al chiuso per ridurre al minimo il rumore e gli odori.
(Agenzia Dire)