Legge urbanistica regionale, un incontro per saperne di più

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Da sinistra: Giovanni Santangelo e Luigi Castagna.

BOLOGNA – Aumentare l’attrattività delle città, attraverso rigenerazione e riqualificazione urbana, contenere il consumo di suolo introducendo il principio  del “consumo a saldo zero”, accrescere la competitività del sistema regionale. Sono gli obiettivi fondamentali della nuova legge urbanistica, approvata dalla giunta regionale dell’Emilia – Romagna lo scorso febbraio.

Per fare il punto su questo importante strumento di pianificazione del territorio, Confservizi ER ha organizzato per le proprie aziende associate un incontro di approfondimento per offrire alcune chiavi di lettura relative al provvedimento, dal momento che – ha ricordato il presidente di Confservizi ER Luigi Castagna – “le aziende Confservizi hanno come sede di lavoro il territorio e l’avere regole chiare, omogenee e procedure rapide è esigenza essenziale per poter essere competitive“.

Ad illustrare i contenuti salienti della legge, è intervenuto il responsabile del Servizio giuridico del territorio Giovanni Santangelo (qui le slide presentate).

Il testo, al centro del confronto con i territori nelle settimane scorse, è giunto ora in Assemblea legislativa per l’iter consiliare e l’esame finale in Aula. Fissata al 3% la quota massima di espansione per ogni Comune (oggi all’11%) e solo per i progetti capaci di sostenere sviluppo e attrattività del territorio. Poi semplificazione, legalità e trasparenza.

Punti cardine: stop all’espansione urbanistica, in nome della rigenerazione urbana e della riqualificazione degli edifici. Adeguamento sismico degli immobili, sostegno alle imprese, solo se funzionale a sviluppo e occupazione, e tutela del territorio agricolo.

Il nostro campo di sfida è migliorare ciò che abbiamo costruito e assumere come cardine uno sviluppo che guardi alla competitività e alla sostenibilità ambientale considerando il suolo come una risorsa limitata”, spiega infatti l’assessore regionale alla Programmazione territoriale e infrastrutture, Raffaele Donini. “Abbiamo approvato il nuovo testo dopo un ricco confronto con i territori, gli amministratori locali di tutte le province, le associazioni di categoria, ambientaliste e i professionisti per una svolta culturale del nostro modello di sviluppo. La richiesta che oggi emerge è quella di un piano che riqualifichi quanto c’è, migliori le condizioni di vita e funzionamento delle città, dia nuove prospettive al riuso di aree ed edifici e contrasti il degrado, limitando le nuove costruzioni. In questo contesto- chiude l’assessore- con la nuova legge tuteliamo anche la competitività del nostro territorio, salvaguardando gli insediamenti produttivi strategici e le opere pubbliche”.