Otto milioni e 650 mila euro per affrontare l’emergenza siccità nei territori di Parma e Piacenza, ulteriori deroghe alle norme nazionali per assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione (anche mediante autobotti) e per potenziare l’approvvigionamento di acqua con interventi strutturali. Lo ha stabilito giovedì 22 giugno, il Consiglio dei ministri, accogliendo così la richiesta di stato di emergenza nazionale presentata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, avanzata lo scorso 13 giugno.
“Abbiamo ottenuto dal Governo quanto chiesto dall’Emilia-Romagna per far fronte ad una situazione eccezionale”, sottolinea il presidente Bonaccini. “E’ stato giusto procedere autonomamente alla richiesta di stato di emergenza nazionale perché ci ha consentito di accelerare al massimo i tempi e dare risposte a un territorio dove la siccità ha colpito più che altrove. Stiamo seguendo giorno per giorno la situazione e lavorando per rispondere al meglio alle necessità imposte da una crisi idrica importante”.
Per rispondere all’emergenza siccità nei campi e alle necessità di garantire acqua potabile in tutta la regione, sempre il 22 giugno, a Bologna, riunione convocata dalla Regione con i rappresentanti dei Consorzi di bonifica, le associazioni degli agricoltori, i gestori del servizio idrico integrato, Atersir e Arpae per illustrare nel dettaglio le procedure semplificate per le deroghe ai prelievi di acqua, superando i limiti del cosiddetto “deflusso minimo vitale” (DMV) dei fiumi, in base alla delibera della Giunta regionale n.870 del 16 giugno scorso.
Già da ora, i titolari di concessioni (agricoltori, consorzi di bonifica, Atersir e i gestori del servizio di acqua potabile) possono presentare la domanda di deroga ad Arpae (http://www.arpae.it/sac) che si pronuncerà in tempi rapidi con una valutazione congiunta insieme al Servizio regionale Acque, all’Autorità di Bacino del fiume Po e all’Ente Parco (qualora il prelievo interessi il territorio dello stesso).
“La dichiarazione di stato di emergenza nazionale e le importanti risorse in arrivo sono frutto dell’impegno dalla Regione in stretta collaborazione con il Dipartimento nazionale di Protezione civile e i territori“, spiega l’assessore all’Ambiente, difesa del suolo e protezione civile, Paola Gazzolo. “Ora continueremo ad essere al fianco della popolazione e degli operatori agricoli, anche mettendo a disposizione le nostre conoscenze e i nostri uffici per supportare le richieste di deroga ai limiti di prelievo di acqua”.
Come chiedere le deroghe ai prelievi
La deroga al DMV può essere richiesta dai titolari di concessioni al prelievo per uso potabile e irriguo. In quest’ultimo caso la domanda può essere presentata dai singoli o in forma associata da parte di più aziende, anche attraverso le associazioni di categoria.
La richiesta dovrà attestare l’impossibilità di approvvigionamento idrico da fonti alternative ed essere accompagnata da una relazione che contenga le minime informazioni necessarie: l’attuale valore di DMV, il volume di acqua prelevata e richiesta, le modalità del prelievo, gli ettari irrigati o il numero di abitanti serviti e le eventuali misure di mitigazione.
Dalle aziende del servizio idrico, l’invito a non sprecare acqua
In questi giorni di caldo eccezionale e per far fronte alla crisi idrica, si moltiplicano gli appelli delle aziende del servizio idrico per evitare al massimo ogni spreco di acqua.
Ecco le principali iniziative in campo.
GRUPPO HERA
Con un comunicato del 20 giugno scorso, l’azienda informa che, attualmente, sui territori gestiti non si evidenziano situazioni di criticità tali da compromettere la continuità del servizio, anche grazie agli interventi effettuati dalla multiutility negli ultimi anni, a partire dall’integrazione dei sistemi acquedottistici, ad esempio nel Modenese, fino agli interventi di interconnessione e potenziamento delle reti nell’Appennino Bolognese.
Hera ha già definito un piano di approvvigionamento da mettere in campo qualora si verifichino deficit di portata, ad esempio attraverso il ricorso all’uso di autobotti o l’eventuale limitazione dei consumi alle utenze maggiormente idro-esigenti. Inoltre, in via cautelativa, la multiutility ha richiesto ad alcuni Comuni dell’Appennino Bolognese di emettere ordinanze finalizzate al contenimento dell’utilizzo dell’acqua potabile e all’indicazione di limitazioni nell’uso extra-domestico. L’invito ad un utilizzo consapevole della risorsa idrica è tuttavia rivolto all’intero territorio gestito dell’Emilia Romagna.
GRUPPO IREN
Iren – gestore delle reti idriche nelle province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza – raccomanda di adottare un consumo responsabile dell’acqua per evitare sprechi invitando a NON utilizzare l’acqua del rubinetto per esigenze diverse da quelle destinate al consumo umano, alimentare e per l’igiene personale.
In particolare si raccomanda di limitare l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto per l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini, prati e campi sportivi, per il lavaggio delle aree cortilizie e dei piazzali, e per il lavaggio dei veicoli.
Al riguardo l’azienda consiglia piccoli comportamenti utili che tutti possono seguire al fine razionalizzare l’utilizzo ed evitare gli sprechi.
EMILIAMBIENTE
Le scarse precipitazioni cumulate da ottobre 2016 ad oggi – in particolare, nel parmense circa 40-50% in meno rispetto a quelle attese – hanno infatti inciso sulla ricarica delle riserve idriche, sia superficiali che nelle falde. La portata del problema diventa chiara se si considera che ogni estate, con l’arrivo del caldo, il consumo d’acqua si moltiplica: per avere un’idea del “quanto”, basta pensare che nei soli comuni di Fidenza e Salsomaggiore Terme la quantità di “oro blu” utilizzata aumenta di circa un terzo rispetto al periodo invernale, un incremento pari a circa di 7.500-10.000 metri cubi. EmiliAmbiente SpA, Federconsumatori Parma e Confconsumatori Parma hanno quindi lanciato una campagna di comunicazione nella quale invitano i cittadini a seguire alcune semplici precauzioni per diminuire al massimo ogni spreco.
Le dieci regole saranno diffuse anche nei diversi canali social delle tre realtà con l’hashtag #crisiidrica2017.