Termovalorizzatore di Piacenza e progetto per il raddoppio della rete di teleriscaldamento, via libera della Giunta regionale alla Valutazione di impatto ambientale.

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Il termovalorizzatore di Piacenza gestito da Iren Ambiente.

Via libera al raddoppio della rete di teleriscaldamento a Piacenza e autorizzazione per il termovalorizzatore di Borgoforte ad emissioni che non potranno superare i livelli attuali. Queste le principali novità delle due nuove valutazioni di impatto ambientale approvate lunedì 25 settembre dalla Giunta regionale.

In particolare, rispetto alla precedente autorizzazione, è previsto un taglio netto delle emissioni dell’impianto di trattamento dei rifiuti: meno 96% per le polveri sottili, dimezzamento per ammoniaca e diossine; riduzione del 27% per gli ossidi di azoto.

Approvato anche il progetto di ampliamento del servizio di teleriscaldamento per utenze pubbliche e private, presentato da Iren Energia spa, che prevede la realizzazione di 20 chilometri di rete aggiuntivi rispetto ai 18 già esistenti, per raggiungere quasi 3 mila unità abitative in più.

L’obiettivo è ridurre il consumo di combustibili fossili, recuperando il calore prodotto dal termovalorizzatore che altrimenti andrebbe inutilmente disperso“, spiega Paola Gazzolo, assessore regionale all’ambiente. “Con la nuova autorizzazione, si pongono regole precise a tutela della salute e dell’ambiente: per la prima volta in Emilia-Romagna è fissato un limite alle emissioni calcolato direttamente in base ai valori reali in uscita dal camino dell’impianto. Le emissioni di Borgoforte, già molto inferiori a quelle precedentemente autorizzate grazie alle tecnologie di cui è dotato l’impianto, non potranno aumentare nemmeno in futuro”.

È previsto un monitoraggio continuo e costante delle emissioni sia per il mercurio che per le diossine e, inoltre, nei prossimi tre anni Iren dovrà procedere alla sostituzione di tutti i veicoli di classe Euro 2 ed Euro 3 – utilizzati per i trasporti verso l’impianto – con mezzi meno inquinanti di ultima generazione, di classe Euro 6. Autorizzata anche l’installazione di un impianto di separazione dei materiali ferrosi presenti nelle scorie derivanti dall’incenerimento, per avviarli al recupero.

Giunge a termine un percorso serio e approfondito di valutazione di impatto ambientale avviato nell’agosto 2015“, conclude Gazzolo. “Si pongono al centro il riciclo di materia e il recupero del calore attraverso la termovalorizzazione, due elementi chiave del percorso portato avanti dalla Regione verso l’abbandono delle fonti fossili entro il 2050″.