“L’emergenza inquinamento, che ritorna ciclicamente a causa del superamento dei limiti consentiti dalla legge, si può contrastare a partire dalle aree più ‘sensibili’, le grandi città, e dove si concentra il cuore dei problemi. Si può partire agendo su tre leve: riscaldamento, mobilità, efficienza. Le aziende di servizi pubblici locali sono a totale disposizione dei sindaci per una pianificazione coordinata, ma è utile inserire prima possibile un focus dedicato alle aree urbane nella Strategia Energetica Nazionale”.
Giovanni Valotti, presidente di UTILITALIA, la federazione che riunisce i gestori dell’ambiente, dell’acqua e dell’energia, sottolinea che “in tempi certi si possono applicare soluzioni note e già disponibili”.
Tra queste: “un maggiore utilizzo delle pompe di calore elettriche e incentivi alla diffusione del teleriscaldamento; il supporto alla mobilità sostenibile con auto elettriche e a gas, spingendo anche sulla valorizzazione del biometano da rifiuti; l’uso di metano per la produzione elettrica da affiancare alle energie rinnovabili, per loro natura meno inquinanti e infine un ricorso alla maggiore efficienza energetica degli edifici. Per abbattere lo smog in modo significativo, basterebbero tre anni”.
Proposte, quelle di Valotti, contenute e già illustrate nel dettaglio, nel documento che Utilitalia ha consegnato al Ministero dello Sviluppo Economico con le proprie Osservazioni alla Strategia energetica nazionale (SEN).
La federazione ricorda, per esempio, che “Il teleriscaldamento ha significativi benefici sia in termini energetici, come il risparmio di tonnellate equivalenti di petrolio, che ambientali, come il miglioramento della qualità dell’aria. E’ una tecnologia matura, ampliamente diffusa negli altri Paesi europei e promossa dalla Commissione Ue. L’aumento della potenza elettrica nelle case con un maggior uso del vettore elettrico (pompe di calore) per il riscaldamento, sarebbe una valida alternativa per le zone non raggiungibili con il teleriscaldamento.
Per la mobilità sostenibile si spinga alla diffusione dei veicoli ‘puliti’ (colonnine per la ricarica elettrica e promozione dei biocarburanti) specie per il Trasporto Pubblico Locale. La federazione ha dedicato una sezione del documento anche alle reti infrastrutturali che grazie alla tecnologia e alla connettività diffusa sarebbero oggi in grado di effettuare il monitoraggio dettagliato dei consumi e dell’inquinamento, consentendo di operare in modo più efficace anche sulle nostre abitudini.
“Proprio nelle aree urbane si concentrano, e si concentreranno sempre più, popolazione, consumi e servizi – conclude il presidente di Utilitalia– è qui che è possibile ‘fare innovazione’ con benefici tangibili sulla qualità della vita dei cittadini, passando dalle emergenze alle soluzioni. Per questo motivo, pensiamo sia necessario che la SEN introduca un apposito Focus sulle Aree Urbane. A renderlo necessario sono soprattutto le sfide e le opportunità connesse al ruolo delle città negli obiettivi energetico-ambientali, sia a livello di target europeo che mondiale.”