L’ Emilia-Romagna ha una nuova legge urbanistica: il provvedimento, voluto dalla Giunta regionale, che cambia in modo radicale il modo di guardare al futuro del territorio e alla crescita qualitativa dei centri urbani, è stato approvato martedì 19 dicembre in Assemblea legislativa, dopo un lungo confronto con gli enti locali, le categorie economiche, gli ordini professionali e i sindacati, passato per numerose assemblee nei territori stessi.
Tutela del territorio, rispetto per l’ambiente, crescita intelligente, attenzione alla legalità. Sono i punti centrali della legge (“Disposizioni regionali sulla tutela e l’uso del territorio”), che sarà operativa dal 1^ gennaio 2018.
Molti gli obiettivi: al primo posto la riduzione delle attuali previsioni urbanistiche e l’introduzione del principio del consumo di suolo a saldo zero: secondo le stime, con la nuova legge si passa da 250 chilometri quadrati di previsione, sulla base degli attuali strumenti urbanistici, a 70 kmq. Si riduce anche la percentuale di territorio urbanizzato per ogni Comune: dall’11 al 3%.
Sono questi i numeri che certificano il limite all’espansione delle città e spingono verso la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli edifici. Per questo sono già previsti 30 milioni di contributi regionali.
Il freno all’espansione urbanistica è però accompagnato allo sviluppo dell’edilizia residenziale sociale, al sostegno alle imprese in caso di investimenti strategici che puntino alla crescita economica e all’aumento dell’occupazione, alla tutela del territorio agricolo.
Inoltre, per il raggiungimento di questi obiettivi è prevista la semplificazione delle procedure e una forte affermazione dei principi di legalità e trasparenza.
(COM/RED)