È stata inaugurata lo scorso 25 febbraio a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, la Scuola di Danza realizzata grazie alla generosità dei lavoratori e delle imprese che hanno accolto l’invito di Confindustria, CGIL, CISL, UIL e Confservizi a contribuire alla rinascita dei territori colpiti dal sisma cinque anni fa. Nel Fondo sono confluiti i contributi volontari dei lavoratori e delle imprese di tutto il Paese, per un totale di 7.765.672,40 euro.
Le altre opere sono la Casa della Musica di Pieve di Cento (Bologna), il Centro di co-working di Quistello (Mantova) e il Centro Polifunzionale Arti e cultura di Bondeno (Ferrara), inaugurate nei mesi scorsi. Prossimamente sarà inaugurato l’intervento più complesso: la Residenza per disabili gravi a San Felice sul Panaro (Modena).
Alla cerimonia interverranno il Garante del Trust Nuova Polis Onlus Piero Gnudi, il Presidente di Unindustria Reggio Emilia Mauro Severi in rappresentanza degli imprenditori, il Segretario Generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia Guido Mora come rappresentante dei lavoratori. Per le Istituzioni interverranno il Presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario alla ricostruzione Stefano Bonaccini, il Sindaco Roberto Angeli e il Presidente della Provincia Giammaria Manghi. Interverrà inoltre l’architetto Mario Cucinella.
SCHEDA DELL’OPERA
La Scuola di Danza è un edificio a pianta rettangolare con la struttura e le finiture in legno di abete e pareti est e ovest completamente vetrate. Alla semplicità formale e geometrica dell’impianto si affianca un sistema schermante esterno curvo, che circonda l’edificio delimitando due piccoli patii scoperti, in cui si aprono giardini visibili dalla sala di danza che contribuiscono alla schermatura solare delle vetrate. Il sistema schermante e di rivestimento si rifà agli intrecci tipici della zona, come quelli dei cesti di vimini: un riferimento ripreso dalle tradizioni artigiane. Il sistema schermante offre un’ulteriore potenzialità: quella d’illuminarsi durante le ore notturne come una lanterna, costituendo un episodio architettonico unico nel territorio, che può diventare un polo attrattore e un punto d’interesse simbolico per la comunità. Il progetto è stato sviluppato secondo i principi della sostenibilità ambientale, per ridurre la domanda di energia per il funzionamento dell’edificio e ottimizzare i livelli di comfort in ambiente nelle aree interne ed esterne.
La forma compatta dell’edificio e la presenza di un involucro a prevalenza opaco riducono le dispersioni termiche nei mesi invernali e minimizzano il ricorso agli impianti meccanici di riscaldamento, garantendo un ambiente interno confortevole. Il Centro ospita i corsi della locale scuola di danza, la cui precedente sede è stata demolita a seguito del sisma.
A dimostrazione dei valori che sottendono al fare impresa nel nostro territorio, il Trust Nuova Polis Onlus ha deciso di donare alle popolazioni colpite dal terremoto nuovi spazi di aggregazione sociale, specie giovanile, di grande qualità architettonica, tecnologica, sostenibile e funzionale, costruiti con tecniche e materiali innovativi.
“Lo strumento giuridico utilizzato per questa iniziativa, il Trust – ha dichiarato Piero Gnudi, Garante del Trust Nuova Polis Onlus – è del tutto innovativo per la realizzazione di opere con finalità di beneficenza. Abbiamo richiesto ed ottenuto, grazie alla sensibilità dell’Agenzia delle Entrate, riconoscimento del Trust quale ONLUS: tutti i fondi donati dai privati sono stati effettivamente ed esclusivamente utilizzati per coprire i costi sostenuti per la realizzazione delle opere.”
I criteri nell’affidamento dei lavori sono stati sicurezza, rigore e massima trasparenza. Le imprese sono state individuate in base a requisiti tra i quali l’iscrizione nella white list prevista dal Protocollo di legalità sottoscritto tra Istituzioni, associazioni datoriali e sindacati, una comprovata capacità costruttiva e tecnologica e la prossimità, per valorizzare il tessuto produttivo locale. I Comuni hanno messo a disposizione le aree a titolo gratuito. I lavori di progettazione sono stati affidati ad un professionista di chiara fama, l’architetto Mario Cucinella e il suo Studio Mario Cucinella Architects. Per realizzare il progetto e verificare le aspettative delle comunità sono stati selezionati sei giovani architetti e ingegneri under 35, residenti nelle aree del sisma, che sono stati protagonisti del Workshop Costruire per ricostruire (www.workshopricostruzione.it).