Utilitalia/Un patto per lo sviluppo tra politica e imprese

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Il presidente di Utilitalia Giovanni Valotti

ROMA – E’ necessario dare impulso a un nuovo percorso, ad un Patto tra lo Stato, le Istituzioni Locali, le Aziende, i Cittadini e il tessuto economico e sociale del territorio. Un Patto che veda ciascuno responsabilizzato nel proprio ruolo, pronto a fare la propria parte, con una visione strategica di lungo periodo della politica nazionale, una sua declinazione a livello territoriale da parte degli enti locali e la competenza tecnica e attuativa delle imprese”. Questo l’appello di Giovanni Valotti (nella foto), presidente di Utilitalia (la federazione delle imprese che si occupano di acqua ambiente e energia), al nuovo Parlamento e al nuovo governo lanciando, nel corso di questa campagna elettorale, una serie di incontri con i leader delle principali forze politiche dal Pd al Movimento 5 stelle, da Liberi e uguali a Forza Italia e Lega. Dopo il primo appuntamento con Luigi Di Maio (a dicembre), i prossimi incontri in programma saranno con Matteo Salvini, segretario della Lega, il 12 febbraio a Milano, e con Pietro Grasso, leader di Liberi e uguali, il 15 febbraio a Roma.

 “Utilitalia – osserva Valotti – è disponibile ad un dialogo costruttivo con chiunque agisca per lo sviluppo del Paese e per il governo delle istituzioni. Pensando allo sviluppo dei servizi pubblici nel Paese ci sono alcuni aspetti indispensabili come, per esempio, il riconoscimento di un’autonomia nella gestione d’impresa, indipendentemente dall’assetto proprietario di natura pubblica, privata o mista; la promozione di condizioni normative e regolatorie che promuovano investimenti e qualità; un modello di impresa moderno e competitivo che investa nella crescita delle persone e nello sviluppo delle competenze; la valorizzazione in campo ambientale del paradigma dell’economia circolare in tutte le sue fasi; l’impegno verso soluzioni industriali e di innovazione tecnologica, in grado di contribuire al conseguimento degli obiettivi di strategia energetica ed ambientale.”

 “E’ essenziale garantire ai cittadini servizi sempre efficienti ed accessibili – spiega Valotti – le strategie nazionali e le scelte locali nei comparti dell’energia, dell’ambiente e delle risorse idriche, hanno una correlazione diretta con la coesione sociale, con la qualità della vita dei cittadini e con il loro benessere. Alla politica spetta il difficile ma inderogabile compito di una strategia nazionale energetica, idrica e ambientale che consenta al sistema di esprimere al massimo le potenzialità delle imprese a favore dei cittadini. In particolare sono aspetti prioritari per il disegno dei territori e della città del futuro: la garanzia per i consumatori, lo sviluppo della concorrenza, l’attenzione alle fasce svantaggiate, la riduzione dei costi, l’equità delle tariffe, la salvaguardia dell’ambiente, lo sviluppo del senso civico”.

 In questo contesto i grandi centri urbani, continua il presidente Valotti, “assumeranno un’importanza sempre crescente. Il 70% dei 7.798 Comuni, ha una popolazione pari o inferiore ai 5 mila abitanti. Di contro i comuni ad alta urbanizzazione, dove le aziende di servizi pubblici sono più forti e radicate, sono solo il 3,4% ma vi risiede il 33,4% della popolazione totale. Nelle città si concentrano le attività economiche e culturali, si sperimentano le soluzioni tecnologiche e sociali, si misura il progresso di un Paese. Migliorare la qualità della vita, dell’aria e dei servizi in questi luoghi è una delle sfide principali per la politica. Un piano focalizzato sui centri urbani è necessario per uscire dalla logica dell’emergenza che periodicamente riguarda l’assetto idrogeologico, la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti o, il nuovo elemento climatico, l’alternanza tra siccità e alluvioni”.

“La politica e le istituzioni locali hanno nelle aziende di servizi pubblici anche dei partner naturali, già disponibili e diffusi sul territorio, per effettuare campagne di sensibilizzazione verso i cittadini, sulla riduzione dei rifiuti, sul risparmio idrico, sull’efficienza energetica – conclude Valotti – sono infatti i cittadini l’elemento determinante per decretare il successo di una politica energetica ambientale nazionale. Ma l’Italia è ancora divisa in questo. Il Paese non è omogeneo e i cittadini ricevono servizi diversi a seconda dell’area in cui vivono. Standard elevati di servizio si ottengono solo con la programmazione degli investimenti, con capacità industriali, ingegneristiche e progettuali. Capacità che dovrebbero essere accompagnate da misure incentivanti e da una semplificazione della governance del territorio. Aspetti sui quali la politica può fare molto”.