“Quelli presentati oggi (7 marzo ndr) sono i migliori risultati di sempre nella storia di Iren”, è il commento del Presidente Paolo Peveraro ai risultati del bilancio 2017 approvati dal CdA della multiutility.
Iren chiude il 2017 con risultati economici in crescita, una riduzione dell’indebitamento finanziario e una proposta di dividendo in incremento del 12% a 0,07 euro per azione, confermando la capacità del Gruppo di trasformare efficienza e sviluppo in vantaggi tangibili per i propri azionisti e per i propri territori di riferimento.
“Il 2017 – afferma Peveraro – è stato contrassegnato non solo da un aumento significativo di utili e dividendi, ma anche da una notevole crescita negli investimenti (+32% a 357,3 milioni di euro), quasi interamente destinati allo sviluppo sui territori, generando per gli stessi una rilevante ricaduta in termini socio economici”. La crescita del 12% del dividendo di Iren segue infatti l’incremento del 14% conseguito nel 2016 e la previsione di crescita annua del 10% fino al 2022.
Il Gruppo ha chiuso il 2017 con ricavi a 3,7 miliardi di euro in crescita del 12,6% rispetto al 2016, un Ebitda a 820,2 milioni di euro (+0,7%) e un utile pari a 237,7 milioni di euro in incremento del 32,2%, performance che – secondo l’Amministratore Delegato Massimiliano Bianco – “dimostrano la capacità del Gruppo di sapersi adattare con rapidità ed efficacia ai profondi cambiamenti che hanno connotato e connoteranno il mondo delle utility e quello dell’energia”.
Da un punto di vista operativo, le positive performance derivano dall’incremento strutturale della profittabilità dei business a rete, grazie anche all’ottenimento di significative sinergie, dal settore Ambiente grazie a una maggiore saturazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti che ha reso possibile un maggiore recupero energetico, e dal settore Energia caratterizzato dall’incremento delle volumetrie teleriscaldate. Importante infine la risposta dei clienti, cresciuti di circa 120.000 unità rispetto a un anno fa.
“Particolarmente importante – ha proseguito Bianco – è il raggiungimento anticipato dell’area di flessibilità finanziaria individuata nel rapporto debito netto/EBITDA inferiore a 3x e la costante diminuzione del debito (-85 milioni rispetto al dato registrato a fine 2016) dovuto alla robusta generazione di cassa che ha consentito di coprire agevolmente investimenti e dividendi in costante crescita”.
Contestualmente al Bilancio economico, il Consiglio di Amministrazione di Iren ha approvato anche il Bilancio di Sostenibilità 2017 – che assume da quest’anno valenza di Dichiarazione non finanziaria consolidata ai sensi del D. Lgs. 254/2016 – che rendiconta le performance economiche, ambientali e sociali del Gruppo e rappresenta uno strumento di monitoraggio degli obiettivi del Piano Industriale al 2022.
Forte impegno in ambito ambientale, con oltre 232 milioni di euro di spese e investimenti per la protezione dell’ambiente, quasi 2.8 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 evitate e una produzione energetica da fonti eco-compatibili pari all’86% della produzione totale, contro una media nazionale del 37.3%. A questi si aggiunge il dato di raccolta differenziata, pari al 60,6% medio nel bacino servito, che supera gli obiettivi fissati al 2025 dal Circular economy package dell’Unione Europea.
Grande attenzione in ambito sociale, 98% dei dipendenti assunto con contratto a tempo indeterminato e l’88% coinvolto in attività di formazione e addestramento, 152 assunzioni nel 2017, 95.6% dei clienti energetici soddisfatti.
Particolare sostegno alle comunità locali con circa 90.300 studenti coinvolti in attività di educazione ambientale, 49% dei fornitori localizzati sul territorio.
Sono solo alcuni dei dati rendicontati nel documento, che evidenziano come la sostenibilità sia per Iren pilastro strategico di sviluppo e di confronto partecipato con il territorio e tutti gli stakeholder.
(Ireninforma)