#Attualità/L’innovazione come sistema di valore, ecco i dati dell’Osservatorio regionale

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BOLOGNA – Unioncamere Emilia-Romagna e Regione Emilia-Romagna hanno presentato giovedì 3 maggio, i risultati dell’Osservatorio Innovazione 2017, realizzato dal CISE, Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo Economico, in collaborazione con la Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, ASTER ed Intesa San Paolo.

Obiettivo: studiare il grado di innovazione delle imprese regionali e supportare le strategie di programmazione degli interventi a sostegno dello sviluppo economico, fornendo importanti indicazioni sull’approccio vincente che permette alle eccellenze del sistema imprenditoriale del territorio di “misurarsi” e competere con la concorrenza locale ed internazionale.

In questa edizione l’indagine, che ha ottenuto la partecipazione di più di 2.100 imprese,è stata condotta con particolare riferimento a temi di grande attualità quali Impresa 4.0 ed Economia Circolare.

I PRINCIPALI RISULTATI DELLA RICERCA

Imprese ad alto tasso di innovazione e internazionalizzazione, ma soprattutto capaci di sfruttare a proprio vantaggio un “ecosistema” favorevole attraverso rapporti stretti con fornitori e clienti. Sono le imprese leader individuate da Inno-Er, l’osservatorio sull’innovazione risultato della collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Aster e Intesa Sanpaolo, Antares e Cise, che ha analizzato un campione di 2.047 aziende integrando diverse banche dati disponibili. Bene, il 27% delle imprese del campione ha il profilo di leader: si tratta di realta’ produttive con un valore della produzione medio di 15,2 milioni di euro, 72.255 euro di valore della produzione per dipendente, 58 addetti medi e con una forte propensione all’export. All’altro estremo della ricerca, le imprese tardive (circa il 33% del totale), quelle che fanno fatica a stare al passo con le innovazioni che interessano le filiere globali e le altre imprese della regione. In mezzo, le aziende proattive (il 23% del totale), che non detengono una leadership tecnologica, ma lavorano costantemente sullo sviluppo di prodotti e servizi, e quelle adattive (il 15%), che inseguono le innovazioni che interessano il loro settore. Ebbene, le imprese leader e quelle proattive si caratterizzano per la capacita’ di essere competitive nell’economia dei servizi, dove digitalizazione, prossimita’ con il cliente e cultura innovativa si fondono. La distanza con le imprese ‘tardive’ e’ tutta qui, ma la buona notizia, sostengono i ricercatori che hanno realizzato lo studio e’ che puo’ essere ‘colmata’.