Romagna Acque è definibile come un’impresa a rischio quasi nullo, con elevatissima capacità di sostenere il rimborso dei debiti a 12 mesi. E’ quanto emerge dalla relazione svolta dalla società Mark-Up Consulting, che aveva il compito di fornire una valutazione percentuale sulle performance economiche della Società sulla base del Rating Grossi, un metodo di analisi statistica certificato, elaborato dal prof. Grossi dell’Università Cattolica di Milano.
Il Rating altro non è che una percentuale, che esprime la probabilità statistica di default dell’impresa, ovvero la probabilità che l’impresa non sia in grado di onorare i propri debiti nell’arco di dodici mesi, con la conseguenza di vedersi vittima di ingiunzioni di pagamento.
Per quanto riguarda il 2017, il “rischio di impresa” di Romagna Acque come definito dal Rating è davvero risibile, pari a 0,04%.
Una percentuale in ulteriore calo rispetto alle analisi relative al 2015 e al 2016, anni nei quali la probabilità di default era rispettivamente pari allo 0,10% e allo 0,07%.
All’attuale Rating corrisponde una classe di rating letterale, omogenea con quella adottata da Standard & Poors, pari a “AA+” (mentre per i due anni precedenti era pari ad “A+” nel 2015 e ad “AA” nel 2016, collocandosi quindi subito dopo la classe di rating più elevata corrispondente alla classe ”AAA”.
(comunicato Romagna Acque)