L’Emilia-Romagna è l’unica Regione italiana esclusa dalla procedura di infrazione sulla depurazione delle acque reflue urbane in tutti i centri abitati con oltre 2 mila abitanti. E l’Europa promuove la Regione anche su tanti aspetti decisivi in tema di ambiente, dalla gestione dei rifiuti alla protezione degli animali, dalle bonifiche di siti industriali alla qualità delle acque.
C’è però da migliorare sul tema qualità dell’aria, rispetto al quale è chiamata in causa per i superamenti dei livelli delle polveri sottili. Unico tema che la riguarda, rispetto alle 17 procedure di infrazione avviate contro l’Italia dall’Unione europea.
E’ quello che emerge da un recente rapporto stilato dall’Unione europea.
“Quello dell’aria è un tema che abbiamo ben presente– afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo– e che per ragioni geomorfologiche non può purtroppo essere risolto solo dall’Emilia-Romagna. Per questo abbiamo firmato l’accordo di Bacino Padano insieme a Veneto, Lombardia e Piemonte e stiamo proseguendo il lavoro comune di contrasto allo smog cercando di coniugare le esigenze dei cittadini e dei territori con una manovra progressiva, che stiamo sostenendo con fondi regionali per il rinnovo del parco mezzi pubblico e privato e l’adozione di comportamenti sempre più attenti ed ecologici. Il nostro obiettivo, entro il 2020, è ridurre dal 64% all’1% la popolazione esposta agli sforamenti delle polveri sottili”.
Ma l’Emilia-Romagna è ritenuta virtuosa su tutti gli altri temi ambientali: “Il grande traguardo raggiunto sulla depurazione delle acque reflue si affianca agli altri risultati positivi evidenziati a livello comunitario: sono tutti il frutto delle politiche coraggiose messe in campo dalla nostra Regione- prosegue Gazzolo -. Sostenibilità, circolarità, risparmio e tutela del capitale naturale sono al centro della strategia regionale e interessano in modo trasversale tutti settori: il giudizio dell’Europa è la certificazione di qualità di tutte le misure, capaci di guardare al futuro proprio perché rispettose dell’ambiente”.
A livello nazionale, le procedure di infrazione in materia ambientale rappresentano il 26% delle 65 in corso che coinvolgono il nostro Paese. Le aree più critiche sono quelle relative a qualità delle acque (5 infrazioni), aria e rifiuti (4 ciascuna). Tre i casi su cui la Corte di Giustizia europea si è già espressa, condannando l’Italia e comminando sanzioni per oltre 300 milioni di euro.
(comunicato Regione Emilia – Romagna)