ROMA – Alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente ha presentato il 26 e 27 febbraio scorsi, il lavoro che svolge quotidianamente per la tutela dell’ambiente e dei cittadini. Un Sistema composto da 21 Agenzie regionali per l’ambiente e delle Province autonome (ARPA/APPA), coordinato a livello nazionale dall’Istituto superiore per la protezione dell’ambiente (ISPRA), che grazie ad un lavoro “a rete”, intende garantire un livello di tutela ambientale omogeneo da Nord a Sud dell’Italia.
Diecimila esperti ambientali a servizio del Paese dislocati in 200 sedi operative su tutto il territorio italiano. Sono i numeri del Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente – SNPA, istituito con la Legge 132/2016 ed operativo dal 1 gennaio 2017. A due anni dall’avvio, il Sistema organizza una Conferenza nazionale per fare il punto sulle principali sfide ambientali del Paese, alla presenza delle massime autorità dello Stato.
Dopo l’istituzione del Sistema è questa una delle sfide fondamentali che attende SNPA: individuare i Livelli Essenziali delle Prestazioni Tecniche Ambientali (LEPTA), per poter garantire una protezione omogenea del territorio e dei cittadini, sul modello di quanto fatto in campo sanitario. Obiettivo è stabilire qual è il livello ottimale di controlli della qualità dell’aria nelle città italiane, quante analisi condurre sulle delle acque di fiumi, laghi e mare, quante ispezioni effettuare per incoraggiare elevati standard di tutela nelle strutture produttive del Paese, quali tipologie di dati raccogliere per essere aggiornati sulla situazione dei rifiuti o del consumo del suolo.
Monitoraggio, controllo, ricerca, analisi e produzione dei di dati ambientali sono le principali attività del Sistema SNPA. Lo scorso anno sono state condotte 600 mila analisi di laboratorio, 100 mila tra ispezioni, verifiche e controlli sul campo, fornite 74 mila valutazioni su questioni ambientali. Per fornire una descrizione puntuale ed esaustiva della situazione ambientale del paese, SNPA ha elaborato oltre 300 indicatori statistici oltre 150.000 dati aggiornati in linea con gli obiettivi dell’azione europea in campo ambientale.
E’ stata inoltre presentata la seconda edizione del Rapporto Ambiente – SNPA, il Rapporto di Sistema sullo stato dell’ambiente, prodotto finale di un complesso lavoro di reporting, che offre un quadro aggiornato della situazione ambientale nel Paese, anche attraverso la presentazione delle attività svolte nel sistema, attività basata su informazioni oggettive, affidabili e confrontabili, e consente al Paese di raggiungere gli obiettivi prefissati e di vincere le ulteriori, nuove e importanti sfide che si presenteranno. In particolare, il Rapporto offre un quadro di partenza sul “dove siamo”, utile a identificare le sfide inderogabili e le conseguenti priorità politiche.
Ecco una sintesi dei dati:
QUALITA’ DELLE ACQUE INTERNE: A livello nazionale, il 75% dei fiumi è in buono stato, il 7% non buono e il 18% non è stato classificato.
RIFIUTI URBANI: Nel 2017 cala dell’1,8% la produzione di rifiuti urbani rispetto all’anno precedente mentre la differenziata e’ al 55,5%, a fronte di un target Ue del 65%. Nel 2017 la produzione dei rifiuti urbani si attesta a 29,6 milioni di tonnellate, facendo rilevare una riduzione dell”1,8% rispetto al 2016 (meno 534mila tonnellate dai 30.1 milioni di tonnellate 2016). Dopo l’aumento riscontrato tra 2015 e 2016, “sul quale aveva peraltro influito il cambiamento della metodologia di calcolo”, segnala Ispra, si rileva una nuova contrazione della produzione. Tra il 2006 e il 2010 la produzione si e’ mantenuta costantemente al di sopra dei 32 milioni di tonnellate, attestandosi successivamente, a seguito del brusco calo del biennio 2011-2012 concomitante con la contrazione dei valori del prodotto interno lordo e dei consumi delle famiglie, su valori quasi sempre inferiori a 30 milioni di tonnellate (solo nel 2016 il quantitativo si e’ collocato al di sopra di tale soglia). Nel 2017 la percentuale di raccolta differenziata, determinata secondo la metodologia prevista dal dm 26 maggio 2016, e’ pari al 55,5% della produzione nazionale. In valore assoluto, la raccolta differenziata si attesta a circa 16,4 milioni di tonnellate, aumentando di poco di piu’ di 600mila tonnellate rispetto al 2016. Un contributo rilevante all’aumemo della percentuale “e’, quindi, ascrivibile alla riduzione della produzione del rifiuto urbano indifferenziato, -1,1 milioni di tonnellate tra il 2016 e 2017. Il dato di raccolta differenziata ricomprende, “laddove disponibili”, i quantitativi di rifiuti organici destinati a compostaggio domestico pari, nel 2017 a poco meno di 270mila tonnellate.
CONCENTRAZIONI PM10 L’andamento delle concentrazioni del particolato Pm10 “nel medio periodo 2008-2017 e’ generalmente decrescente”. Tuttavia “nel 2017 i limiti previsti dalla normativa non sono rispettati in gran parte del territorio nazionale e l’obiettivo di raggiungere i livelli raccomandati dall’Oms appare lontano”. Cosi la 2da edizione del Rapporto Ambiente Snpa, presentato oggi da Ispra a Roma. I superamenti del valore limite giornaliero somo stati “numerosi e diffusi solo nelle regioni del bacino padano (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) e in Campania”, segnala il rapporto. I superamenti interessano anche, seppur “con frequenza e diffusione minore, anche il Friuli (Pianura Pordenone e provincia), la Toscana (provincia di Lucca e Pistoia), il Lazio (Valle del Sacco) e l’Umbria (Conca Ternana): “in questi casi i superamenti sono per lo piu’ limitati a specifiche aree dove esistono localmente fonti emissive significative e/o condizioni meteorologiche che favoriscono l’accumulo degli inquinanti”.
(comunicato SNPA)