Dai rifiuti, energia per 2,8 milioni di famiglie

PDFStampa

 

 Oltre 180 impianti tra inceneritori e digestione anaerobica della frazione organica e dei fanghi di depurazione presenti sul territorio italiano nel 2017, che hanno prodotto 7,6 milioni di MWh di energia, un quantitativo in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 2,8 milioni di famiglie.

E’ la fotografia scattata dal “Rapporto sul Recupero Energetico da rifiuti in Italia” realizzato da Utilitalia (la Federazione delle imprese di acqua, ambiente ed energia) in collaborazione con Ispra e presentato mercoledì 10 aprile a Roma.

Dallo studio emerge come il recupero di energia da rifiuti sia essenziale per il conseguimento degli obiettivi fissati dalle direttive europee sull’economia circolare.

In Italia, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, si registra una carenza impiantistica e se non si inverte questa tendenza, il nostro Paese continuera’ a ricorrere in maniera eccessiva allo smaltimento in discarica: attualmente ci attestiamo al 23%, mentre le direttive Ue impongono di scendere sotto al 10% entro il 2035.

Aumentare la capacita’ di trattamento degli impianti e’ quindi fondamentale per chiudere il ciclo dei rifiuti, perche’ la raccolta differenziata produce scarti che vanno smaltiti nella maniera ambientalmente piu’ corretta e perche’ il recupero energetico – con conseguente produzione di energia rinnovabile – evita lo smaltimento in discarica.

Ecco alcuni dei dati più significativi che emergono dal Rapporto.